La colpa del mio talento

Pagina 28 "con quale coraggio"

Da mezza addormentata quale ero mi dirisi verso la porta, ero molto curiosa non aspettavo nessuno, tanto meno un pacco.
T: "hey amore come va?"
Rimasi immobile e pensai tra me e me se fosse davvero normale per Tom venire da me e chiamarmi amore dopo quello che è successo ieri, con che coraggio.
Avevo gli occhi spalancati ed ero per metà pietrificata.
T: "ma che ti succede? Non mi saluti?" Disse quasi prendendola sul ridere.
Il mio braccio, che era super cosciente di quello che stava accadendo chiuse la porta in faccia a a Tom mentre lui stava ancora parlando; rimasi ancora 15 secondi ferma davanti alla porta mentre sentivo Tom che continuava a bussare, chiedendo con disperazione quello che avessi ma lo ignorai e per mostragli che doveva andarsene gli chiusi la porta a chiave.
Dopo poco meno di 1 minuti lui si rassegnò, o almeno credevo; io comincia a provare sensazioni strane, proprio le stesse di quelle che avevo provato la mattina. Dopo questo risveglio non avevo più sonno perciò, dopo essere passata dal bagno a lavarmi faccia e denti, andai subito in camera per rifare il letto.
Dopo aver posizionato correttamente l'ultimo cuscino uno strano rumore mi fece girare verso la finestra.
Vidi qualcosa spuntare dalla mia finestra aperta, accompagnato da versi di fatica, prima una mano poi l'altra e dopo ancora le gambe; mi sentivo immobilizzata e non riuscivo ad agire.
Vidi Tom cadere sul mio pavimento
T: "ahia cazzo" disse mentre si massaggiava il ginocchio dove aveva sbattuto. Quando vide che ero lì a fissarlo lui si alzó velocemente e fece che avvicinarsi verso di me.
T: "hella ma mi dici che hai, ti prego"
Io indietreggiai fissandolo finché lui non cominció ad accelerare il passo, così lo feci anche io; arrivammo così  fino al salone, dove, io inciampai sul pouf che si trovava in mezzo alla stanza; mentre ero per terra Tom corse verso di me e mi guardò dall'alto
T: "adesso possiamo parlare"
Disse mentre mi porse la sua mano per aiutarmi ad alzare; mi alzai di scatto e mi ritrovai faccia a faccia a lui, i nostri nasi distavano poco più di 5 cm e ci fissammo, lui mi prese dai fianchi con una stretta leggera, mentre io avevo ancora le mani allungate sul mio corpo
T: "ti hanno mangiato la lingua?" Disse sorridendo
Sentivo che si stava avvicinando sempre più a me, finché non tentó di rubarmi un bacio, ma furtivamente mi allontanai all'indietro schivandolo.
H: "ma che cazzo fai"
Lui strinse la bocca e fece una faccia incredula
T: "beh ma era solo un bacio, non dovrebbe essere una cosa normale per una coppia?"
H: "non dopo quello che hai fatto ieri"
T: "ah ecco, allora vedi che c'era qualcosa sotto"
Io rimasi zitta e sistemai il mio pouf da un'altra parte
T: "ti prego dimmi quello è successo ieri, non mi ricordo di nulla se non io che cantavo al karaoke con RDJ" era visibilmente disperato.
H: "oh si, beh ti ricordo io quello che hai fatto ieri sera allora: semplicemente eri completamente sbronzo e dopo che mi hai tirato uno spintone facendomi quasi cadere per terra hai deciso di prendere Zendaya per mano e portartela via a dirvi non so cosa" esclamai tutto d'un fiato mi sentivo quasi libera.
Lui rimase immobile mentre aveva degli occhioni disperati e una faccia triste, mi tentavamo molto ma il mio ego era molto più forte.
Tom mi avvicinó a me e mi prese delicatamente le mani appoggiandole sopra le sue
T: "hella, non so come potrei scusarmi... non ne ero cosciente di questa a cosa e hai tutti i diritti del mondo per avercela con me, ti capisco. Voglio solo dirti che sai che se fossi stato lucido non avrei mai, mai mai mai fatto una cosa del genere"
Io rimasi zitta e lo fissai
T: "perfavore, ti chiedo perfavore mandami un messaggio quando ti è passata, ti amo"
E subito dopo si giró e si dirisse verso la porta d'uscita.