Pagina 35 "costumi"

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L'hotel era a 5 stelle, ognuno aveva una camera propria aperte me e tom che la prendemmo doppia, gli interni erano d'oro e la cosa che più caratterizzava quest'albergo fù la quantità di piante che si trovava, muri di muschio, piante ad ogni angolo della stanza, liane che pendevano dal soffitto e edere che scendevano dai muri.
La nostra stanza era spaziale, il letto era comodo come un marshmello e anche la stanza possedeva una numerosa quantità di piante, ma quest'ultime finte a differenza di quelle che si trovavano nella receptions.
Ci occupammo di sistemare la roba e io decisi di cambiarmi, Tom era ancora scosso dall'accaduto molto più di me, cercavo di tranquillizzarlo ma non aveva voglia di parlare; io mi sfilai la maglia non accorgendomi che Tom poteva vedere il mio fianco
T: "hella cos'hai fatto qui?"
Lui si alzó velocemente e venne di fianco a me a guardare i miei 3/4 lividi ormai violastri
H: "no nulla, nulla" dissi impanicata prima di prendere la mia maglietta di ricambio e mettermela con velocità
T: "non ci credo...scusa hella, scusa."
H: "ma per cosa?"
T: "so che ti sei fatta male perché ti hanno calciato" lui si risedette e portó di nuovo le sue mani intrecciate ala sua bocca
H: "ma che dici, no, tranquillo non fa neanche male..." gli dissi appoggiandogli la mia mano sulla sua guancia, lui dopo 5 secondi mi prese la mano e delicatamente la portó in basso in mezzo alle sue mani mentre guardò a terra
T: "è tutta colpa mia, non avrei dovuto portarti qui, so quanto può essere pericoloso"
H: "tom... tranquillo! Ormai tanto mi ci dovrò abituare, cosa pensi che succederà quando uscirà il nuovo film.."
T: "lo so ma-..." lo interruppi baciandolo
H: "tranquillo, adesso preoccupati di fare bene quest'interviste, rilassiamoci e facciamo come se non fosse successo nulla..."
Poi io ritornai a vestirmi.
Dopo 10 minuti io, tom, Zendaya e Jacob scendemmo a fare colazione e Tom dopo averci parlato era meno silenzioso di prima, anche se ancora scosso
J: "quindi... che si fa oggi?"
T: "ah, per me possiamo anche in albergo a fare nulla"
H: "maddai, è l'unico tuo giorno in cui non hai da lavorare"
Z: "potremmo stare nella piscina dell'albergo?"
J: "vero"
T: "no ragazzi, non ho voglia, poi non ho nemmeno portato il costume" disse con una faccia stanca
H: "eddai toooom non vorrai mica stare tutto il giorno chiuso nella stanza" gli dissi mentre gli presi la mano e la strinsi tra le mie mani
Z: "nemmeno io ho il costume"
J: "neppure io"
H: "nessuno l'ha portato, ma potremmo andare a comprali, no?"
J: "io passo, con questo caldo non esco" disse allontanatosi dal tavolo facendo scivolare la sedia sul pavimento
T: "io idem" ribatté alzando le mani in alto
Z: "te hella?"
H: "volete che li vada a prendere io? Così non avete bisogno di uscire, ci metto non più di 20 minuti"
Z: "davvero andresti per noi?"
H: "sisi, state tranquilli basta che mi dite la vostra taglia haha"
T: "hella ma se non vuoi andare non sentirti obbligata"
H: " ma va, ma ti pare? Almeno ho la possibilità di guardare un po' la città"
Subito dopo mi prese la mano e mi ringraziò.
Dopo aver preso le tagli di tutti li salutai e mi dirisi verso la porta
Z: "aspetta Hella!"
Mi girai
J: "i soldi, tieni" poi mi offrì una banconota da 20$
H: "nono, ragazzi tranquilli offro io, almeno per ringraziare che mi avete accolta a voi"
T: "dai Hella prendi questi soldi!"
Feci finta di non sentire e uscì dal taxi che mi stava aspettando

La colpa del mio talento Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora