Capitolo 4

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Non potevo avere davanti, sul serio, quel ragazzo. Il male che mi ha fatto non si puó dimenticare. Ho appena capito che io so odiare: i sentimenti che provo verso quel ragazzo era un odio profondo.

Si chiama Zayn. Non potevo credere che fosse tornato in Italia. Una lacrima scese sul mio volto cupo.

Lui invece era lí, immobile, che mi fissava, con la bocca spalancata. Era proprio come un anno fa: occhi color caramello, quelli che mi avevano fatto sognare, cosí intensi, proprio dolci come lo zucchero; i suoi capelli neri e lucidi, ma morbidi come la seta, che io adoravo; indossava un paio di jeans neri, una t-shirt nera, un giubotto in pelle senza maniche e un pearcing sul labbro. Quelle labbra cosí morbide, ancora ricordo quanto erano tenere. Cominciai in un vero e proprio pianto, davanti a lui. Non potevo ancora crederci di avercelo davanti.

-Tu...tu che ci fai qua?- Dissi fra i singhiozzi, essendo anche sconvolta.

-Sono tornato, mi...mi dispiace per tutto- Sentii nel suo tono di voce del vero dispiacere. Ma non mi sarei fatta impietosire. Tutti sanno che il dolore inflitto a una persona non sparisce cosí facilmente. Poi esitó qualche secondo, e aggiunse:

-Scusa Jessy.- Lui abbassó gli occhi.

Non sapevo cosa dire. La sua voce era come quella di una volta: molto profonda, ma che, dentro di me, mi spezzava ancora di piú il cuore. Quello stronzo, mi aveva lasciato con un messaggio, in cui diceva, inoltre ,che partiva per l'Inghilterra per sempre. Si voleva trasferire, ed essendo un codardo, non me ne ha parlato e mi ha piantata cosí, di punto in bianco.

Io ero una di quelle ragazze che quando si impegnava in una relazione, lo faceva completamente. Davo tutta me stessa, e pretendevo che il mio ragazzo facesse altrettanto. E invece mi ritrovavo sempre con le mie pretese, senza ottenere nessun rispetto.

-Ti odio, non rivolgermi mai piú la parola e non chiamarmi 'Jessy', solo gli amici mi chiamamo cosí. Per te sono solo 'Jessica'. Anzi scordati del mio nome, tanto per me sei morto.- Gli risposi tra le lacrime, che innondavano il mio viso, ma cercando lo stesso di far trapelare la mia rabbia.

Non potevo piú guardarlo negli occhi, per questo cominciai a correre fuori dal cinema, con tutte le persone che mi fissavano. Tutti mi osservavano e dovevano pensare solo che fossi pazza.

A un certo punto sento una voce familiare chiamarmi disperatamente:

-Jess, fermati! Fermati!- Era Niall. No, non mi potevo fermare. La voglia di scomparire dalla faccia della terra era troppa. Zayn mi aveva usata come un giocattolo, e quando un gioco ti stanca, lo butti via, senza pietá, senza metterti nei panni di chi soffre davvero, in tutta la situazione.

Ero sconvolta all'inizio, lo amavo, ma il passato é il passato. Ho pianto giorno e notte per lui, senza mai smettere di pensarlo. Forse é per questo che presi una cotta per Harry, forse era chi davvero, in quel momento, mi capiva, veramente.

-Jess, no, fermati!- Strilló Niall, la sua voce era un misto di paura e disperazione.

Girai di scatto la testa, mi fermai e vidi per quale ragione Niall era spaventato.

Vidi i fari di una macchina, che mi accecavano. Non riuscivo a muovermi dalla paura. Proprio come in un film drammatico. Io contro il destino.

Mi investí in pieno. Sentii un dolore lacerante alla mano e allo stomaco. Ero stesa sull'asfalto. La mia faccia era ricoperta di un liquido caldo e denso, che raggiunse ben presto la bocca: aveva un gusto orribile, che mi fece quasi vomitare: era sangue che colava dal capo.

Qualcuno mi reggeva la mano, lo potevo sentire. Qualcuno con una tale paura, da tremargli la sua. La mia mente era confusa e disorientata. Una forte emicrania attraversó il mio cervello e non potei far altro che contrarre il petto. Feci uno sbaglio: un dolore ancora piú forte mi percorse le costole.

Il suo maledetto sorriso||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora