Non tutto ciò
che può essere contato
conta
e non tutto ciò che conta
può essere contato.✘✘✘
📍𝙷𝚞𝚍𝚜𝚘𝚗 𝚂𝚝𝚛𝚎𝚎𝚝, 𝚂𝚘𝙷𝚘 (𝙼𝚊𝚗𝚑𝚊𝚝𝚝𝚊𝚗)
𝙳𝚎𝚌𝚎𝚖𝚋𝚎𝚛 𝟸𝟻𝚝𝚑 𝟸𝟷.𝟶𝟶 𝚙.𝚖.
«Niall James Horan» imprecai, battendo ripetutamente il palmo contro il portoncino blindato del suo appartamento «non costringermi a scassinare questa fottuta serratura» sibilai, estremamente innervosita, serrando la mano in un pugno e continuando a far rimbombare dei colpi secchi.
Harry sbuffó alle mie spalle, sporgendosi in avanti- premette con decisione l'indice sul campanello, mantenendo la pressione e spezzando il silenzio delle scale col suono stridulo di esso, biascicando qualche imprecazione contro l'irlandese.
Dopo attimi apparentemente interminabili, il biondino aprì la porta con sorprendente calma, accogliendoci in accappatoio- si strofinó i capelli con un asciugamano, osservandoci quasi divertito «ero sotto la doccia» fece spallucce, quasi innocentemente, scostandosi per farci passare.
«E questo?» sbottai, piazzandogli davanti alla faccia il mio cercapersone, che ancora lampeggiava mostrando quella dannata sequenza numerica.
«Oh» esclamó lui «è arrivato prima» pronunció, con tono più serio, porgendomi un foglio dove erano scarabocchiati quei numeri- osservai la grafia disordinata e poco chiara, cercando di proiettare su di essa le poche nozioni che avevo acquisito nel tempo per tentare di comprendere quanto più potevo dalla semplice scrittura di una persona.
A volte mi era difficile sopportare l'estrema pacatezza di Niall, che si opponeva al mio essere impulsiva e bisognosa di spiegazioni immediate, pur essendo ben consapevole del fatto che la sua lucidità era stata più volte l'unica arma con la quale avevo potuto difendermi in situazioni critiche.
«Coordinate geografiche?» domandó Harry, confuso, prendendomi il foglio dalle mani «non hai pensato di controllare su internet?» chiese all'amico, facendo una smorfia di dissenso.
«Non c'è bisogno di internet» sorrise lui, andandosi a sedere sul divano «sei davvero un pivello, Harry» lo prese in giro, ridacchiando, mentre una serie di numeri si componevano nella mia mente, nel disperato tentativo di riprendere quell'informazione che avevo archiviato.
41°02'18''N 71°57'02''W.
Era tutto ció che il mio cervello cercava di elaborare in quel momento- mi premetti le dita sulle tempie, respirando a fondo, in modo che una maggiore quantità di ossigeno fluisse ad esso.
«Cristo, Vic, usa un telefono» mi ammonì Harry, sconcertato, sprofondando sulla poltrona di fronte a Niall, che conoscendo meglio di lui le abilitá che mi aveva insegnato a sviluppare, ridacchiava sommessamente nell'attesa che riuscissi nel mio compito.
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ℕ•𝔼•𝕏||H.S.
Fanfiction[C O M I N G B A C K] '𝗔𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗮𝗽𝗿𝗼́ 𝗳𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘁𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲𝗿𝗮̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗹𝗲.' 𝕭envenuti a New York, nell'era dell'anti-innocenza: nessuno...