Capitolo 17

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Capii subito che si trattava di una nuova compagna di classe. Aveva dei capelli neri e mossi, con un cerchietto rosso che risaltava la luminositá dei capelli. Gli occhi erano verdi, ma non il verde degli occhi che si vede spesso, erano diversi: erano brillanti e vispi. Le labbra si piegarono in un sorriso spontaneo, come una specie di saluto alla classe. Era vestita con un maglione bianco, che le stava un pó largo, ma che la faceva sembrare davvero magra. I jeans che portava erano blu scuro, e ai piedi indossava degli stivaletti neri.

"Ragazzi, lei è Emilie" Un coro di ciao fece sentire a suo agio la nuova arrivata. Sorrise ancora, e il suo sguardo si posò su Niall. Lui aveva ancora il capo chino, mentre scriveva su un foglio. Vedendo che il biondo non la degnava di uno sguardo, rivolse i suoi occhi verdi verso di me. Io le sorrisi, per non creare antipatie, e lei invece lo distolse. Restai un po' sbalordita dalla reazione, ma non ci feci molto caso. Per adesso, ero tranquilla così con la mia vita. Non voglio nè litigare, nè creare situazioni di tensione.

La lezione proseguì normalmente, e mentre la professoressa spiegava, io continuavo ad avere la mente da tutt'altra parte. Mi stavo concentrando su Zayn. Per la prima volta, da un mese, pensavo a lui, come un vero fidanzato. Era sempre dolce e tenero con me, e sono sicura del fatto che mi ami.

Ora la domanda sorgeva spontanea: anche io lo amavo veramente?

Era una di quelle domande che ti mette tanti dubbi da avere la testa che ti scoppia per la confusione. Non è molto bella come sensazione. Ti senti sotto pressione, proprio da te stessa. Ti senti oppressa dai tuoi stessi pensieri, e la cosa più brutta è che non sai la risposta. Io sono il tipo che rimanda la soluzione dei miei problemi al più tardi possibile. Era inutile cercare una risposta, tanto sapevo che il mio istinto lo avrebbe fatto al posto della mia mente.

Un altro mio difetto è che non riesco a trovare un equilibrio tra la tristezza e la felicità. Alcune volte mi sento talmente bene, che la terra sembra il paradiso; altre invece mi sento fuori dal mondo, come chiusa in me stessa. Mi sento intrappolata nelle mie riflessioni, ed un'estranea del mio cuore.

Chi è il ragazzo che mi può far felice?

Una delle tante domande complicate, che almeno una volta nella vita, noi ragazze ci poniamo. Desideriamo il ragazzo perfetto, anche se sappiamo che non arriverà mai. Chi è perfetto? Senza nemmeno un difetto?

Nessuno. E' impossibile trovare la persona che non ti farà mai stare male, o quella che invece non fa altro che essere gentile con te. Io penso che l'unica persona ai nostri occhi perfetta nei suoi difetti, è colui che si ama alla follia. Quel ragazzo che anche se alcune volte sbaglia, o fa un errore dopo l'altro, tu continui ad amare incondizionatamente. Ti senti un tutt'uno solo accanto a lui, e non ne potrai mai fare a meno.

Si dice che il primo amore o si sposa, o non si dimentica fino alla fine della tua vita. Vuol dire che Zayn sarà per sempre nei miei pensieri? Oppure che sono destinata a stare con lui?

L'opzione che non ho messo in calcolo è che forse Zayn non è il mio primo amore. Ma non ci credo. Io sento che provo qualcosa per lui. Non è semplice amicizia, o affetto, o una cotta. Penso che invece il sentimento che provavo per Niall fosse proprio una semplice, e innoqua, cotta. So di essere talmente stupida da riuscire a pensare che potesse nascere qualcosa tra noi due, e Zayn mi ha schiarito le idee, una volta per tutte. Ora sono pronta a dire a me stessa che io amo Zayn Malik.

La campanella era suonata e tutti si stavano alzando per andare nel cortile, dato che il sole splendeva nel cielo azzurro. Anche Zayn si era allontanato dalla classe, comunicandomi che andava a parlare con un suo amico, se non ho capito male. Ero rimasta da sola nella stanza tinteggiata alla meno peggio, più che altro i muri erano scritti, sicuramente da persone che si annoiavano davvero.

Pensavo ancora a tutte le risposte valide alle mie continue domande. Non era solo il mio subconscio a torturarmi, ma anche la mia perspicacia nel cercare domande da pormi. Sembra che mi metta alla prova, per vedere fino a quando non impazzirò del tutto. I miei occhi erano persi nel nulla, e nella mano destra ancora tenevo la penna.

-Jessica, non vieni a fare ricreazione? Non ti senti bene?- Una voce fin troppo familiare mi sveglia da quel momento, e mi trascina nella realtà.

-No, va tutto bene Niall.- Più che altro volevo sapere come stava lui. Quella mattina era più strano del solito. Non che gli altri giorni non lo fosse. Una cosa che ho imparato dopo tutte queste settimane passate insieme a lui, è che è un ragazzo strano e con mille pensieri. Che però tiene dentro. Sembra proprio come me.

-E tu come stai?- Stava per andarsene, ma lo fermai proprio quando il suo piede stava per oltrepassare lo stipite della porta. Si girò lentamente, fino a quando i suoi occhi trafissero i miei. Dovevo cercare di essere lucida, e non immeggermi nelle sue iridi, che assomigliano a un oceano immenso. Sembrava come se ci stesse pensando per la prima volta. Esitò per un altro secondo e alla fine rispose:

-Bene.- Perchè non si apre con me? Di che ha paura?

Volevo diventare acida e urlargli contro, come mi diceva di fare il mio cuore, ma mi trattenni e cercai di essere più calma, di ragionare e capire come fare per farlo parlare. Mi alzai di scatto dalla sedia e mi incamminai verso il giardino, di fuori dalla scuola. Niall era già scappato di nuovo da me, e dalle mie domande. Cosa gli prendeva?

Ma la vera domanda è: perchè tutto il mondo gira intorno a lui?

La parte di me stessa che ancora pensava razionalmente aveva ragione. Anche se non era solo per quello che mi diressi in cortile: dovevo ritrovare Zayn. In confronto a come mi fanno sentire gli altri, la sua trovata di partire in America era niente. Sa anche lui che mi ha fatto soffrire molto, e lui infatti si è scusato. Ma ci sono persone che o sono bipolari, o sono antipatiche di loro. Non capisco perchè devo sempre trovare gente che deve essere odiosa, o generosa solo per i suoi interessi. Se c'è una cosa che ho imparato in tutti questi anni di scuola è che i tuoi compagni di classe ti cercheranno sempre e comunque per dirgli i compiti, o, adirittura, farglieli copiare.

Alcune volte sono una completa stronza, ma altre invece mi sento talmente buona da pensare che questa scuola non mi meriti. Ed è vero. Non è affatto un discorso egoista, sto solo pensando che di certo tutte queste persone non mi cercano perchè mi vogliono bene. Per fortuna, al mondo, estistono anche le eccezioni. Credo che siano solo le eccezioni che reggono un concetto. E il mio, per una volta, era sensato e realista. Tutte queste ammasso di ragazzi che si fanno condizionare talmente tanto dagli altri, di certo, nel vero mondo, veranno ignorati, come loro fanno adesso con gli altri. Io cerco di essere gentile con la maggior parte delle persone, ma con alcune non riesco proprio a dialogare. Ecco anche perchè rifletto molto, e ho tutto questo tempo per pormi domande.

La cosa veramente divertente è che non riesco ad aprirmi, a volte, nemmeno con le eccezioni. Harry non lo vedo da una settimana, e non so che fine abbia fatto. Ho provato molte volte a chiamarlo al cellulare, ma non risponde.

Che ce l'abbia anche lui con me? E se fosse così, perchè? Cosa faccio di tanto male alle persone da allontanarle? Credo che questa sia una dote naturale.

Dopo vari giri per la scuola, arrivai davanti alla caffetteria e controllai se Zayn si trovasse nei paraggi, ma di lui nemmeno l'ombra. Così mi sedetti su una delle tante sedie, e mi guardai intorno. Stavo cercando di individuarlo, ma non avevo la ben che minima idea di dove fosse. Mi stavo alzando quando qualcuno si sedette davanti a me. Mi sorrise. Non credo di averlo mai visto. Cosa voleva?

Il suo maledetto sorriso||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora