XLIV

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Quando Ryujin le aveva proposto di andare a Jeju con lei Yeji non era molto propensa a seguirla, la minore aveva impiegato tutta la serata a cercare di convincerla ad andare con lei e, dopo esserci riuscita, non poté più tirarsi indietro. Le aveva spiegato che doveva andare lì per una questione di lavoro, che si sarebbe conclusa nel giro di qualche oretta, e poi avevano tutto il weekend per loro. Ci pensò attentamente e forse prendere una pausa era proprio quello di cui aveva bisogno, specialmente dopo tutto quello che era successo con Sunwoo.

Il giorno della partenza arrivò un piccolo furgoncino nero a prenderla, accanto all'autista era seduta Jihyo, la manager di Ryujin, che le rivolse un piccolo sorriso. La corvina non poteva sapere che Ryujin aveva dovuto pregare anche lei per lasciarla venire a Jeju, fortunatamente però la giovane donna aveva un rapporto speciale con la ragazza dai capelli blu tanto da permetterle di fare sempre quello che voleva, nei limiti del legale.

Lo sportello del veicolo si aprì e Yeji poté finalmente vedere Ryujin. Aveva i capelli raccolti in una piccola coda e sul naso erano appoggiati dei ray ban neri che le davano quell'aria da celebrità che la corvina aveva visto solo nelle foto. Indossava una giacca blu che metteva in risalto la sua figura perfetta, si intravedeva anche un top azzurro che lasciava scoperta la sua pancia e dei jeans chiari il tutto compreso con delle converse di un colore simile a quello della giacca. 

Si sedette accanto a lei e si limitò a sussurrarle un piccolo: <<Buongiorno>>, da parte sua la minore le rivolse un piccolo sorriso.

<<Allora Yeji dobbiamo stabilire delle regole perché non voglio finire nei guai>> Disse Jihyo facendo segno all'autista di partire.

<<Sì>>

<<Se ti chiedono qualcosa fai parte dello staff e cerca di non dare troppo nell'occhio, okay? Mi fido di te quindi se Ryujin combina qualcosa hai il permesso di richiamarla>>

<<Guarda che non sono una bambina>> Si lamentò la diretta interessata.

<<Chi ha perso l'aereo perché voleva fermarsi al negozio di souvenir?>>

<<E' successo solo una volta!>>

<<Due>>

<<E' successo solo due volte!>>

Yeji prese la mano e l'altra la guardò con aria preoccupata. Prima non aveva pensato alla responsabilità che aveva addosso ma da quando Jihyo le aveva fatto tutte quelle raccomandazioni la sua mente aveva creato i peggiori scenari possibili.

<<Rilassati Yeji non succederà niente, ho portato un sacco di volte Chaeryeong con me e nessuno ha mai detto niente>>

<<Va bene>>

Una volta arrivata in aeroporto Yeji vide una massa di persone ferme davanti all'entrata, avevano tra le mani cellulari e fotocamere puntate contro il furgoncino.

<<Ti danno fastidio i flash?>> Domandò Ryujin porgendole i suoi occhiali da sole.

<<Uhm...>>

Non si era mai ritrovata tutte quelle fotocamere addosso e non sapeva bene come comportarsi, anche se nessuno l'avrebbe mai degnata di uno sguardo aveva comunque paura di fare brutta figura e mettere Ryujin in ridicolo davanti ai suoi stessi fan. Un uomo, presumibilmente una guardia del corpo, aprì lo sportello e porse la mano verso la ragazza dai capelli blu aiutandola ad uscire dal veicolo. Non ricevette lo stesso trattamento ma di certo non poteva aspettarsi di essere trattata come un idol. 

Una volta fuori, Jihyo le si avvicinò e le disse qualcosa all'orecchio ma c'era troppa confusione per capirci effettivamente qualcosa e colse solo qualche parola come: "stammi vicina" o una roba simile.

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