Capitolo 13

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Lo stavo fissando da un pó, ma lui non se ne era ancora accorto, era concentrato a estrarre i quaderni dallo zaino. Avevo un misto di emozioni dentro: ero incredula sulla situazione in cui mi trovavo, stanca di scappare e arrabbiata con il destino. Sicuramente Niall se ne era reso conto di quello che provavo, perché mi prese la mano, la strinse e io feci lo stesso. Avevo bisogno di tutto il supporto possibile per affrontarlo, ho passato il rancore nei suoi confronti, ma ho sempre un pizzico di dolore dentro. Non mi aspettavo nemmeno il gesto che ha fatto, pensavo che la nostra amicizia era, come dire...finita, dato che non mi rivolgeva la parola quasi mai. Mi feci forza e gliela lasciai, per poi entrare nell'aula con un pó di timore e sedendomi nella terza fila a destra, mentre Zayn si trovava proprio dietro di me. Credo che fosse anche lui sorpreso della mia scelta del banco, ma io ci dovevo parlare. Dopo dei minuti passati a chiaccherare con i miei compagni di classe delle vacanze estive, la professoressa entró, facendoci zittire di colpo, sapendo il temperamento dell'insegnante Cardelli.

"Buongiorno ragazzi"

"Buongiorno professoressa" Rispondemmo in coro. Posó i suoi libri sulla cattedra e attraverso gli occhiali rossi, appoggiati sulla punta del naso, ci guardó e poi inaspettatamente sorrise. Forse l'estate gli aveva fatto un buon effetto! E questo andava solo che a nostro vantaggio. Tirai, dallo zaino, un quaderno e l'astuccio.

"Prima di incominciare la lezione, volevo presentare alla classe i vostri due nuovi compagni" Disse, indicando a Zayn e Niall di alzarsi e presantarsi. Si alzarono allo stesso tempo e si lanciarono un sguardo, credo di...sfida? Non riuscí a decifrarlo bene, ma sapevo che non era niente di buono. Inizió il biondino:

"Ciao a tutti, mi chiamo Niall Horan, e vengo dall'Irlanda, saró il vostro compagno di classe per tutto l'anno" Tutte le ragazze dell'aula non facevano altro che fissarlo, e io mi sentivo un pó infastidita. Si sedette e mi guardó, ammiccando un sorriso, che contraccambiai. Sembrava diverso oggi, piú contento.

"Perfetto, almeno avremo un ragazzo che sa l'inglese, a differenza vostra" A questo lato non ci avevo mai pensato, ora la nostra insegnante di inglese ce lo rinfaccerá fino agli esami. Toccó a Zayn:

"Io invece sono Zayn Malik, e mi sono trasferito dall'America, anche se sono nato qui" Mi girai a guardarlo e lui, prima di risedersi, mi lanció un'occhiata, così potei vedere, nei suoi occhi color caramello, un pizzico di preoccupazione, anche se la facciata del duro era ancora presente. Anche Zayn attiró molti sguardi da parte delle ragazze, ma devo ammettere che mi dava meno fastidio.

"Oh, quindi avremo almeno due alunni che andranno sufficentemente bene in inglese" Osservò la professoressa, sempre per rimproverarci. Zayn sorrise e cosí poté iniziare la lezione. L'insegnante si limitó a spiegarci il nuovo programma dell'anno e ad assegnarci un tema sugli episodi più significativi dell'estate. Suonó la campanella, perció mi decisi a girarmi e a parlare con Zayn. Dovevo spiegargli che sono stata una stupida a scappare, una stupida per aver pianto, una stupida per non avergli ancora detto che non provo rabbia nei suoi confronti. Mi voltai e iniziai a parlare:

"Scusa Zayn, ehm...potremmo parlare, per favore?"

"Certo" Quella voce faceva ancora un pó male. Perché mi riportava ai vecchi ricordi.

"Scusami per essere scappata l'altro giorno e averti risposto male"

"Scusami tu Jessica, sono stato uno stupido a far finta che non fosse successo niente, rimediando con un banale 'mi dispiace'. E anche perché ti ho lasciata nel modo piú orribile che possa esistere, e pure perché ti ho fatta piangiere tante volte in questo anno. Perdonami, ti prego..." Non aveva piú fiato e mi supplicava ti perdonarlo. Sembrava davvero triste e dispiaciuto, ma nel periodo in cui lui mi aveva lasciata, ho capito che non ti puoi fidare di nessuna persona, soprattutto di quella a cui tieni di piú al mondo.

Il suo maledetto sorriso||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora