Capitolo 14: Note segrete

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Sheila di primo impatto sentì I'impulso di ritrarre la mano, ma si trattenne. Lasciando che l'altra le sfiorasse le cicatrici.
Un sorriso a celare qualsiasi emozione distorta.

"Chara." una risposta a far aumentare quella difesa disperata nel mostrare i denti.
"Quello che stai toccando ora me l'ha fatto lei... con un coltello.
Dopo è venuta.
Anche io. Con un vibratore dentro." rise deliziata dalla volgarità della violenza.

Lilithy la guardò preoccupata, spaventata.
Non da lei, ma dalla violenza stessa, dalla malattia, da Chara.
Quella ragazza le aveva sempre messo i brividi, le poche volte che l'aveva intravista.

Come poteva Sheila sopportarlo?

Sheila lesse nel suo sguardo la confusione e il terrore.
Ritrasse il braccio bruscamente scocciata dal fatto di non essere capita ed assecondata nei propri meccanismi fatali.
"A lei piace farmi soffrire e me piace soffrire.
A lei piace farmi godere e a me piace godere.
Quindi evita di fare la santarellina dopo che mi hai scopata." alzò gli occhi al cielo, cercando nelle tasche della propria camicia.

Lil rimase ad osservarla immobile, mentre mille pensieri scorrevano.
Pensò che Sheila fosse davvero particolare, che sembrava sapere a tratti del proprio vuoto.
Che per come l'aveva morsa, e per come l'aveva rimproverata per uno sguardo, non sopportava la dolcezza, se non sotto forma di dolore.

Pensò che la sessualità la terrorizzava tanto da averla resa malata. Da averla resa oggetto autolesionista, che si fa male per imparare a non soffrire.
Ebbe enorme pena e dispiacere per lei, osservandola accendersi una sigaretta, sporgendosi alla finestra a guardare un vuoto lontano, complice dei suoi occhi.
Sheila si sentiva sola.
Sheila era sola. E non avrebbe mai fatto entrare nessuno.

Pensare a tutta quella violenza che Chara esercitava sulla sua compagna, le diede la nausea. Immaginare di provarla le diede i brividi, facendole battere il cuore a mille.
Non voleva ricordare la violenza.
Doveva cancellarla via, ma era sempre nella sua testa a perseguitarla.
E ora era anche sul corpo di quella ragazza a marchiarla per sempre, per suo insano piacere.

Lil lasciando spazio alla compagna andò a prendere la chitarra.
Si sedette al suolo, sul pavimento dove poco prima Sheila era venuta, ed iniziò a suonare.
Una triste, malata melodia, composta da poche note che si ripetevano.
Non lo avrebbe mai fatto con qualcun'altro.
Si vergognava a suonare davanti a qualcuno, ma Sheila non la stava guardando, e per Lil ormai era amore, nell'istante stesso in cui aveva deciso di accarezzarla ed adorarla.

Sheila si girò sorpresa, "La conosco." gettó il sospiro di fumo dentro casa, osservando la ragazza suonare.
Sorrise sfacciatamente, gettando il mozzicone fuori dalla finestra.

"Will you end my pain?
Will you take my life?" iniziò a cantare.
"Will you bleed me out?
Will you hang me out to dry?" si avvicinò a Lil sedendosi di fronte a lei con un sorriso sporco, perso nella musica. La voce roca risuonava perfettamente sulle note basse.

"Will you taste my soul in the midnight rain, while i'm falling apart...
While I'm going..." socchiuse gli occhi in estasi.
"Insa-ane..." un lungo orgasmo suonò sulle lettere rendendo Sheila ancora più eccitante per le orecchie della muta.
Come se pure il suo modo di cantare fosse l'arte della lussuria.

Lilithy sentiva il cuore battere a mille tra le costole per l'emozione del condividere un momento intenso. Intenso come il poter parlare tra le note di una canzone. Intenso come il poter condividere emozioni grazie alla magia della musica.
Pregò le sue dita di non tremare, di non scivolare male sulle corde, ripetendo lo stesso ciclo.

Voleva godersi ogni sillaba cantata dall'altra ragazza. Voleva catturare ogni sospiro e nasconderlo nelle proprie cervella.

Sheila socchiuse gli occhi rapita da quel momento, sentiva la propria carne oscillare sulle note di quella canzone che le entrava nell'anima.
"See i'm wasted of life
I should just kill myself
And let me fall straight to hell..." continuò la canzone improvvisando, lasciando i pensieri ballare sulla propria lingua.

Lil sgranó gli occhi incantata, le guance rosse a godersi quel miracolo inaspettato.
A godere di quell'anima che si metteva a nudo, parlando di sé, cantando della propria sofferenza, con un dolce sorriso tra le labbra.

"See i'm a wasted of time
But she doesn't mind
She likes to play games with fire..." l'ultima parola buttata fuori in un ansimo, senza fiato, raggiungendo le note più acute.
Dando a Lil la pelle d'oca.

Nella canzone stava parlando di Chara, intuì.

"She takes me apart and cuts me down
She makes me scream
She likes the sound"
Cantava di quel dolore che le veniva inflitto, con passione, scuotendo ogni parola con voce roca, graffiata dalle troppe sigarette.
Parlando di quel sadismo che le riempiva la pelle di cicatrici, marchi di appartenenza per una masochista egoista ed ingrata.

"She says i'm useless
And than abuse me-eh...
She makes me hurt
And I adore..." la pelle d'oca colpì la muta alla comprensione di quelle parole.
Era lo spirito di una ragazza tanto folle, tanto incomprensibile, tanto profonda e superficiale allo stesso tempo.

"I adore..." l'acuto ansimato, portato in alto da una voce sporca tanto quanto quelle parole.

Lilithy stava facendo l'ultimo giro di note per chiudere, sentendo che Shelia si era lasciata andare rimanendo in silenzio.
"When you're just a whore
Lost in dark place gone
You'll liked to burn your... your soul..." bisbiglió più parlando che cantando, dando vita ai propri ultimi pensieri.

Lilithy smise di suonare ed il silenzio le avvolse. Sheila guardava chissà quale luogo nei propri pensieri, con un'espressione quasi serena sul volto. Un'espressione che nessuno aveva mai visto.

Gli occhi della blu parlavano del suo stupore per lei. Su quel silenzio che alimentava il suo sguardo.
Sheila si riprese sfoggiando uno dei propri sorrisi più orgogliosi.
"Non sapevo di essere così brava." si spostò una ciocca di capelli neri dietro le spalle.
Lil annuì dandole ragione.

Aveva una voce maledettamente provocante e calda. Avrebbe passato ore ad ascoltarla cantare.

"Non lo avevo mai fatto... Mi piace...
La prossima volta potrei cantare mentre mi fai venire.
Pensi che potresti sopportarlo? O l'eccitazione di fottermi mentre canto sarebbe troppa per il tuo piccolo cuore?" la prese in giro, come ad incolparla di quello sguardo ossessivo che l'aveva divorata, studiata, durante la canzone.

Lilith scoppiò a ridere pensando che avesse ragione, ma fortunatamente avendo modo di non dirlo. Sheila sorrise sentendosi importante a sua volta.
Quella ragazza muta era sempre più strana, pensò tra sé e sé.

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