Quando salí sulla sua macchina sentí subito un flashback della prima volta due ci conoscemmo e lui mi accompagnò a casa, l'odore era sempre quello, aromatico e fine che derivava dal suo arbe magique.
Siamo stati in silenzio per tutta la durata del viaggio, quando scesi dalla macchina gli dissi:
H:"Grazie mille..." vagando un po'
T: "oh non ti preoccupare" con un sorriso imbarazzato, mentre andai alla porta avevo la testa fra le nuvole, un po' per questione con Tom e un po' per il lavoro che mi avevano offerto... dopo 1 metro caddi.
C'era una pietra in mezzo al mio vialetto che mi fece cadere e sbattere il labbro a terra, inizialmente non sentí niente ma dopo una dozzina di secondi cominciò a pulsare e sanguinare.
Fortunatamente Tom non era ancora partito e lo vidi che scese furtivamente dalla macchina per venire a mio soccorso.
T: "o mio dio Hella stai bene, aspetta stai ferma ti prendo un fazzoletto"
Era più agitato di me, io non potevo rispondere perché riuscivo a malapena aprire la bocca.
T: "vieni qui" mi prese lentamente in braccio a modi "principessa" e mi portò dentro casa, dove mi posò delicatamente sul divano.
Mi portó degli asciugamani per non sporcare tutto di sangue, del ghiaccio e dell'acqua.
T: "senti Hella, io credo che tu debba andare all'ospedale"
Girai la testa a destra e sinistra velocemente, ho la fobia degli ospedali...
Rimase con me per altri 40 minuti e poi, dopo essersi assicurato che io riuscì a fare da sola se ne andò, prima di uscire mi chiese ancora
T: "sei proprio sicura che non vuoi andare all'ospedale? Ti ci porto io stesso, fidati che non ti faranno male, sará solo un controllo"
H: "nononono no. Grazie Tom" dissi male, ma lui capí.
Si erano fatte le 5 quando lui se n'è andò e io mi addormentai fino alle 8 quando mi sveglió il campanello di casa.
H: "hhhi ehh" dissi con il labbro gonfissimo
T: sono io, ti ho portato cena
Quando gli aprí si presentò con una busta piena di pappette ala frutta, lui si giustificò così
T:" non sapevo quello che ti piaceva di più quindi ne ho presi un po'"
Disse ridendo, io avevo ancora il ghiaccio sul labbro e lui mi chiese di togliermi il ghiaccio per vedere come era messo, quando lo tolsi lui spalancò gli occhi.
T: "Hella devi andare all'ospedale."
Il mio labbro era molto gonfio ed era di colore rosso scuro, anche io quando li vidi per la prima ebbi la stessa reazione di Tom.
H: "no ti prego no, perfavore"
T:"fidati, vieni con me"
Dopo circa 5 minuti riuscì a convincermi, e quando entrammo all'ospedale cercai di scappare ma lui mi prese dalle spalle e mi portó verso l'entrata dicendo
T: "Hellaaa... daii"
Inutile dire che essendo che io non ero tra i più gravi siamo dovuti stare in sala d'attesa per più di 5 ore.
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La colpa del mio talento
Fiksi PenggemarHella la protagonista di questo libro é una giovane attrice, ma molto talentuosa, verrá infatti chiamata per fare un ruolo importante nel nuovo film di Spider-Man, e sará proprio quando andrà a fare il casting dove conoscerà il protagonista del film...