32.𝕋𝕙𝕖 𝕆𝕟𝕖 𝕎𝕚𝕥𝕙 𝔸 𝔹𝕝𝕖𝕤𝕤𝕚𝕟𝕘 𝕀𝕟 𝔻𝕚𝕤𝕘𝕦𝕚𝕤𝕖

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Siamo tutti nel fango,
ma alcuni di noi
guardano alle stelle.


Siamo tutti nel fango,ma alcuni di noiguardano alle stelle

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CherryVig
che è perfettamente fragile,
meravigliosamente forte
e la mia difesa.
🫀

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«Basta» lo implorai, sbuffando una risata prima di far scivolare le braccia lungo ai miei fianchi: presi fiato nel mentre che Harry bloccava il sacco, scostandolo per guardarmi- «già stanca?» mi prese bonariamente in giro.

«Vaffanculo» sputai, passandomi il guantone sulla fronte.

Era passata almeno un'ora da quando avevo iniziato a colpire un bersaglio che non fosse il mio ragazzo, e per quanto stancante fosse stata quella sessione di allenamento, mi sentivo rinvigorita.

Non ero nuova allo sforzo fisico, ma ero abituata a svolgerlo in autonomia: Harry si era rivelato, sorprendentemente, un coach molto esigente e preciso ed aveva preteso il massimo della concentrazione nonostante le mie abilità fossero ancora limitate.

Scosse la testa ridacchiando, posizionandosi davanti al sacco: Harry aveva optato per farmi esercitare in quel modo, indossando i guantoni solamente per correggere alcuni miei tiri.
Sapevo che non mi avrebbe mai fatto del male, ma continuó a rifiutare il tentativo di uno scontro diretto, ed io non mi sentii di insistere: era capace di intestardirsi e, soprattutto, non mi sarei mai permessa di oltrepassare quelli che erano i suoi limiti solo per un mio capriccio.

Avevo capito che, se si trattava di me, Harry si rivelava essere più protettivo ed accorto di quanto non lo fosse già per indole.

Riuscii finalmente ad inspirare a pieni polmoni, sostituendomi a lui nella postazione precedente. Posai le mani ai lati del sacco, avvolgendolo con le braccia- «fai attenzione piccola» mi raccomandó, sollevando le sopracciglia con un sorrisino stampato sul volto.

Si mise in posizione di guardia e con una furia che non pensavo potesse appartenergli, lo miró e colpì. Era scattante, estremamente preciso, sembrava che tutta la rabbia si incanalasse lungo le sue braccia per poi demolirsi sotto al suo tocco.

Avevo già avuto modo di vedere Harry sotto una luce più cupa, ma non mi ero mai soffermata ad osservare quanto fosse bello in quell'alone di oscurità.

Il ciuffo era scivolato fuori dal mio elastico, ricadendo sulla sua fronte sudata- tra gli occhi si formava un piccolo riccio castano, che seguiva i movimenti dinamici del suo corpo.

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