Chara afferrò la ragazza per l'anello del collare tirandola a sé.
Mentre le sfiorava le labbra con le proprie mise una banconota da 100€ negli slip di pelle.Sheila con un sorriso perverso si allontanó dalla padrona per tornare al palo, sotto gli occhi di tutti.
Lo faceva da quando aveva 17 anni, era il modo più semplice per fare molti soldi senza doversi prostituire, ma con i soliti porci del mestiere.
Eppure Sheila amava quel lavoro, amava gettarsi a terra mezza nuda, volteggiare sul palo, provocare, perdere il controllo, seguire la musica.
In un qualche modo lo faceva per sé, era solo di sé stessa, solo lei.
L'unica persona reale, sotto un mare di occhi freddi e robotici. Affamati, disperati e disgustosi che non sapevano cosa fosse la sensualità vera, cosa significasse essere donna e scegliere la sensualità, la libertà che solo una "puttana" ottiene nel proprio scalpore.Sheila si sentiva così la padrona della sala, del mondo. Volteggiamdo sopra le teste di tutti, scivolando a terra e lasciando che i propri istinti più animaleschi uscissero per ciò che erano, senza alcuna vergogna o tabù.
Era libera, l'unica libera in mezzo ad un ammasso di bestie, che giocava a illudersi di avere il controllo con i soldi su un corpo che apparteneva solo a lei. Bestie che giocavano ad illudersi di non desiderarla, di non avere alcuna debolezza, giocavano a non rispettarla, per convincersi fosse lei l'animale e non i loro sudici istinti.Ma Sheila era libera nella libertà del provocare, nell'assefuatezza di tanti occhi e desideri spinti sul suo corpo, di mani che volevano toccarla e sentire fosse reale, e soldi che volevano comprarla per credere di essere padroni e non schiavi di un bisogno primario.
Un mezzo sorriso accarezzó il volto di Sheila quando una donna le diede una palpatina, infilandole un'altra banconota nella fessura del sedere.
Una forte scarica di eccitazione le passò in corpo facendola bagnare.Brutalmente si gettò per terra, sulla pista rialzata, aprendo le gambe davanti alla donna interessata.
Fortunatamente quella era una serata BDSM arcobaleno. Ciò significava che tra i soliti etero si poteva trovare qualche mistress e master gay.
La donna sembrava sulla trentina, vestita in un perfetto corpetto di pelle a pipistrello. I capelli neri lisci e lunghi e la frangetta la facevano sembrare una vampira, soprattutto i suoi occhi color ambra, che sotto quelle luci pareva di un giallino quasi inquietante, il che spinse Sheila ad eccitarsi ancor di più per come quello sguardo malato e dominante la scrutava.Sporgendosi verso di lei, muovendo il corpo a scariche indotte dalla musica, sotto i fasci di luce, Sheila, sorrise facendo scivolare il reggiseno sulle braccia.
Urla e fischi di apprezzamento generale vibrarono nell'aria.La donna sembrò apprezzare parecchio, visto il sorrisetto compiaciuto sul suo volto e lo sguardo ai capezzoli turgidi della ragazza.
Sheila scegliendo la propria preferita della sera si avvicinó alla ragazza gattonando verso di lei, ed innarcando la schiena nuda.
Senza esitare lasciò che le mani della sconosciuta passassero sul suo corpo e le stringessero i seni e capezzoli con forza, la scarica di dolore la fece eccitare, quasi quanto gli occhi malati e sadici di quella donna mostruosamente provocante.La folla adorava lanciarle banconote quando si faceva toccare, e Sheila adorava riceverle e farsi toccare dalle sue favorite.
Raramente trovava un bel ragazzo che davvero le piacesse, per questo Sheila rispondeva di essere lesbica quando glielo chiedevano. Amava le donne, andava con gli uomini solo in mancanza, o per curiosità, per essere sicura di non perdersi nemmeno una goccia di piacere, e in casi estremi per soldi e perversione.Sheila si allontanò dalla donna tornando a ballare al palo.
Mentre Chara andò a prendersi un drink, guardando la propria schiavetta ballare.
Non era gelosa, sapeva quanto Sheila fosse sua, ormai avevano creato un rapporto fin troppo malato perché Sheila riuscisse ad allontanarsi da lei.
