Pagina 30 "la cena"

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Era la prima volta che vidi la casa di Tom, o almeno, la prima volta che vidi tutta e dettagliatamente la casa di Tom, l'ultima volta ero mezza sbronza dalla sera prima e vidi solo 3 stanze.
Era una casa a schiera, lui parcheggiò sul suo garage con apertura automatica che si trovava dietro alla casa, vicino all'enorme piscina che l'accompagnava.
I grandi lampioni puntati sul tetto la illuminavano e veniva spogliata dal buio che veniva travolta,  era bianca accesa con rifiniture nere e grigie scuro.
L'interno era indescrivibile, un luogo accogliente per quanto riguarda la zona giorno, invece la zona notte era più buia e travolgente.
La particolarità di questa casa erano i colori, tutti sul tono scuro e bui, grigio chiaro,scuro, nero, bianco, marrone scuro e qualche parte beije, inoltre la casa era ben illuminata e in tutte le stanze si trovavano piccoli faretti Messi sul muro del tetto.
Tom quando scese dall'auto corse velocemente ad aprirmi la porta, per poi allungare il braccio verso casa
H: "addirittura, il gentiluomo lo chiamavano"
La faccia di Tom da serio, perfettino e convinto passó a ridere dopo la mia battuta e poi si accolló a me accompagnandomi del cancelletto che portava ad attraversare un bel sientiero in pietra illuminato dalle lanterne, quando lui mi aprì il cancello vidi un'ombra saltare prima su di Tom e poi su di me, capí in un secondo momento che fosse Tessa, infatti subito mi spaventai facendo scoppiare una risata a Tom.
T: "ciau bellissima, sei bellissima? Ma chi é bellissima? Ma sei tu bellissima!" Per poi continuare a fare versi strani con la bocca mentre le sue mani scivolavano sulla schiena di Tessa,
H: "ma quanto sei bella?" Dissi mentre mi abbassai per accarezzarla con maggiore facilità, poco dopo Tom mi fece cenno di entrare  in casa.
In mezzo all'enorme salone che si trovava propio all'entrata si trovava un tavolo rotondo decorato con una tovaglia bianca semplice e all'estremità decorata in pizzo, il set delle posate era d'oro e i piatti, come i bicchieri, erano trasparenti, anch'essi con rifiniture d'oro; infine aveva un centro tavola con delle rose colorate di più colori e al centro si collocava una molletta che teneva in piedi una nostra foto, la prima che facemmo, esattamente il giorno in cui lo vidi per la prima volta.
Io mi girai verso di lui con un po' di sensi di colpa
H: "per una volta le cose in grandi puoi evitare di farle?"
T: "la prossima volta allora faccio qualcosa di orrendo" disse con un sorriso, poi ridemmo.
Mi fece accomodare e poi mi chiese di aspettarmi li.
Dopo 5 minuti arrivó con due pizze su dei piatti  enormi
T: "è pronto!"
H: "la pizza" e lo guardai con uno sguardo perplesso con un mezzo sorriso
T: "si la pizza è italiana no? Proprio come te! Non ci crederai ma ho fatto tutto io! Apparte l'impasto perché non avevo tempo"
H: "hahahahaha" risi per poi accomodarmi al mio posto.
Presi la prima fetta, era una semplice Margherita ma era davvero fatta bene, ovviamente non è come quella Italiana ma qui in America è scientificamente impossibile.
H: "wow Tom ma è proprio deliziosa"
T: "solitamente la faccio meglio" disse guardando la fetta che aveva in mano con una faccia un po' schifata; dopo 10 minuti avevo finito
T: "sei sicura di essere piena? Dovrei avere qualcosa in frigo oppure ordiniamo qualcosa"
Gli presi le mani e lo ringraziai baciandolo dolcemente, poi lo aiutai a spreparare il tavolo.
Ormai erano più o meno le 8 e nessuno dei due aveva intenzione di uscire
T: "che vuoi fare?"
H: "film?"
E pochi minuti dopo ci ritrovammo a guardare per l'ennesima volta per me, e credo propio anche per lui, " Avengers Endgame", un film che non stanca mai, si sa.
Creammo un'atmosfera cupa chiudendo le finestre e accendendo solo i led Rossi  che si trovavano dietro all'enorme schermo, Tom era seduto con le gambe allungate, io accollata vicino a lui e Tessa si mise sopra a noi due dormendo per tutto l'intero film.

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