Capitolo 1

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Sento la mia sveglia suonare per la decima volta. Ancora non mi capacito del fatto che metta la sveglia anche d'estate, decisamente agli sgoccioli. É un'abitudine che per le prossime vacanze devo eliminare: non mi piace alzarmi ogni volta per spegnere quel rumore assordante, che si propaga nella stanza.

Quando apro gli occhi vedo un'immagine sfocata, essendomi appena svegliata, di....una persona! Le mie mani strofinano le palpebre, per capire realmente cosa stava succedendo. Appena vedo chiaramente chi é ,mi spavento, e sprofondo ancora di piú nel cuscino morbido.

Era Harry ,che aveva la sua faccia a breve distanza dalla mia. Il suo sorriso meraviglioso prese spazio sul volto perfettamente liscio. Non riuscivo ancora a capire cosa ci faceva qua. Uno dei suoi riccioli penzolava verso il mio viso, cosí, senza nemmeno accorgemene di quello che stavo facendo, la mia mano stava inevitabilmente spostando quella ciocca di capelli, e in quel momento ricambiai il sorriso. Siamo rimasti dei minuti interi a guardarci negli occhi: i suoi erano di un verde smeraldo meraviglioso, e io continuavo a fissarli. Rimanevo estasiata da quel panorama, non so come spiegare, ma quegli occhi mi davano sempre energia per la giornata che doveva venire. Harry é solo un amico, ma per me non era proprio sempre stato cosí.

L'anno scorso avevo una cotta per lui, ma lui ovviamente mi riteneva solo la sua migliore amica, e io non avevo il coraggio di confessarglielo. So che posso sembrare una codarda, ma decisamente era meglio che fare una figuraccia davanti a lui, e in piú rovinando la nostra speciale amicizia. Ci conosciamo da quando avevamo sette anni e da quel momento non ci separammo mai piú. Lui a quel tempo si era trasferito da Londra qua in Italia, ed é venuto ad abitare accanto a me. Non conoscendo nessuno di quel quartiere di Roma, portó alla nostra famiglia una torta, ormai la mia preferita, con due strati di cioccolato e panna. Mi ricordo ancora cosa indossasse quel giorno: una t-shirt bianca e dei pantaloncini appena sopra il ginocchio, perché era estate e ,naturalmente ,faceva un caldo incredibilmente afoso, stando in una cittá affollata come Roma. All'inizio, essendosi trasferito da un'altra nazione, non sapevo se parlava la nostra lingua, allora provai a dirgli solo un semplice e banale "ciao", lui prontamente rispose allo stesso modo, cosí intuii che doveva essere giá stato in Italia e indovinai,perché successivamente mi raccontò delle sue vacanze trascorse sulla riva del lago di Como, o nella splendida città di Milano.

Ero felice, avevo trovato un nuovo amico con cui giocare e sembrava molto simpatico. Anche se era piccolo, era giá allora molto carino e dolce. Le sue fossette, che comparivano ogni volta che sorrideva ,mi davano una sensazione di sicurezza, e poi mi ipnotizzavano per minuti interi. Il giorno in cui portarono la torta, lui la reggeva con le sue manine delicate, e me la porse: trovai quel gesto di una dolcezza unica.

Da quel momento rimannemmo inseparabili: facevamo passeggiate nel Parco delle Speranze, cioé un ampio giardino, aperto a tutti, vicino alle nostre abitazioni.

Quel parco era il mio posto,anzi il nostro posto preferito, dove potevamo rifugiarci nei periodi di tristezza o anche nei momenti di rabbia. Ricordo che una volta litigammo perché non mi permetteva di giocare con nessun altro, oltre lui, ma io volevo divertirmi anche con altri miei compagni di classe delle elementari, cosí non gli rivolsi la parola per due giorni. Il terzo andai nel parco e mi misi a gambe incrociate, sotto una quercia enorme: non volevo parlare con nessuno e allora mi nascosi dentro un buco nel tronco. A ripensarci mi viene da ridere, perché i miei genitori non mi avevano trovato, pur cercandomi per tutto il pomeriggio. L'unico che seppe dove stavo fu Harry, da quell' episodio della mia vita diventó come un fratello maggiore che mi proteggeva da tutte le persone inaffidabili.

Harry aveva un carattere d'oro: era protettivo, dolce e soprattutto responsabile. Non avrebbe mai messo la mia o la sua di vita in pericolo! Non era un tipo socievole, o almeno finché non ci diventi amico, da quel punto comincia a essere tenero e non capirai mai il perché! Forse perché era piuttosto diffidente: quel lato del suo carattere era indecifrabile, probabilmente per quello gli altri lo consideravano un tipo 'misterioso'.

Il suo maledetto sorriso||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora