Capitolo 15

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Ero rimasta in ospedale tutta la notte, per essere al fianco di Matthew se si fosse svegliato. La mattina seguente mia madre mi aveva portato a scuola nonostante avessi protestato abbondantemente prima. A scuola venni richiamata più volte dato che non ero mai attenta e fui mandata dal preside sotto richesta dell'insegnante di matematica: mi ha richiamato più volte e quando non ho saputo rispondere alla domanda che mi ha posto mi ha detto che potevo accomodarmi nell'ufficio del preside. Il mio primo pensiero fu Aridaje, era ora di andarsene da qui; penso che mi avesse letto il pensiero negli occhi perchè: "È un piacere anche per me il fatto che se ne vada". Andai nell'ufficio del preside, un uomo più amichevole di quello che pensavo: mi offrì del tè con i biscotti, dato che gli sembravo molto pallida, e chiamò mia madre. Quest'ultima arrivò dopo un quarto d'ora e, subite le numerose lamentele riportate dal preside per gli insegnanti, mi portò a casa. Non disse niente... aveva capito tutto. Il suo silenzio mi uccideva,  avevo bisogno di parlare con qualcuno per sfogarmi e/o distrarmi, e lei non mi stava aiutando. Forse però il fatto che si stesse facendo i fatti suoi pensava fosse il metodo migliore per aiutarmi... ma dopo un po' divenni sospettosa. Andai da lei: "Mamma, sei troppo sospettosa, che hai?", mi guardò e andò a prendere il cellulare. Sbloccò lo schermo e mi face leggere un messaggio dalla madre di Matthew:

Madre di Matthew:《Ciao Claire, i dottori dicono che non c'è molta speranza che Matthew si riprenda, e dicono che se non si riprende entro una settimana conviene staccare la spina... non dire nulla ad Alaska, glielo diremo la prossima volta che verrà qui. Un bacio.》. 09.37 a.m.

Gli occhi mi si riempirono di lacrime e costrinsi mia madre ad accompagnarmi in ospedale. Appena arrivammo in ospedale, mi venne in contro la madre di Matthew che mi abbracciò. Un abbraccio per ricomporre i pezzi di un'anima crollata, pensai io. Mi spiegò tutto ciò che aveva detto a mia madre per messaggio e andammo in camera, dove decisi che se avessi parlato a Matthew durante il suo coma ci sarebbero state più speranze per il suo risveglio dal coma. Così presi il mio libro preferito e mi misi a leggerlo ad alta voce davanti a lui. Andai avanti per un'ora, fino a quando mia madre mi risportò a casa. Feci la stessa cosa ogni giorno per una settimana, ma non ci fu segno di miglioramento in Matthew... anzi... sembrava che stesse peggiorando sempre di più.

L'ultimo giorno della settimana i dottori chiesero l'autorizzazione per staccare la spina alla madre di Matthew... ormai non respirava e il suo cuore non batteva senza i vari macchinari a cui era praticamente incatenato. Se si fosse svegliato probabilmente avrebbe vissuto una vita attaccata ai macchinari, e non era questo che avrebbe voluto. La madre ci mise ben tre ore a prendere la decisione. Staccate la spina. Eravamo tutti presenti quando i dottori stavano per staccare la spina.

Occhi piene di lacrime.

I dottori stavano spiegando cosa sarebbe successo dopo che avrebbero staccato la spina.

Lacrima sulla guancia.

Chiesero alla madre di Matthew se voleva donare gli organi del figlio. Rispose di no, per la mia gioia.

Ricordi lontani.

Si avvicinarono ai macchinari.

Vista appannata.

Iniziarono a spegnerne uno.

Guance bagnate.

Ne spensero un altro. Poi un altro ancora. Li spensero tutti.

Non potevo crollare davanti a tutti.

Andai in corridoio e mi sedetti sulle poltroncine. Appoggiai i gomiti alle ginocchia e misi la testa sulle mani. Mi misi a piangere in silenzio. Mia madre mi appoggiò una mano sulla spalla come per darmi conforto, ma non servì a nulla. Mi fece rialzare per riaccompagnarmi a casa... non mi sentivo bene.

La vista mi si appannò.

Non vidi più nulla.

Mi sentì cadere.

Sentì qualcuno che mi prendeva per la vita.

Buio, Silenzio e Freddo.

Oblio.

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Ehy ragazzi:)

Scusate se non aggiornavo da tempo ma sono stata occupata

Al prossimo capitolo♥
                        @AngeloInIncognitoo

storia di un angelo caduto dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora