1. Saori, Parte 1

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"Sei tu..." Shoko stentava a credere ai suoi occhi.

Se non era stato il destino a fargli incontrare di nuovo quella ragazza, non sapeva cosa potesse essere. In circostanze così estreme, poi.

La giovane di fronte a lui, nella sua divisa da studentessa liceale, appariva molto affaticata e il suo respiro era pesante. "Ti ho ritrovato, eh?" sussurrò con un debole sorrisetto Saori, provando ad alzarsi con fatica.

"Ehi, è tutto ok? Stai male?" domandò Shoko, mantenendo un tono calmo nonostante l'agitazione che provava.

In tutta risposta, Saori chiuse gli occhi e cadde in avanti verso di lui, che la afferrò al volo con le braccia tese.

"Ehi!" La ragazzina aveva perso i sensi per l'affanno e lo shock subiti. "Accidenti, e ora che faccio?! Mi è proprio svenuta addosso! La gente penserà che sono un pervertito!" rifletté Shoko, in preda al panico.

Guardò il viso ovale e la pelle vellutata della ragazza tra le sua braccia. Quegli occhi di due colori differenti, uno verde e uno giallo, che aveva scorto per un attimo, non avrebbe mai potuto confonderli: era colei che lo aveva salvato quella notte di un anno prima, non c'era alcun dubbio a riguardo.

"A quanto pare non ho altra scelta che aiutarla. In questo modo potrò ripagare almeno in parte il mio debito." decise l'uomo con un sospiro.

I capelli rossi, scuriti dall'ombra del vicolo che ripudiava la luce solare, si mossero a una leggera folata di vento, mentre Shoko appoggiava con delicatezza il viso della ragazzina sul suo petto e la portava in braccio via con sé, a passo sicuro.

I capelli rossi, scuriti dall'ombra del vicolo che ripudiava la luce solare, si mossero a una leggera folata di vento, mentre Shoko appoggiava con delicatezza il viso della ragazzina sul suo petto e la portava in braccio via con sé, a passo sicuro

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Le palpebre tremolanti di Saori si spalancarono lentamente e la ragazza aprì gli occhi, ritrovandosi in un ambiente che non conosceva.

"C-cos'è successo? Dove mi trovo?" Disse tra sé e sé, a voce bassa.

Era sola, distesa su un letto all'occidentale in una piccola stanza molto disordinata. Si mise a sedere e iniziò a guardarsi attorno, studiando il luogo in cui si era risvegliata: all'apparenza sembrava un monolocale piuttosto umile, con pareti dipinte di un giallino chiaro, una grande finestra con davanzale sulla sinistra rispetto alla ragazza, da cui faceva capolino la pigra luce pomeridiana, e un piccolo televisore di fronte al letto, appoggiato a un comodino a due ante con una piantina da appartamento a fianco.

Sulla destra si trovava un telefono fisso color mattone, su di un mobiletto dove probabilmente erano riposti dei vestiti, o almeno quelli che non erano sparsi sul pavimento e buttati chissà da quanto sulla sedia accanto alla TV. Un tavolo da pranzo in legno con due sgabelli era posizionato al centro della stanza, mentre l'angolo cucina si estendeva accanto al telefono fisso, anche se non sembrava venir usato spesso, a un primo sguardo.

"Cavolo, qui dentro ci vorrebbe proprio un tocco femminile..." constatò Saori, inorridita da quello spettacolo.

In quel momento, udì il rumore di uno sciacquone che veniva tirato provenire da una stanza ai piedi del letto.

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