Capitolo 4

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L'abbraccio durò qualche secondo, ma a me parvero secoli. Mi abbracciò anche mio padre, ma non fu come ciò che avevo provato con mia mamma. Forse perchè in lei rivedevo me stessa... non so.

Erano le 04:27 di mattina, e io avevo ritrovato i miei genitori. Non c'era tempo da perdere, raccontai ai miei genitori tutta la mia vita fino a quel momento e gli spiegai nei dettagli come ero riuscita a scappare. Quando sarebbe arrivata l'alba i Guardiani mi sarebbero venuti a cercare e quella casa sarebbe stato il primo posto. Decidemmo di scrivere un piano, nel poco tempo che mancava mia madre mi avrebbe trasformato totalmente in un'altra persona: mi avrebbe piastrato e tinto i capelli di nero, mi avrebbe messo delle lenti a contatto verdi, mi avrebbe fatto un corso accellerato di come ci si comporta da umani e io avrei fatto un incantesimo in modo che le mie ali diventassero solo un innocuo tatuaggio sulla schiena.

Erano le 05:54 e mancavano solo sei minuti al sorgere del sole. Era tutto pronto,  mancava solo l'incantesimo delle ali. Mio padre mi aveva preparato un nascondiglio nel giardino dei vicini, quindi appena fatto l'incantesimo mi sarebbe bastato scavalcare la staccionata, nascondermi e aspettare che i Guardiani se ne fossero andati.

-5 minuti all'alba

Era ora di fare l'incantesimo. Recitai il testo dell'incanto (ovviamente inventato da me visto che nel libro degli incantesimi per angeli non esisteva perchè le ali per un angelo sono come le branchie per un abitante del mare) e in qualche secondo le mie ali diventarono un tatuaggio sulla schiena, mi guardai allo specchio: la pelle era arrossata sulla parte di schiena in cui si era formato quel tatuaggio.

-4 minuti all'alba

Forse è ora che io vada al mio nascondiglio. Mi metto una felpa e dei pantaloni militari e scendo le scale.

-3 minuti all'alba

Vedo i miei genitori vicino alla porta ancora in pigiama. Mi abbracciano velocemente e credo che tutti in quel momento pensiamo la stessa cosa: "Spero davvero che il piano funzioni".  Prima di uscire li vedo salire le scale e andare nella camera da letto, pronti per far finta di dormire all'arrivo dei Guardiani. A questo punto apro la porta e vado in giardino.

-2 minuti all'alba

Corsi verso la staccionata e ci impiegai un po' a riuscire a scavalcarla. Si vedeva già un po' di luce del sole. Mancava molto poco.

-1 minuto all'alba

Mi nascosi nel nascondiglio improvvisato da mio padre e aspettai di sentire delle ali pesanti sbattere e dei passi pesanti dall'altra parte della staccionata. Non ci volle molto.

~Alba~

Sentii subito il rumore delle foglie sgretolate sotto i piedi di qualcuno che camminava in giardino e altri battiti di ali. Erano li. Ci fu qualche minuto di silenzio. Fu interrotto da delle grida, grida che non appartenevano ai miei genitori. Successivamente sentii degli oggetti rompersi, tavoli ribaltarsi e porte sbattere. Dopo 20 minuti i guardiani uscirono in giardino. Lo girarono tutto ma niente... non ero lì. Avevo paura per i miei genitori. Non avevo sentito nemmeno un urlo che mi ricordasse le loro voci.... non avevano né urlato né parlato. E se... no non è possibile. Non possono averli uccisi. Sanno che se li avessero uccisi non avrebbero avuto possibilità di ritrovarmi... forse.

Vidi i Guardiani andarsene e quando non li vidi più nel cielo ritornai in casa. Salii le scale e aprii la porta della camera dei miei genitori...

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Ehy ragazzi♡

Spero vi piaccia, continuo più avanti:)

storia di un angelo caduto dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora