Capitolo 18

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Lo guardavo un pó perplessa: del resto chi si siederebbe vicino a un'estranea?

Aveva degli occhi penetranti e color nocciola. Ma avevano qualcosa in piú, una luce tutta loro. Ne ero sorpresa perché non si potevano ammirare da tutte le parti occhi come i suoi. Erano semplicissimi occhi marroni, ma lui li rendeva dolci e pieni di vivacitá. Cercai di non essere scortese, cosí lo salutai con un sorriso. Presi coraggio e cercai di capire almeno chi fosse.

-Ciao- Ero un pó in imbarazzo, perché non sapevo come continuare, dato che nemmeno lo conoscevo.

-Ciao- Nella mia mente pensai a tutti i modi gentili per conversare con una persona che non ti conosceva. Ma non riuscivo a iniziare la conversazione. I minuti passavano, e l'imbarazzo cresceva, almeno per me. Lui sembrava tranquillo, come se avesse bisogno di osservarmi.

-Piacere, Jessica- Mi sentivo stupida, e fuori luogo. Il suo sorriso si ampliò e mi strinse la mano che avevo proteso verso di lui.

-Piacere mio, io sono Liam- Ci eravamo alzati entrambi per stringere la mano all'altro, cosí ci rimettemmo sulle sedie, color avorio, del bar. Avevo la mia cartella sulle ginocchia, ma la dovetti mettere a terra.

Amavo quello zaino. Era speciale per me per due motivi: per prima cosa me lo ha regalato mio padre prima di partire per Londra, e seconda cosa é come se fosse il mio 'diario segreto'. Cioé io potevo nascondere di tutto lá dentro, senza che nessuno frugasse per trovare i miei segreti. Era come se nessuno vedesse la particolaritá di quell'oggetto e io invece sí.

-Ti serviva qualcosa, Liam?- Era talmente strano, quanto familiare.

-No, è solo che sono nuovo da queste parti, e i nostri genitori sono amici...- Il bello era che io non conoscevo la sua famiglia, non conoscevo lui. -E cosí mi stavo chiedendo se potevi farmi fare un giro della scuola.-

-Certo, peró forse un'altra volta, ora devo tornare in classe.-

-Oh, sí. Allora ci vediamo domani.- Mi sorrise ancora una volta.

-Contaci.- Gli dissi senza troppa enfasi. Ero ancora concenrata su dove si fosse cacciato Zayn.

Mi allontanai da quel bar, e tornai dentro la scuola, precisamente per la lezione di chimica. Osservai i miei compagni che si sedevano ai loro posti e individuai il mio ragazzo con il suo cellulare, mentre scriveva penso un messaggio. Senza farmi vedere andai dietro di lui e gli misi le mani a coprire gli occhi.

-Sei Jess?-

-Ma allora sei un mago.- Gli diedi un bacio a stampo, molto veloce, per non attirare l'attenzione.

-Buongiorno, ragazzi, iniziamo subito la lezione.- Mi preparavo a un'altra ora di noia. E giá con il pensiero mi ritrovavo a casa, sul divano, a dormire. Ero esausta per seguire la lezione, per questo facevo finta di ascoltare. Come penso facciano un pó tutti.

***

Niall mi stava accompagnando verso casa, quando mi venne la brillante idea di domandargli:

-Che ne dici se per pranzo, non chiamiamo anche Zayn e mangiamo al fast food?-

-Ci sto.- Senza obbiezioni svoltó in direzione del Mc Donald's e io intanto mandai un messaggio a Zayn per domandargli se voleva venire con noi.

Mi stavo preparando per passare una giornata tranquilla quando ricevetti la risposta di Zayn, che mi avvertiva che non sarebbe potuto venire perché aveva da fare.

Riferii il tutto a Niall, cercando di non far trasparire il mio disappunto. Ma a quanto pare non ci riuscii come avrei voluto, perchè prese la mia mano e mi disse in tono rassicurante:

Il suo maledetto sorriso||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora