Capitolo 6

421 69 4
                                    

JESSY'S POV.

Mi svegliai, contenta. Non so, ma una strana sensazione si era formata dentro di me. Sentivo qualcosa. Sembro un pó strana solo a pensarlo. Avevo un sorriso da ebete stampato in faccia. E ancora non capivo il perché. A interrompere i miei pensieri fu qualcuno, che entró nella stanza. Sofia, era triste e arrabbiata.

-Oh, ciao Sofy!- La invogliai a sedersi accanto a me, sul letto, con un cenno della mano, battendo sul materasso.

-Jessica, devo assolutamente parlarti...- Ero un pó preoccupata.

-Dimmi tutto!- La incoraggiai a continuare.

-Beh, prima di tutto ti volevo chiedere come stai, mi sono agitata molto. Non mi sono voluta trattenere all'ospedale, perché avevo paura. Lo so, sembro una totale codarda. Invece di supportarti me ne sono andata via.- Si rimproveró.

-Non sei una codarda. E poi tu ci sei sempre stata per me. In piú Niall mi ha detto che ti sei preoccupata di vedere le mie condizioni, quindi non é successo niente di grave. Io non me la sono presa.- Le spiegai. Mi sorrise per ringraziarmi e continuó:

-Ti volevo parlare di Harry. Mi sto seriamente arrabbiando con lui.-

-Perché?- Ero abbastanza stupita, di solito Harry é sempre dolce e gentile, con le persone a cui vuole veramente bene.

-Perché ieri é venuto a casa mia, con un occhio nero, e non mi vuole dire come se lo é procurato. Mi ha solo detto che non sono affari miei e che Niall doveva andarsene a quel paese. Per farla semplice. Ho omesso tutte le parolacce che sono state dette da lui dopo questa frase.- La rabbia stava invadendo tutto il mio corpo. Cosa aveva di sbagliato Harry?

-Sofia, se vuoi che io sia onesta, ti posso solo dire che non ho capito un bel niente su questa faccenda. So solo che c'é stata una rissa tra i due. Devo ammettere che ho sentito il mio nome, mentre litigavano, ma essattamente ,quello che si sono detti, non lo so.- Stringevo le mani, in due pugni, le nocche erano diventate bianche per la pressione. Anche Sofia se ne accorse, tanto che mi chiese il perché della mia rabbia. Seppi rispondere solo questo:

-Non sopporto che Harry si comporti in un questo modo cosí infantile.- Ed era una mezza verità. Mi preoccupavo anche dei lividi che rimaranno a quei due.

-Hai pienamente ragione, se la storia é andata in questo modo.- Dopo poco aggiunse:

-Vuoi che ti chiami Niall per chiarire?-

-Sarebbe grandioso, grazie mille. Ti voglio bene!-

-Anche io. Ora peró rilassati.-

-Okay.- Si alzó dal letto e si diresse verso la porta, ma si giró di scatto e aprí la bocca, per parlare. Dalla sua espressione sembrava molto entusiasta.

-Ah Jess, mi sono scordata di dirti, che la scuola non inizierá domani. Riprenderá la prossima settimana. Il che é un bene, giusto che entro mercoledí uscirai da qui!- Mi era completamente uscito dalla mente questo pensiero. Almeno qualcosa sembrava girare per il verso giusto. Sapevo che sarebbe stato un problema se mi sarei persa la prima lezione dell'anno.

-Oh, ma é fantastico!- A quel punto pensai a Niall che scuola avrebbe frequentato.

Poi mi bloccai un attimo: mi ero scordata di domandare a mia madre il consenso di ospitare l'irlandese! Subito entrai nel panico, ma nessuno se ne accorse dato che Sofia era uscita dalla stanza.

Mi tranquillizzai solo dopo averlo visto. Aveva, sotto il suo occhio sinistro, un livido, ma non molto scuro. Un sorriso prese spazio sul mio volto. Ero molto contenta di vederlo in ottime condizioni. Per il nervosismo stava torturando il labbro inferiore, e credo che non se ne sia nemmeno accorto.

Il suo maledetto sorriso||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora