Eravamo insieme.
Tutto il resto l'ho dimenticato.✘✘✘
«Perció sei gelosa» arricció il naso, incrociando le braccia con aria soddisfatta- posó la spalla accanto alla pulsantiera, voltandosi per guardarmi.
Mi sembró di essere catapultata al nostro primo incontro, anch'esso avvenuto in un ascensore che pareva restringersi piano dopo piano. Giurai che avrebbe potuto inghiottirmi prima di toccare terra, ma se in quel momento le immagini poco caste che si proiettavano nella mia testa pensavo sarebbero rimaste tali, ora sapevo per certo che da lì a poco le mie fantasie sarebbero state surclassate da una meravigliosa realtà.
«Certo che sono gelosa» brontolai, allungando il piede verso la parete opposta- lo posai contro il legno lucido che rivestiva l'interno, piegandomi appena in avanti per arrivare al laccetto delle mie Opyum nere che mi stavano dando parecchio filo da torcere ormai da metà serata.
Il polso di Harry avvolse la caviglia, scivolando verso l'alto per spostare il tessuto del mio vestito: avevo optato per un abito lungo, completamente al di fuori di quello che ero abituata ad indossare, che avevo conservato nel fondo del mio armadio in attesa dell'occasione adatta per indossarlo.
Marla ci aveva tenuto a sottolineare che fosse fatto per essere sfilato, ed io non ero stata capace di contrastarla.
Lasció scivolare il lembo, scoprendo la mia gamba già di per sè esposta per via dello spacco che sfiorava la parte superiore della coscia «sei bellissima anche quando ti imbronci» commentó, slegando il laccetto- sfiló poi il sandalo, lasciandolo cadere sulla moquette scarlatta.
Posai il piede a terra, sollevata della morbidezza di cui potevo finalmente godere, sussultando quando le sue dita si agganciarono al retro della mia coscia: la avvicinó al suo fianco, tracciandone la pelle con bramosia fino a spingersi oltre la linea del mio sedere «credo tu abbia sbagliato strada se la tua intenzione era quella di levare anche l'altra» posai la nuca contro la parete e i palmi sul suo petto, sollevando il viso per osservarlo.
«Ho intenzione di levare tutto ció che mi impedisce di guardarti» mi premette l'indice sulle labbra, ammutolendomi con il leggero graffio presente nella sua voce.
Non ero certa della destinazione che si era prefissato, ma ero certa che sarebbe stata magnifica. Ne ebbi ulteriore conferma quando un trilló risuonó nel vano, lasciando che un alito di aria fredda si infiltrasse tra le porte: avevo riconosciuto immediatamente la parte anteriore della sua auto, parcheggiata a pochi metri da noi, dandomi modo di intuire che ci fossimo fermati al piano interrato.
La piscina.
Quella fottuta piscina.Una risatina di sorpresa mi sfuggì quando si chinó con rapidità, acciuffando la mia scarpa abbandonata e poi agganciando un braccio sotto le mie ginocchia: non ebbi neanche il tempo di respirare prima che i miei piedi si sollevassero da terra, portandomi istintivamente a stringere le braccia attorno al suo collo nonostante si premurasse di sostenere la mia schiena.
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ℕ•𝔼•𝕏||H.S.
Fanfiction[C O M I N G B A C K] '𝗔𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗮𝗽𝗿𝗼́ 𝗳𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘁𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲𝗿𝗮̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗹𝗲.' 𝕭envenuti a New York, nell'era dell'anti-innocenza: nessuno...