8.𝕋𝕙𝕖 𝕆𝕟𝕖 𝕎𝕙𝕚𝕥 𝕋𝕙𝕖 𝕀𝕟𝕧𝕖𝕤𝕥𝕚𝕘𝕒𝕥𝕚𝕠𝕟

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Tutto è ignoto:
un enigma, un inesplicabile mistero.
Dubbio, incertezza,
sospensione di giudizio
appaiono l'unico risultato
della nostra più accurata indagine.



Dubbio, incertezza,sospensione di giudizioappaiono l'unico risultatodella nostra più accurata indagine

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📍𝙿𝚊𝚛𝚔 𝙰𝚟𝚎𝚗𝚞𝚎, 𝙼𝚒𝚍𝚝𝚠𝚘𝚗 (𝙼𝚊𝚗𝚑𝚊𝚝𝚝𝚊𝚗)

𝟷𝟿.𝟶𝟶 𝚙.𝚖.

𝙳𝚎𝚌𝚎𝚖𝚋𝚎𝚛 𝟷𝟺𝚝𝚑

«Come sei rilassato» dissi ironicamente, spingendogli indietro gli occhiali -mi colpì piano il dorso della mano, rilassandosi contro lo schienale della poltrona, subito prima di allungare le gambe sulla scrivania.

«Come sei poco professionale» mi prese in giro, con un ghigno, premendo il dito sulla macchia violacea presente nell'incavo del mio collo.

«Non è...successo nulla» replicai, poco convinta- istintivamente indirizzai il mio sguardo verso Harry, di fronte alle vetrate dell'ufficio di Niall, occupato in una telefonata di lavoro.

Le dita tamburellavano contro il muro, dove aveva posato il palmo della mano sinistra, dando modo alla fioca luce esterna di contornare la sua figura nonostante il cielo plumbeo e la pioggia ancora copiosa- una maglietta bianca scendeva morbidamente sui suoi fianchi, sovrapponendosi ai jeans neri, che torturó con le dita fino a quando non trovó il taschino posteriore, dentro al quale infiló la mano con un gesto nervoso.

Si voltó verso di noi, roteando gli occhi al cielo, per poi lanciare in malo modo il cellulare sulla scrivania di Niall, dal quale fuoriusciva una burbera voce maschile, impegnata nel blaterare gli svariati impegni e tutti gli intoppi che erano avvenuti durante il suo periodo di assenza.

Si lasció cadere sulla poltrona di fronte, posando un piede sulla seduta e conseguentemente il gomito sul suo ginocchio, mentre l'altra gamba si allungó sul davanti, picchiettando la punta della Vans contro il legno che lo separava da Niall.

Sbuffó sonoramente, passandosi la mano tra i capelli prima di indirizzarla verso il telefono, contro il quale alzó il dito medio, mantenendolo in quella posizione mentre si massaggiava con indice e pollice lo spazio tra le sopracciglia, indice del fatto che uno dei suoi famosi mal di testa lo stesse attanagliando.

«Styles?» la voce dall'altra parte della cornetta lo richiamó, facendolo imprecare silenziosamente.

«D'accordo, troveró qualcuno» sbottó, sporgendosi verso la scrivania per premere con violenza il tasto rosso sul display, accompagnato da un sentito vaffanculo che interruppe la telefonata prima che l'uomo avesse modo di replicare.

«Problemi in paradiso?» domandó Niall, posandomi una mano sul ginocchio roteando gli occhi al cielo.

«Problemi in Italia» brontoló «ma ora dicci-» si interruppe scuotendo la testa, indicando i fogli sulla scrivania, disposti ordinatamente di fronte a Niall.

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