La ragazza dai capelli blu scese dal palco e tornò nei camerini, le registrazioni non erano durate molto e ora aveva tutto il tempo di passare il resto della giornata con Yeji. Esibirsi davanti a lei fu una cosa estremamente difficile, le era tornata quell'ansia da palcoscenico che pensava di aver lasciato dopo il suo primo concerto. Eppure nell'esatto momento in cui i loro occhi si erano incontrati Ryujin aveva sentito una scarica elettrica che le aveva attraversato tutto il corpo e la voce le morì in gola. Ci aveva riprovato di nuovo ma questa volta il suo sguardo si ritrovò a vagare nel vuoto, in cerca di qualcosa che non fosse quella ragazza, così da evitare un'altra situazione così spiacevole.Una volta uscita da dietro le quinte, Yeji era corsa ad abbracciarla e la ragazza si sentì finalmente soddisfatta di tutto il suo operato. Da quando la sua fama era cresciuta nessuno riusciva più a starle dietro tra le diverse esibizioni in giro per tutta Seoul, le era mancata quella sensazione che solo gli affetti ti sanno dare dopo un evento così importante per te. Agli albori della sua carriera persino i suoi genitori erano sempre presenti, li vedeva come si sbracciavano per farsi notare da lei e per quanto li trovasse imbarazzanti in quel momento ora sentiva un po' di malinconia verso quei momenti.
Yeji parlava ininterrottamente della sua esibizione inondandola di complimenti che Ryujin sentiva lontani dalla realtà. "Non sono così brava" ripeteva in continuazione mentre la ragazza dai capelli corvini cercava di convincerla del contrario. Persino durante il viaggio verso l'albergo continuarono a battibeccare su questo argomento.
<<Potete continuare il discorso più tardi?>> Si lamentò Jihyo guardando le due ragazze con aria afflitta.
Una volta arrivate in albergo le due impiegarono circa venti minuti per trovare la suite giusta e per aprire la porta. A questo proposito si accese tra le due un nuovo dibattito.
<<Devi inserire la carta e poi tirare>> La rimproverò Ryujin mentre l'altra cercava invano di aprire la porta.
<<Lo sto facendo ma non funziona>>
<<Provo io>> Ryujin avvicinò la mano ma Yeji fu più veloce e alzo il braccio per impedirle di prenderla, la minore odiava quando la ragazza dai capelli corvini sfruttava la sua altezza per impedirle di prendere qualcosa.
<<Voglio fare io>>
<<Yeji dammela>>
La ragazza nascose la carta dietro la sua schiena e l'amica cercò in tutti i modi di raggirarla per poter raggiungere l'agognata chiave.
<<Hwang Yeji dammi quella maledetta carta>>
<<Voglio aprire io>>
<<Ma tu non ci riesci>>
<<Forse se la smettessi di starmi con il fiato sul collo riuscirei ad aprire la porta>>
<<Come se non ti piacesse avere il mio respiro sul tuo collo>>
Yeji spalancò gli occhi e sentì le gote cominciare a cambiare verso un colore più roseo. Ryujin sfruttò quel momento e afferrò la carta aprendo la porta al primo colpo, sapeva che determinati commenti riuscivano a mettere in imbarazzo la maggiore e questa mossa era diventata il suo asso nella manica da usare contro di lei.
<<Rimani lì impalata o possiamo entrare e dare un'occhiata alla stanza?>>
<<S-Sì>>
La suite era estremamente spaziosa e con le vetrate che davano su tutta la città. Yeji si avvicinò alle grandi finestre e guardò fuori con la stessa felicità con cui un bambino guarda la vetrata di un negozio di giocattoli, nonostante fosse la più grande delle due, la corvina conservava ancora quell'animo da bambina che Ryujin tanto adorava. Le faceva venir voglia di prendersi cura di lei.