Pagina 17 "una persona che non dovevo perdere, a cui dovevo tutto"

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Dopo 30 minuti dissi a Tom
H: "guarda che se vuoi andare vai io rimango qui, prometto"
T: "no no, non ci pensare, ti avevo promesso che ti avrei accompagnato e così farò"
Gli feci un sorriso molto debole e subito dopo mi pentì
H: "aaahia, cazzo" 
T: "attenta hella"
Io 10 minuti dopo mi addormentai sulla spalla di Tom e mi svegliai  4 ore emezza dopo da lui che mi chiamò perché il dottore ci aveva chiamato.
T: "hella, hella sveglia, ci hanno chiamato"
Piano piano aprí gli occhi e presi subito il telefono per vedere che ore erano, erano le 3 di notte e lui era stato sveglio per aspettare che il dottore mi chiamasse per visitare me mente io gli dormivo sbavandogli sulla spalla mentre lui mi teneva il ghiaccio sul labbro, capí davvero che lui era una persona che non dovevo perdere, a cui dovevo tutto.
Mi aiutò ad alzare e mi portò direttamente dentro alla stanza dove il dottore mi visitò.
Mi prescrisse delle medicine e mi fece una specie di punturina sulla ferita, non mi fece male, anche perché mi avevo dato degli antidolorifici che mi facevano addormentare sul posto, il dottore mi comunicò che entro 2 settimane massimo il mio labbro ritornerá come prima.
Tom, dato che non poteva entrare, mi aspettava fuori e lo trovai pulirsi la spalla con un pezzo di carta
H:" hffff.... scusami non volevo sbavarti sulla spalla"
T: "tranquilla, non é colpa tua, che ti ha detto il dottore?"
Mentre stavo per prendere fiato mi quasi addormentai in piedi ma Tom mi prese al volo
T: "tutto bene?"
H: "si, si ho solo bisogno di dormire"
Tom mi prese il braccio e se lo appoggiò sul suo collo e mi portó in macchina dove, mezza addormentata, gli spiegai quello che mi aveva detto il dottore, dall'ora non ricordai più niente e mi svegliai direttamente il giorno dopo in un letto non mio, fortunatamente avevo i miei vestiti addosso apparte le scarpe.
Ero spaventata e non sapevo dove mi trovavo e mi alzai di colpo tirando un respiro profondo per la paura, e mentre cercai di capire dove mi trovavo arrivó Tom con una colazione sopra ad un piattino di ceramica bianco accesso e il contorno d'orato, assieme c'erano uno yogurt al cocco e un frullato alla banana.
H: "ma Tom...non dovevi..." dissi disperata e anche un po' contenta
T: "ieri sera volevo portarti a casa ma non mi fidavo di lasciarti da solo, perciò tu ho portato qui"
H: "sei una persona special Tom, per davvero"
Fece un sorriso imbarazzato e mi disse la strada per andare in bagno in caso ne avessi bisogno.
Prima di pranzo mi accompagnò a casa e dopo avermi accompagnato dentro casa mi disse:
T: "se hai bisogno, chiama me, per qualsiasi cosa"
Gli feci capire di aver capito e poi cominciai a guardami un po' netflix e mangiare pappette alla frutta per pranzo.

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