Capitolo 12

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Matthew si avvicinava sempre di più e io non potevo fare nulla per fermarlo. Le nostre labbra erano ormai a un centimetro di distanza e riuscivo a sentire il suo respiro... e ancora il suo profumo. Brezza Marina. Stare vicino a lui era come stare in una spiaggia deserta a fissare le onde infrangersi sulla sabbia... semplicemente magnifico. Volevo respingerlo ma non potevo. Così successe.

Le sue labbra erano sulle mie.

Non riuscivamo a staccarci.

Probabilmente non volevamo.

Era più forte di noi.

D'un tratto mi tornarono in mente tutte le minacce che avevo ricevuto, così trovai la forza per staccarmi da lui. "Alaska, cosa succede? Mi sembrava che mi desiderassi almeno quanto ti desidero io" . Probabilmente non era il caso di giocare a carte scoperte, quindi mi inventai una scusa, che poi era la verità: "Senti Matthew, tu hai una ragazza, Tiffany. Non so te, ma io non sono una lurida doppio-giochista. Io e lei ci stiamo antipatiche, ma non mi sembra il caso di farle questo. E poi, anche volendo, come farei a stare con una ragazzo che ha tradito la sua ex, senza pensare che possa fare la stessa cosa con me? E' ora che tu te ne vada... e non solo dalla mia casa... ma dalla mia vita". Matthew mi guardò con occhi imploranti, ma non ero pronta a cedere. Si diresse velocemente verso la porta e, poco prima di andarsene, si girò e mi disse: "Un' ultima cosa... ti ho riportato il dollaro che mi hai dato in più l'altra sera. Te lo lascio sulla scrivania." Eccola. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quell'inutile pezzo di foglio verde sulla mia scrivania mi aveva appena rivelato chi era l'Angelo delle Tenebre. Matthew era ancora lì che mi fissava, forse per avere la conferma (e la delusione) che lo stavo cacciando via. Ci continuammo a guardare per un tempo che mi sembrò infinito, fino a quando ebbi la forza di dire: "Tu. Esci da quella porta. Da casa mia non sarò io ad andarmene, proprio ora che ci sono tornata. Esci o ti butto fuori a calci." . Se ne andò e rimasi da sola, in una solitudine che prima avevo tanto agoniato, ma ora mi sembrava quasi la punizione per essere scappata dal Cielo..... sono scappata per ricevere amore, ma ho trovato solitudine. Come è buffa la vita.

Eccomi qui, con un libro di filosofia in mano e tante speranze distrutte nell'altra. Sono a scuola con Flora e Gaia e più loro parlano più io mi chiudo in me stessa. Non mi ero mai accorta di quante coppiette felici ci sono a scuola, mentre giro per i corridoi ne conto almeno una trentina. Non le sopporto:

Parlano di amore.

Si abbracciano avvolte dall'amore.

Si baciano piene di amore.

Pensano amore.

Respirano amore.

Giuro. Sono insopportabili. Non posso credere di essere quasi diventata una di loro... non avrei mai sopportato tutto questo amore... si... non lo avrei sopportato... ne sono sicura... al cento per cento. Durante le ore scolastiche cerco di stare attenta alle lezioni più che posso, ma è difficile se il tuo compagno di banco è colui con cui hai litigato il giorno prima. Appena suona la campana preparo le mie cose in fretta e mi reco al mio armadietto; appena lo apro cade un biglietto... lo apro e leggo:

<< Cara Alaska, hai sbagliato persona, mia cara! Matthew non è l'Angelo delle Tenebre... più o meno. Scoprirai tutto per tempo, non avere fretta o peggiorerai solo le cose. Hai perso una persona che per te era importante per dei dubbi che non sono veri. Se vai avanti così, mi rovinerai i piani... ti caccierai tu da sola. Facciamo una cosa: Ti aspetto venerdì alle 16.30 al parco... quindi tra due giorni. Voglio parlarti. Intanto tieni gli occhi aperti... ti sto guardando in questo preciso momento. XOXO>>

Mi girai per vedere se c'era qualcuno che mi stava guardando, ma nessuno sembrava interessato a me. Non so perchè ma mi sento molta inquietudine addosso. Provo due sentimenti molto contrastanti: da un lato non vedo l'ora che si venerdì per scoprire chi è l'Angelo delle Tenebre, mentre dall'altro ho paura di essere ingannata o che mi venga fatto qualcosa di male. Sento qualcuno che mi chiama. Matthew. Nel biglietto c'è scritto che non è lui l'Angelo delle Tenebre, ma niente impedisce il fatto che potrebbe aver mentito. Mi chiama ancora. Non mi giro. Prendo le mie cose e mi dirigo verso l'esterno, dove Flora mi sta aspettando per andare insieme a casa. Gaia è andata via prima oggi, non stava molto bene. Sento che mi chiama ancora più forte. Corro fuori e trascino Flora lontano. Non voglio vederlo, non voglio vedere quasi nessuno fino a venerdì. Ancora 48 ore di attesa e il mistero sarà svelato. Sento una mano sulla spalla, così mi giro. Eccolo lì di fronte a me con gli occhi imploranti.

Patetico, penso.

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Ehy ragazzi:)

Spero vi sia piaciuto! Al prossimo capitolo;)

storia di un angelo caduto dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora