Capitolo 12

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La sveglia suonó, per i miei gusti, anche troppo presto. Ormai erano passati due giorni da quella notte, in cui affermai a Niall una cosa falsa. Era ora dell'inizio della scuola e io non ne avevo assolutamente voglia. É strano da parte mia, perché sono la solita 'secchiona', anche se non é proprio esatto: non ho né l'apparecchio né gli occhiali, vado d'accordo con la maggior parte dei miei compagni di classe e ho una vita sociale, ma avendo dei voti alti credo che sia considerata in questo modo. La cosa ancora piú stupida é che tutte le 'oche' del liceo pensano che sia una delle loro amiche, e questo lo devo a Harry, perché, si puó dire, che sia il ragazzo piú popolare della sua scuola, che sta accanto alla nostra e siccome ci conosciamo tutti con tutti, sanno che io e Sofia usciamo, come amici, insieme a Harry, non per altro tutte le ragazze, come avevo giá detto, ultimamente, gli cadono ai piedi. So che mi devo concentrare sul diploma, ormai sono al quinto anno di liceo classico, ma non riesco a togliermi dalla testa Niall, e non penso sia una cosa positiva. Ho scelto il liceo classico perché adoro scrivere e immergermi nella mia creativitá, per non pensare alla realtá e a i miei problemi. Mi alzai controvoglia per andare sotto la doccia. Almeno posso rilassare i muscoli del mio corpo, da troppo tempo teso. Mi lavo per bene i capelli e il corpo, per poi vestirmi con una t-shirt normale, e una giacca in jeans, abbottonata fino a metá, sopra; un paio di leggins neri e degli stivaletti, dello stesso colore dei pantaloni. Asciugo i capelli e faccio, di nuovo, una treccia da un lato, lasciando delle ciocche davanti. Mi metto del mascara, la matita nera, un lucidalabbra rosa leggero e del profumo. Prendo lo zaino viola, sopra la sedia della scrivania e ci infilo il cellulare, l'astuccio nuovo che ho comprato ieri e tre quaderni nuovi, se per caso ci facessero giá iniziare le lezioni vere. Ho sentito che verrá una nuova professoressa di matematica, spero migliore di quella che ho dovuto sopportare per quattro anni; vorrei un insegnante che sia capace di rendere la lezione leggera e che sia in grado di dare una spiegazione comprensibile. Devo ammettere che mi dovrei impegnare di piú in matematica, ma lo trovo davvero difficile. Invece con le altre materie non credo di avere grandi problemi.

Per colazione mangai solo una brioche e un succo d'arancia, che mi svegliarono un pó dal mio stato di tristezza. Non sopporto vedere Niall con quel broncio dalla mattina alla sera. Di solito é lui che illumina la giornata con il suo sorriso o che mi incanta con uno sguardo. Non lo riconosco piú, ha passato la maggior parte del tempo a scrivere, penso testi, ma non so di quale genere, o a guardare la tv, praticamente uno zombie. Non abbiamo piú una conversazione, peró almeno ci salutiamo. Non ce la faccio più a vederlo giú di morale, mi si spezza il cuore. Okay, lasciando perdere per un momento Niall, mi dovrei sbrigare a camminare, senno faró tardi a scuola. Almeno oggi posso incontrare i miei amici. Approposito, mi sono scordata di avvertire Sofia che me ne ero andata dalla festa, si sará molto preoccupata, ma so che lei ha altro per la testa. In questi giorni non ho visto nessuno, perché sono stata piú tempo a casa, per prepararmi per la scuola e anche per cercare di rimediare con la storia di Harry. Sapevo che non dovevo dirglielo, ma non mi veniva in mente un'altra scusa e proprio non volevo dirgli che mi ero messa a piangere per lui, sarebbe stato come tradire me stessa. E io non tradirei mai me stessa! Va bene, anche questa é una scusa per non ammettere la situazione. Ma io non voglio arrendermi alle emozioni, soffrirei solo. Sono la tipica ragazza che a 'paura' di soffrire per amore, e questo mi fa arrabbiare. Non voglio sembrare una debole e nemmeno essere consolata in questa cosa. Mentre riflettevo e pensavo a occhi aperti, ero giá arrivata davanti alla mia scuola. Vidi in lontananza il mio gruppo di amici, cosí mi avvicinai. Per fortuna sono arrivata in anticipo.

"Ciao ragazzi" Li salutai con la mano.

"Ciao Jess" Mi risposero in coro. Gli sorrisi e poi mi diressi verso Sofia.

"Ciao Sofy"

"Ciao Jess" E ci abbracciammo.

"Allora dov'é Niall?" Sentire il suo nome mi fa solo tornare in mente la festa. E poi perché quando mi vede deve sempre associarmi a lui?

Il suo maledetto sorriso||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora