17. La Ragazza Straniera, Parte 2

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Una volta salutati Mike e Nagisa, Shoko e Saori si recarono al check-in per salire a bordo dell'aereo, così da iniziare la loro vacanza insieme.

"Statemi bene, guys! E divertitevi in Italia!" Mike agitò la mano e li salutò con gesti fin troppo ampi e plateali mentre i due si incamminavano verso la banchina.

Saori si scambiò un ultimo sguardo con Nagisa. Non c'era odio né rabbia negli occhi della karateka, solo severità.

A quanto pareva teneva a Shoko per l'aiuto che le aveva concesso mesi prima in un momento difficile, e inoltre voleva seriamente che lei evitasse di prendere alla leggera il suo ruolo in quanto Anima della Luce. Forse era intimorita da quel cambiamento inquietante nella sua vita, e quello era il suo modo di reagire.

Ma Saori ci aveva già pensato a lungo, e si era castigata interiormente con molte notti insonni per il senso di colpa nei confronti del compagno. Era vero che ne avevano passate di tutti i colori da quando si erano incontrati, e che aveva tutto il diritto di prendersi una pausa dopo quell'accumulo enorme di stress. Dopo aver rischiato la vita così tante volte. Dopo essere quasi stata violentata. Ma lei e il suo collega avevano sempre superato ogni difficoltà insieme, il loro era un legame speciale, e questo nemmeno Nagisa poteva negarlo.

Quando aveva saputo delle sofferenze di Shoko durante la sua assenza, Saori si era sentita in colpa, così tanto da non pensare ad altro per giorni. Non avrebbe più commesso l'errore di essere così egoista da abbandonarlo a sé stesso.

Rivolse un pollice alzato a Nagisa come per trasmetterle le sue buone intenzioni, e nonostante le provocazioni di poco prima, l'altra ricambiò con un mezzo sorriso. Infine, si allontanò insieme a Mike che le cinse le spalle con un braccio, e così Shoko e Saori rimasero soli, l'uno accanto all'altra.

"Staremo bene in questi giorni assieme." Shoko le diede una piccola pacca sulla gracile schiena e alzò gli angoli della bocca in un luminoso sorrisetto. "Andiamo?"

Saori gli offrì la più solare delle sue espressioni in cambio.

"Sì! Abbiamo proprio bisogno di un po' di tempo da soli per rilassarci." affermò, raggiante.

Il viaggio fu relativamente tranquillo

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Il viaggio fu relativamente tranquillo.

Shoko scoprì di soffrire di mal d'aereo, dunque il suo volto mostrò un colorito bluastro per tutta la prima ora in volo, durante la quale Saori lo sostenne a tratti con delle pacchette sulla schiena. Alla fine, il leggendario pistolero si abituò e riuscì relativamente a godersi il resto della traversata.

Saori ne approfittò per parlargli dei suoi progetti futuri, ad esempio l'intenzione di far pubblicità alla loro agenzia grazie al discreto seguito che aveva come attrice, ipotesi che lui parve apprezzare, o la volontà di iscriversi all'università l'anno seguente.

"Pensavo di iscrivermi alla facoltà di psicologia infantile, ma dovrei sottopormi a un test d'ingresso, quindi sono un po' nervosa." confessò la ragazza.

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