Capitolo 16: La Sconosciuta

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Salì le scale tirandosi il cappuccio sopra al naso. L'ombra la avvolgeva.

Vedendo Sheila seduta sui primi gradini, si fermò, attirando la sua attenzione. Un sorriso sorpreso sfiorò quel volto troppo bello per essere innocente.
"Uh, passi di qua?" leccó la cartina intenta a chiuderla, facendo quella domanda con noncuranza, come se fosse solo la prima di una serie di domande ovvie che sotto sotto erano avide di altro.

"Mh." commentó soltanto la ragazza salendo qualche gradino più vicino a lei.
Si lasciò scivolare a terra, stendendo le gambe sul gradino prescelto, spalle appoggiate al muro.

Noncurante dell'ambiente scolastico, Shella si accese la sigaretta gustandosi il primo tiro.
Non era una sigaretta, notò la sconosciuta dall'odore.
"Aaah!" un brivido smosse le ossa della mora che stiracchiandosi rilassata si lasciò andare un sospiro, mentre i suoi pensieri venivano tutti staccati e riattaccati in ordine sparso dal sapore forte della canna.

"Vuoi?" offrì, sapendo non avrebbe accettato, altrimenti non avrebbe proposto.
Sheila non condivideva nulla di suo e se lo faceva era sempre per secondi fini.
La ragazza scosse la testa infastidita continuando ad osservarla in silenzio,
Sheila sapeva che lei non voleva fumare, e la ragazza sapeva che Sheila glielo aveva chiesto apposta.

"Cristo dí qualcosa! È inquietante se stai a fissarmi lì, cazzo.
Vuoi scopare?" un sorriso ironico nascose il suo disagio al silenzio.
La ragazza non reagì , la conosceva fin troppo bene per scomporsi. Scosse la testa rifiutando la proposta, poi aprì la bocca.
"Sai che Chara vuole farsi Echo...
L'albina..." le fece presente osservando una nuvola di fumo dissolversi nell'aria.
La sua voce era preoccupata e Sheila la trovò stupida per questo.

"Mh, e quindi? È Chara. È inevitabile." facendo spallucce alzò gli occhi verdi sul soffito, grigio e sporco, pieno di ragnatele.
Era schizzinosa, ma stranamente i ragni le piacevano molto. Nel proprio silenzio fissò il proprio sguardo su un ragno nero particolarmente grosso, che stava abilmente ricoprendo la propria preda. Si chiese se lei fosse il ragno o la mosca, si rispose che forse era entrambe.

"Sai che riuscirà ad averla?" la voce della ragazza la riportò alla realtà dandole sui nervi. Non le fregava molto di quel che faceva Chara o chiunque altro.
"Stai cercando di farmi morire di noia dicendomi cose ovvie? Non capisco." un sorriso stronzo e gli occhi a mezz'asta estasiati. I suoi pensieri provarono a seguire quel discorso, che anche se era così noioso era l'unico afferrabile in quella stanza, l'unico disponibile per scappare dalla ragnatela.

"Ovvio che riuscirà ad averla.
Non esiste una sola ragazza che Chara non sia riuscita ad avere.
Si è scopata pure te, no?" sorrise bastarda, quasi sadica. Le piaceva tanto dire le cose che facevano male.
Amava esattamente il momento in cui sul volto delle persone passava quella smorfia di dolore e delusione, mista a rabbia ed odio.
Quando diventava rabbia ed odio allora nel suo petto bruciava qualcosa di atrocemente doloroso e piacevole, e una voce severa e ferita le diceva di vergognarsi, che avrebbe allontanato anche quella persona.
Eppure lei amava vergognarsi, e sfacciatamente, amava sfidare quella voce, dando il peggio di sé per allontanare tutti.

La ragazza colpita da quelle parole svagó con lo sguardo, abbassando la testa. Sentì i ricordi e la vergogna risalire e li spinse giù insieme a quel groppo in gola.

Conoscendo il soggetto continuò imperterrita.
"Temo che possa farle male...
Echo è molto sensibile e conosco Chara.
Non so che fare... non voglio le alzi le mani... cioè, come fa con te..." il silenzio avvolse quelle ultime parole.

La sconosciuta si morse il labbro dannandosi, avrebbe dovuto starci più attenta. Era sicura fosse traumatico per lei, era sicura le facesse male, ma Sheila distante guardava il ragno sulla propria ragnatela.

"Come fa con me?" ripeté assente per poi spezzare la tensione con una smorfia, una risata.

"Oh, ma a me piace. Piace da morire." un sorriso malato le accarezzó quel viso che troppe volte era stato preso a schiaffi.
I suoi occhi smeraldo affondarono in quelli scuri della sconosciuta che sussultó spaventata dalla malattia che ne leggeva dentro, come se parlassero una lingua che non poteva capire.

