"Alaska... Alaska... svegliati!"
Mi ritrovai sdraiata sul mio letto, nella mia camera, con mia madre che mi guardava preoccupata e mio padre che mi poggiava un fazzoletto bagnato sulla fronte. "Che è successo?" domandai. "Eravamo in ospedale, stavamo per andarcene quando sei svenuta. Un dottore mi ha aiutato a portarti in macchina così ti ho portato a casa. Piuttosto... come stai?" Mi ci volle un po' per ricordare tutto... mi ricordo che ad un certo punto piangevo, mi ricordo le guance bagnate, mi ricordo il mio arrivo in ospedale... ma non mi ricordo il perchè. Cosa ero andata a fare in ospedale? Stavo male? Qualcuno dei miei amici stava male? "Ehm... sto bene ma... cosa ci facevamo in ospedale?" . Vidi mia madre impallidire e mio padre sgranare gli occhi... era successo qualcosa di grave? "Tu... davvero non ti ricordi nulla?". Scossi la testa. "Caro... credo che abbia reagito alla sua perdita... dimenticando quasi tutto" Mio padre non parlò per un po', ma dopo alcuni secondi che mi sembravano interminabili disse: "Oh figlia mia, ti dice qualcosa il nome Matthew?". Avevo già sentito questo nome, il problema era ricordare dove e quando. "Mi sembra di averlo già sentito" A questo punto mia madre si alzò dal letto e andò a prendere quello che credo fosse il mio cellulare e mi face vedere la foto che tenevo come blocco schermo: c'erano un ragazzo e una ragazza avvinghiati, lei aveva la testa sulla spalla di lui e si tenevano per mano. Trasmettevano amore. Niente baci, solo due sguardi e delle mani incrociate.
"Ho visto più amore negli occhi di chi non bacia"- cit.
Ricordai in parte ciò che era successo e sentii di nuovo le lacrime rigarmi le guance. Mia madre e mio padre mi abbracciarono e mi lasciarono sola nella mia stanza. Presi il cellulare: riguardai le foto di me e Matthew, le conversazioni su whatsapp e cercai persino di chiamarlo... non so perchè, forse per sentire la sua voce dirmi, attraverso la segreteria telefonica, che non era disponibile. Il problema è che non lo sarebbe mai più stato, ed io non potevo sopportare questa situazione. Gli mandai perfino un ultimo messaggio su whatsapp:
Me: "So che non ti arriverà mai questo messaggio, ma devi sapere delle cose. La vita farà schifo senza di te, sicuramente. Ma ti prometto una cosa: non ti scorderò mai. Che mi possa colpire un fulmine se mi dimenticherò di te. Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti? Già da allora sapevo che avresti lasciato un segno in me. Il problema è che quel segno è una cicatrice sul cuore. Sei stato, sei e sarai sempre una persona fantastica, tanto da essere quasi illegale. Sei diventato la mia dipendenza, la mia droga preferita. Abbiamo passato poco tempo insieme, ma in quel poco tempo io ho visto l'infinito. Su 7.000.000.000 di persone ho scelto te, non perché sei bello, non perché sei simpatico... ma perché sei tu. Tu. Forse siamo stati uno sbaglio, ma se tornassi indietro nel tempo rifarei la stessa e identica scelta, e saremmo ancora una volta un disastro. Non due, ma uno. Con te non esiste "io&te" ma esiste un "noi". Mi fai un favore? Non lasciarmi mai, anche se non ti potrò sentire, saprò che ci sei. Per sempre tua.
Alaska"
So che non lo leggerà mai. So che non mi risponderà mai. Ma sono convinta che in qualche modo riuscirà a ricevere i miei pensieri; il mio ultimo saluto a lui. Non ho ancora le piene forze per permettermi di andare in ospedale, così vado a mangiare qualcosa, Più tardi telefonerò alla mamma di Matthew o, se starò meglio, andrò direttamente in ospedale. Non so perchè, ma ho questa strana sensazione che mi dice che dovrei avvisare Tiffany, perciò la chiamo. Mi tocca chiamarla 3-4 volte prima che lei di degni di rispondermi. "Che cavolo vuoi tu ora?!". Mi mancava il suo tono angelico. "Tiffany prima di riattaccare o di iniziare a insultarmi cosa ne dici di ascoltarmi? Ti devo dire una cosa importante" "NO. NON ACCETTO LE TUE SCUSE.". La solita simpaticona. "Non mi devo scusare. Ti devo una cosa... Matthew è... morto" "Matthew è... cosa?" "Hai sentito bene" "Io... devo andare. Grazie per avermi telefonato." E riattaccò. Penso che ci fosse rimasta davvero male, sarà pure un'antipatica presuntuosa, ma i sentimenti li ha. Penso perfino che ha sempre voluto bene a Matthew, solo che ha... come dire... strani modi per dimostrarlo. Mi telefonò la mamma di Matthew, aveva un tono strano, ma penso che era dovuto alla sua perdita. Mi chiese come stavo, se mi era passato tutto ecc. Mi dispiace molto per lei, Matthew ha ereditato da lei il suo carattere, quindi ho molta stima per lei. Poco dopo mi arrivò un messaggio:
Matthew♡: "Non ti lascerei mai."Brividi.
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Ehy ragazzi:)
Colpo di scena uuuuhh 0.0
Al prossimo capitolo♡
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storia di un angelo caduto dal cielo
Teen FictionAllora, io sono Alaska. Ho 16 anni e questa è la mia storia. Dai miei parenti e amici sono chiamata "Angelo ribelle". E credo che questo soprannome sia del tutto meritato. *********************** -tratto dalla storia: Me: "So che non ti arriverà mai...