Al contrario a Chara piaceva sapere che Sheila fosse sua, ma andasse anche con altri, faceva crescere in lei una sorta di disprezzo che le sfogava contro rendendo il sesso ancor più intenso.Era un rapporto particolare, ma che garantiva dei privilegi.
Chara ingoió lo shottino di vodka, sentendola la gola bruciare.
Sheila avrebbe obbedito ad ogni suo ordine, e soddisfatto qualsiasi suo malato piacere, in cambio Chara le avrebbe promesso un tetto sulla testa e protezione.
Poiché in quanto sua puttana, Chara si curava che il suo corpo non venisse rovinato e nessuno la ferisse quanto lei.La sera finito lo spettacolo un'altra ballerina raggiunse Sheila ai camerini.
"Puttanella, sembra tu abbia fatto colpo su uno dei master.
È carino, grosso, probabilmente avrà a che fare con la mafia russa.
Almeno ti pagherà bene." rise la collega, aspettando che Shei la seguisse.Sheila uscì dalle quinte mezza nuda, come era entrata.
Poche persone rimanevano nel locale, lo spettacolo era finito e tutti si erano spostati a bere o nelle dark room.
Arrivata ai divanetti Sheila incrociò il proprio sguardo con quello altrettanto verde, ma sporco di un giovane uomo.
La mascella scolpita ricoperta di una barba rada, e i capelli neri pece rasati corti.Il ragazzo passò gli occhi su di lei per poi sorriderle, facendole segno di sedersi accanto a lui.
Sheila con un sorriso dispettoso sul volto ne approfittó per sedersi sulle sue ginocchia, sentendo le mani dell'uomo intorno ai suoi fianchi e il suo membro duro nei pantaloni.
Sheila amava provocare, sempre."Mh." mugugnó l'uomo.
"È piacere vederti...Sheila, giusto?" chiese con forte accento russo, accarezzandole un fianco ed avvicinando il volto al suo.
"Oh, lo sento che è un piacere." con un sorriso provocante fece allusioni a ciò che sentiva. "Giusto."
L'uomo sembrava sorpreso dall'atteggiamento della giovane ragazza."Quindi qual'é il tuo nome? E come mai mi hai fatta disturbare?" insistette Sheila divertita dalla situazione.
"Oh, io avere solo buone intenzioni, Sheila. No mia intenzione disturbarti.
Penso che puoi chiamarmi Daddy, se ti piace l'idea. A me piace.
Ma no pensare che sono uomo rude, io sono gentelman. Voglio che senti a tuo agio, come regina! Voglio offrire cena, regali.
So che tuoi gusti... diversi, di donne, ho chiesto di te. No chiedo niente che non vuoi fare. Solo guardare e viziare te."A Sheila l'idea parve particolarmente interessante. Non le erano mai interessati gli uomini prima. Le erano indifferenti. Non le faceva schifo il cazzo in sé, anzi le piaceva, amava quando Chara usava lo strap-on, soprattutto quello che eiaculava. Solo se doveva scegliere, tra un uomo e una donna, le donne erano sempre più eccitanti, per un fatto mentale, la comprendevano e sottomettevano molto meglio. E si divertiva molto più ad ammaliare loro. Gli uomini erano facili, ma sedurre le donne era un'arte.
Stranamente quel ragazzo non le dispiaceva, aveva un bel volto, gli avrebbe pure infilato la lingua in bocca con piacere. Non avrebbe mai potuta soddisfarla come una mistress, ma l'idea di avere un daddy suonava particolarmente allettante.
"Mh, dove mi porti Daddy?" chiese Sheila sussurrandogli all'orecchio con un sorriso perverso.
Spazio scrittrice:
Mi spiace che questo capitolo non sia così lesbo, e anzi devo comunicarvi che ci saranno anche scene di sesso etero prima o poi. Lo so lo so, ma ehi, questa storia è come un viaggio nei mille modi di vivere la sessualità e la vita.In ogni caso sono felice che DAS abbia ripreso!
Appena avrò voglia mi impegnerò a recuperare pure i vecchi :)Spero stiate tutti bene, se avete domande fate pure ♡
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Drama At School
Ficção AdolescenteUn gruppo di studenti ed i loro drammi. Un viaggio nelle diverse sessualità ed identità esistenti. Nei modi diversi di afferrare l'amore e la vita. Aggrappandosi all'odio, il dolore o la felicità e l'amicizia. La scoperta dei tipi di personalità che...