La ragazza deglutì spostando lo sguardo. Avrebbe voluto tanto poter fare qualcosa per lei, ma era consapevole di come la gentilezza l'avrebbe allontanata.
"Ma ad Echo non piacerebbe..." riportò il discorso via dalle sue paure. Sugli altri, che era più semplice così.

"Scherzi?" Sheila la guardò sorpresa nel sentire quelle parole. Sembrava star per ridere, ma la sua risata venne trattenuta dai fili appiccicosi della ragnatela. Il piccolo moscerino stava soffocando e sarebbe stato sbranato, prima o poi, come tutti gli altri.
"Chara sarebbe in grado di stringere le dita intorno al collo di quella ragazzina e farglielo piacere
Lo sai che é pazza. Lo sai anche tu, che non si riesce a dirle di no.
Lo sai anche tu che riesce a rendere qualsiasi cosa malata ed eccitante.
La cosa più divertente poi è che quelle stupide vittime, passano per stupide vittime, per l'appunto."
Sheila diede la propria attenzione a tutti quei puntini sulla ragnatela, a tutti quei cadaveri.
Era come se il ragno non ne avesse mai abbastanza. E loro avevano solo sbagliato traiettoria, inciampando lì, nella appiccicosa trappola invisibile.

I suoi pensieri vennero sviscerati fuori dalle sue labbra, fluidamente.
"Non capiscono.. quelli che stanno fuori. Se gliene parli, anche se fai vedere. Ti prendono per matta, no? Quelli là fuori, dicono che non si farebbero trattare così, che non capiscono come possa piacere. Ma lo dicono solo perché loro non l'hanno mai vista. Non capisco con che facilità lei può fotterti... la mente, prima di tutto." rise volgare. La silenziosa ascoltatrice sorrise teneramente. Le piaceva quando Sheila si faceva, almeno iniziava a parlare un po' di più, diventava un po' più trasparente.

Un nuovo moscerino cascó nella tela, disperato, lo guardò contorcersi, attirando l'attenzione del ragno.
"Ti criticano e basta. Ma che ne sanno loro. Che ne sanno. É facile sottovalutare e criticare.
Tutte sottovalutano Chara all'inizio, la credono una bella ragazza, intelligente, e l'attimo dopo gliela leccano dicendosi sue troie.
E solo alla fine, si rendono conto di esserci cadute dentro e di non riuscire più a venirne fuori. Non credo sarei in grado nemmeno di spiegarlo. Anche perché nel mio caso, sono andata a cercarmela. Volevo fosse
sempre più violenta, e lei lo è diventata.
Lo sai che lei è l'unica in grado di farmi stare così bene, lei… e questo tesoro." ad occhi chiusi si gustò un altro intenso tiro. Riferendosi alla canna.

Il fumo le entró nei pensieri facendoli sobbalzare tutti fuori. Posando gli occhi sulla ragazza si chiese perché stesse indossando il cappuccio, era carina senza, se lo ricordava...

"Ti è piaciuto quando lo abbiamo fatto, mh?" cambiando discorso, si lasciò indossare dalla malizia, ad occhi semichiusi, con un sorriso perverso sul volto.
"Non... non ne voglio parlare." tagliò corto l'altra, sentendo il disagio appiccicato alla pelle.

"Ti è piaciuto di più scopare Chara o me?" chiese curiosa pensandoci attentamente
Un altro tiro per ragionare meglio.
"Mh, scommetto lei… come biasimarti."
alzò un sopracciglio convinta

"Con Lilithy?" la sconosciuta cambiò discorso al più presto.
"Uh, sei sempre così brava a sapere i cazzi di tutti, mh? Eccitante." la sfottè ridendo, infastidita da quella tizia che dal nulla spuntava, prendeva, dava e nel nulla tornava.
Un po' come faceva lei.

"Io so sempre tutto. Già già." con un sorriso alzò le spalle colpevole.
Sheila decise di rispondere, ripensando alla ragazza senza voce, alle sue dita dentro di
lei e al modo in cui la adorava.

"Abbiamo scopato. È stato eccitante.
Si vedeva che stava morendo mentre le gemevo sulle dita. Peccato non abbia voluto che ricambiassi. Ma non mi lamento, il mio orgasmo l'ho avuto. E farsi una muta dona una certa soddisfazione, sai?
Ora posso aggiungerla alla lista.
Anche se si sa che preferisco le attive sadiche."

"Immagino."
Prima che la ragazza potesse chiedere altro Sheila si alzò bruscamente, buttando a terra il filtro consumato.
"Questa scuola fa proprio schifo.
Dovrebbero pulire il soffitto da queste ragnatele ogni tanto."

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