Lilithy sola in classe creava uno scenario malinconico, di una ragazzina blu persa tra le pagine dei libri di geometriche aperti sui banchi vuoti.
Erano tutti andati al bar, ma lei no.
Non aveva fame, la sola idea del cibo le dava il voltastomaco. La sola idea di alzarsi la faceva sentire stanca e pesante.
Non dormiva più, non mangiava più, quasi non esisteva più. Si sentiva sbiadire, delicata come il tratto della sua graffite sul foglio bianco.
Non sapeva manco cosa stava disegnando. Lo avrebbe scoperto solo alla fine...
Aveva solo bisogno che quel peso in petto diventasse anche solo un po' più leggero, aveva solo bisogno di sentirsi al sicuro, solo per un istante. Ma le occhiaie sotto i suoi occhi blu sembravano gli scarabocchi dei suoi mostri, che si divertivano a sciuparla la notte, a rimpirle la testa di pensieri orribili, a farle desiderare di sparire.Lil osservò il disegno sul foglio bianco a righe.
Seguita dall'istinto delle proprie dita continuò a costruire quel volto stanco a scarno. Disegnava spesso volti.Fu solo la sua paranoia e il suo sesto senso, a farla sentire osservata, a spingerla ad alzare la testa e guardarsi attorno.
Lil rimase immobile quando i suoi occhi blu notte incontrarono quelli curiosi di un ragazzo.
La osservava in silenzio, in un silenzio statico, che se non fosse stato tale l'avrebbe portata ad abbassare la testa sul banco, aspettando andasse via.
Invece incantata Lil sentí il volto scaldarsi.
Notò meravigliata il contrasto del verde smeraldo con i ciuffi neri che ricadevano sulla fronte. Era un abbinamento che adorava sui volti.
Le labbra rosa e carnose incorniciavano ancora meglio quell'insieme di colori, e la pelle chiara.
Lilithy sentì le guance arrossire senza riuscire però ad abbassare lo sguardo.
Intravide qualche tatuaggio, borchie, vestiti neri. Sembrava proprio quel tipo di ragazzo che avrebbe ammirato da lontano, fuori dalla sua portata perché troppo diverso.Lil si morse il labbro abbassando finalmente lo sguardo.
Rimproverandosi di arrosire così facilmente, di sentire il cuore correre in gola per qualcuno che sicuramente non era alla sua portata.
Che poi che ne sapeva, era così bello che sicuramente sarebbe stato fidanzato, o peggio, pieno di ragazze...
Non poteva permettersi di avere una crush per uno sconosciuto che magari avrebbe solo voluto usarla... non in quelle condizioni, non già a metà, senza nessuna difesa.Lil guardò il foglio e vide la matita tra le sue mani tremare, il cuore ancora in gola. Aveva paura di alzare lo sguardo o ritrovarlo là, o peggio non ritrovarlo più. Spostò lo sguardo alla porta velocemente.
Un'espressione leggermente delusa le passò sul volto nel vedere il corridoio vuoto.
Si sentì stupida, profondamente stupida.
Aveva sperato che quello sguardo curioso potesse cambiare la monotonia della sua giornata, lo aveva desiderato per un secondo. Un secondo solo bastava per desiderare di più.Ora avrebbe dovuto combattere con la propria mente.
Conosceva le strade; fissarsi sullo sconosciuto immaginandosi mille scene per parlarci, o tornare divorata dai propri incubi.
Sarebbe stata una boccata d'aria fantasticare su quel ragazzo affascinante, anche solo per un istante per mettere in pausa il suo inferno.
E poi si sarebbe trovata a guardare il vuoto ed odiarsi per tanto fantasticare, per dare tanto potere a qualcuno che non conosceva, che non avrebbe mai conosciuto.Prima che Lil potesse arrivare ad una conclusione la campanella dell'inizio lezione suonò. Non si era nemmeno accorta dei compagni che erano entrati. Come poteva essere così lontana dalla realtà?
Si stropicció gli occhi.
Odiava quel sonno che sentiva addosso, sonno sulle palpebre e un tremolio nelle ossa che le impediva di dormire.Mentre la lezione iniziava Lil continuò a disegnare, appoggiando la testa stanca al banco.
Si morse il labbro colpevole, il nuovo volto che aveva creato assomigliava lievemente a quello del ragazzo...***
Sheila in fondo alla classe stava usando il cellulare di nascosto dalla prof, che tanto era rincoglionita. Una di quelle con cui puoi permetterti di fare quel che vuoi perché sai che ti lascerà stare, almeno fino al momento dell'interrogazione.
"User785: Ti prego ti pago, ti pago quello che vuoi..."
Sheila fece una smorfia eccitata, sentendo l'adrenalina sbatterle nel sangue. Sarebbe stato bello se fosse stato vero.
"Ma finiscila! Sei un pezzente di merda lasciami stare"
"Uaer785: mandami il tuo iban, o quello che vuoi. Ti mando 100€ , solo per la foto delle scarpe che indossi ora"
"Pezzente e pure falso, oppure sei solo scemo. Ma se proprio ci tieni, l'email è quella in bio, manda su PayPal, se arrivamo va bene"
Sheila era certa che lo sconosciuto sarebbe sparito. D'altronde chi era così pazzo da pagare tanto per praticamente niente.
Le arrivò la notifica di un messaggio.
"Paypal: Hai ricevuto 100 da...."
"PORCAPUTTANA!" gridò Sheila presa dall'enfasi.
"Fuori dall'aula! Fuori subito!" le urlò immediatamente la professoressa che aveva già la luna storta.
"No vabbè! Non capiteeee'
Sheila si alzò come se l'avesse invitata a prendere un caffè e saltellando gasata tra i banchi ignorò l'odio dell'insegnante che le urlava contro e andò a farsi un giro per i corridoi.Si fece una foto alle scarpe e inviò.
"Porcaputtanaaaa. Tu sei pazzo in culo porcatroia. Se me ne mandi 50€ ti dico anche che numero è"
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Drama At School
Novela JuvenilUn gruppo di studenti ed i loro drammi. Un viaggio nelle diverse sessualità ed identità esistenti. Nei modi diversi di afferrare l'amore e la vita. Aggrappandosi all'odio, il dolore o la felicità e l'amicizia. La scoperta dei tipi di personalità che...