31.𝕋𝕙𝕖 𝕆𝕟𝕖 𝕎𝕚𝕥𝕙 𝕋𝕙𝕖 ℝ𝕦𝕝𝕖𝕤

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Ferocia nel cercarti.
Determinazione nell'averti.
Dolcezza nel baciarti.
Attenzione e cura
nel proteggerti.
Altro davvero non serve.


Altro davvero non serve

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Un avvolgente aroma di caffè stuzzicó il mio olfatto, alleviando la pesantezza del sonno che mi aveva travolta quella notte.

Faticai a sollevare le palpebre, premendo il viso nel cuscino con un lamento: le lenzuola riscaldavano il mio corpo con la loro morbidezza ed il mio cuore col profumo che le distingueva- quello di Harry.

Mi era mancato così tanto che poterlo percepire quotidianamente a volte mi sembrava un'illusione, uno scherzo meschino che la mia mente mi giocava, incapace di coordinare tutte le emozioni che avevo provato in pochi mesi.

Ma quando sentivo le sue braccia stringere il mio corpo, realizzavo che non era più necessario che io sognassi: se prima amavo chiudere gli occhi ed immaginare gli scenari più disparati, ora sapevo che per viverli mi bastava semplicemente aprirli- e così feci.

Notai un vassoio disposto ordinatamente sul mio comodino: dalla tazza si alzava una nuvoletta di fumo, schiarendomi le idee circa il profumo percepito poco prima.

Mi domandai dove fosse l'artefice di quel dolce risveglio, e come se mi avesse letto nel pensiero mi diede modo di rispondere a quel quesito.
Non feci in tempo a voltarmi per osservarlo poichè il suo petto si adagió a peso morto sulla mia schiena, comprimendomi tra di esso ed il materasso, provocandomi un sonoro sbuffo accompagnato da una risata.

Intrufoló le mani sotto al mio corpo, lasciando che il peso di esse le facesse premere contro il mio ventre, che riuscì a pizzicare nonostante lo spazio ridotto.

«Buongiorno, principessa» mormoró, con la voce ancora impastata, al mio orecchio- posó le labbra sulla mia spalla, tracciandone la linea fino ad arrivare tra le scapole.

Vi strofinó la punta del naso, tracciando dei cerchi sulla mia pelle ancora nuda, che riscaldó lasciando che anche le labbra seguissero quei disegni immaginari.

L'attenzione che metteva in ogni gesto che mi riservava riusciva ancora a stupirmi, nonostante io fossi a conoscenza già da diverso tempo della sua indole.

Non importava lo stato d'animo che mi caratterizzava in un determinato momento, non importava che io indossassi delle costosissime Jimmy Choo o dei banali calzettoni, non importava che io fossi o meno presentabile.

Lo sguardo che accompagnava i miei passi da lui ogni volta che lo incrociavo mi faceva sempre sentire bellissima, tanto da portarmi a non essere più preoccupata di occultare aspetti di me che nessuno oltre a lui sapeva comprendere e trattare.

Molto spesso erano banalità, pensieri che mi incupivano o ricordi che stravolgevano il mio umore, ma prima di ritrovare Harry mi sembrava che non mi venisse concesso di dare loro spazio.

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