la mattina seguente quando Chloe arrivò in centrale, si avvicinò a gran passi a Lucifer che, ghignando, era vicino alla scrivania di Dan con un sacchetto di tessuto.
-Lucifer che stai facendo?-
-beh non posso farla passare liscia a Dan per avermi sparato- disse con un serpente in mano. -occhio per occhio o in questo caso serpente per proiettile-
-questa non è una buona idea-
-no?... no no hai ragione, devo pensare più in grande, non è velenoso- disse Lucifer rimettendo il serpente nel sacchetto.
-no non è certo questo che intendevo. Dan è, fragile adesso, non fare altro che lo faccia arrabbiare-
-perchè? cosa farà? mi sparerà ancora? oh, stavo pensando, la mia ritrovata invulnerabilità cambia tutto, soprattutto sul lavoro, d'ora in poi considerami come il tuo scudo umano o, scudo diabolico, meglio!-
-no Lucifer ascolta, stavo pensando al caso di The Wisper Killer, qualcosa non mi quadra- disse parlando del caso a cui stavano lavorando. un assassino che ammazzava donne, mettendo loro dei fiori in mano, e un uomo si era consegnato come colpevole a loro.
-ma Clamsy ha confessato tutto-
-si ma qualcosa non torna. i serial killer spesso scelgono qualcuno che conoscono e poi passano agli estranei. Clamsy non è connesso con le prime tre vittime, solo con la quarta quindi, non ha senso-
-ah ah, si, si, è proprio così che mi vendicherò di te Daniel!- esclamò Lucifer la mattina seguente dopo la nottata passata a scrivere sulle due lavagne nel suo attico, il piano perfetto per vendicarsi di Dan. -questo merita un drink- disse mettendosi seduto sulla poltrona, accanto al cellulare. -ah, segreteria telefonica; non l'ho sentita-
-Lucifer, avevo ragione, Clamsy non ha ucciso le prime tre vittime, c'è un'altro serial killer, ed ho una pista: domani, nell'Ars District- e poi fece un urlo, seguito da una colluttazione. Lucifer si precipitò subito a casa della detective, che trovò ribaltata, con i fascicoli a terra, lampade e il portatile.
-cavolo, troppe parole!- si lamentò Maze a casa di Linda con Amenadiel e Charlie che piangeva, chiudendo un grande libro. -non hai un libro con le figure? pensavo volessi aiutare-
-scusa maze devo portare Charlie in ospedale, Linda lascerà la sua conferenza prima, quindi, ci vedremo lì-
-non starai un pò esagerando? voglio dire, la febbre a 38 non è molto alta per me; all'inferno la consideravamo bassa a 50-
-okay non è la fine del mondo per un bambino normale ma Charlie è per metà un angelo quindi se ha la febbre così ci deve essere qualcosa che non va- e il cellulare di Maze iniziò a suonare sul tavolino su cui lei teneva i piedi appoggiati, e lo ignorò bellamente. -... sai che dovresti rispondere quando fa quel rumore vero?-
-non voglio parlare con Lucifer. mi ha tenuta lontana da mio padre biologico-
-Lucifer sa perchè sei arrabbiata con lui? no. magari dovresti parlarli- disse prima di uscire con il bambino.
-allora, quale parte di me che non ti vuole rispondere non capisci?- chiese Maze seccata rispondendo al cellulare. -... Chloe cosa?... dimmi che devo fare-
-ancora non ho capito perchè cerchiamo tua sorella- disse Ella in auto accanto a Lucifer, che fermò veloce nel parcheggio della scuola.
-sembra incredibile, ma l'unica che può trovare la detective in un tempo decente, anche subito, è lei. e io, dopo quella donna che sembrava lei, ammazzata, non so che altro fare- disse lucifer scendendo veloce dall'auto. -l'avremmo già potuta trovare ore fa, ma non risponde al telefono, perciò- disse entrando a scuola veloce.
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Lucifer- L'angelo dimenticato
FantasiaLucifer è tornato alla sua vita degli ultimi anni a Los Angeles, da oltre un anno. Le cose sono tornate più o meno come prima, ma qualcuno sta per sconvolgere "l'equilibrio" (che con Lucifer non c'è mai, ma ci provano e tutto è come quando lui e Chl...