Capitolo 13

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Mi giro, ed ecco lì Matthew che mi guarda con occhi imploranti. "Alaska, ti prego, perdonami. Io voglio te." Davvero patetico. Chissà se aveva fatto così anche con Tiffany prima di mettersi insieme a lei. "Mi pare che abbiamo chiarito tutto l'altro giorno. Ti avevo detto di sparire." Mi guardava sempre con quei suoi occhi azzurri... questa volta non mi ricordavano un mare calmo, piuttosto un mare in tempesta. "Alaska... possiamo parlarne in privato?" Guardò Flora come ad invitarla ad andare via, ma l'unica che se ne voleva andare in quel momento ero io. "Ragazzi, io vi lascio parlare da soli.-disse Flora- Alaska, ti aspetto al bar "Freddy's" così dopo torniamo a casa insieme. Se non arrivi entro 10 minuti vado a casa da sola." Annuii con la testa e Flora si dileguò. Matthew mi prese per il braccio e mi condusse in un angolo appartato, dove nessuno poteva sentirci.

"Alaska, non so cosa pensi, ma io ti voglio mia. Ho mollato Tiffany due giorni fa per poter stare con te! Ti prego di dirmi almeno la verità: tu mi vuoi?" Non sapevo cosa rispondere a quella semplice domanda: tre parole, tre sillabe, un significato e nessuna risposta che mi venisse in mente. Mi limitai a guardarlo negli occhi. "Sai che chi tace acconsente, vero?" Disse questo con un sorriso quasi malizioso. "In realtà chi tace non sa cosa dire. Matthew, chi mi dice che tu dopo non ti infatui di un'altra ragazza e mi lasci, proprio come hai appena fatto con Tiffany?". Mi guardò negli occhi e con tono deciso disse: "Io e Tiffany siamo una cosa diversa... mi ero infatuato di lei, ma non l'amavo. Se non ti amassi, non avrei mai fatto tutto questo!" . Accidenti... e ora cosa gli avrei detto? La verità, pensai. Mi guardai intorno per controllare che non ci fosse nessuno ad ascoltarci e quando ne fui certa dissi: "Matthew, io e te siamo troppo diversi per stare insieme. Mi hai mandato molti "segnali" in questi tempi in cui mi intimavi di tornare da dove ero venuta, mentre adesso mi vieni a dire che mi ami... non posso stare con il mio...avversario". Notai che Matthew mi guardava molto stranamente, passarono alcuni istanti e disse: "Di cosa stai parlando? Vuoi dire che sai che io sono... un Angelo delle Tenebre?". Perchè lo aveva ammesso con così tanta facilità? A quale scopo? Tanto me lo avrebbe comunque detto venerdì... "Lo sapevo che eri tu! Ecco! Non posso stare insieme a te... gli Angeli provenienti dal Cielo non possono stare con gli A..." Mi interruppe: "Aspetta... vuoi dire che tu sei un Angelo del Cielo?" Non capivo se lo stava facendo apposta, oppure se avevo sbagliato sospettato. "Bhe... sì... vuoi dire che non sei stato tu a mandarmi tutti quei messaggi e sagnali?". Ero molto, molto confusa. Fin troppo. "Assolutamente no! Ti ho appena detto che ti amo non avrei mai fatto una cosa del genere... ma... io e te secondo le regole non possiamo stare insieme... a meno che..." "A meno che?" "A meno che ce ne infischiamo delle regole". Mi prese la testa fra le mani e mi baciò... ancora. Non si era mai vista una coppia come la nostra: due innamorati completamente diversi, ma uniti. Ma infondo si sa...

Non si completa un puzzle con pezzi uguali.

"Matthew?" "Alaska?" "Da questo momento stiamo insieme?" "Puoi dirlo forte...anzi fortissimo". Sorrisi. Un sorriso vero... puro. Quasi come il suo. Forse non ci conoscevamo l'un l'altra benissimo, ma sapevamo la cosa più importante: Il nostro era Amore, con la A maiuscola. Raggiungemmo Flora da "Freddy's" e le annunciammo la novità, ci fece le congratulazioni e ordinammo. Io presi un Milk-Shake, Flora un frullato alla fragola con molta panna e Matthew una Coca-cola. Finito di mangiare accompagnammo Flora a casa e io e Matthew ci dirigemmo verso casa mia. Parlammo un bel po' e volle ancora delle spiegazioni sull'Angelo delle Tenebre che mi riccattava, così gliele diedi. Mi chiese la mia storia e gliela raccontai, mi parve molto interessato a sapere come avevo fatto a nascondere le ali, così gli mostrai il mio tatuaggio sulla schiena e, stupito, mi mostrò il suo. Un tatuaggio totalmente uguale al mio, con la sola differenza che le sue ali erano nere. Pensammo insieme a chi poteva essere l'Angelo delle Tenebre che mi minacciava, ma non ci venne in mente nulla; così mi feci raccontare la storia di Matthew e Tiffany dal mio... oddio non ci posso ancora credere di chiamarlo così... ragazzo.

"Le nostre madri si conoscevano fin da quando eravamo piccoli, così eravamo già amici da quando andavamo all'asilo. Sia che all' elementari che alle medie siamo capitati in classe insieme, così la nostra amicizia è cresciuta sempre di più. In prima superiore mia madre mi ha fatto capire che avevo una cotta per Tiffany e le ho chiesto di metterci insieme, ovviamente ha detto di sì. Siamo stati per due anni il re e la regina del ballo scolastico e condividevamo tutto: sogni, segreti, speranze... i nostri genitori erano convinti che un giorno avremmo condiviso anche il futuro. Prima che arrivassi tu erano già iniziate delle tensioni, perchè i miei genitori si sono separati perchè mio padre era diventato un alcolizzato e perciò avevano idee completamente differenti: mia madre sosteneva che dovevo continuare la mia relazione con Tiffany, ma mio padre mi diceva che quella relazione sarebbe stata la mia rovina. Visto che avevo totalmente perso la fiducia in mio padre diedi ascolto a mia madre e non troncai la mia relazione. Ma poi da quando sei arrivata tu e ci siamo conosciuti è diventata stressante e appiccicosa, non riuscivo più a sopportarla... iniziavo ad odiarla. Così tutto è finito l'altro giorno, quando sono andato da lei e la ho mollata. Lei ha raccontato tutto a sua madre che ha chiamato la mia pregandola di farmi cambiare idea, ma ogni suo discorso è stato vano. Non mi interessa se il futuro che loro ci avevano costruito è stato distrutto, a me interessa il futuro che io e te stiamo costruendo.". Mi stampò un lieve bacio sulle labbra e mi chiese di fargli vedere tutti i biglietti/messaggi che avevo ricevuto dall'Angelo delle Tenebre. Quando finì di guardarli gli si illuminarono gli occhi. Mi chiese se l'indomani sarei andata al parco a conoscere il mio avversario e gli dissi di si. Mi disse che probabilmente aveva capito di chi si trattava, ma che avrei dovuto scoprire tutto per tempo, altrimenti non si sarebbe compiuta la rivoluzione predestinata. Sinceramente non capii cosa intendeva... ma pensai che presto avrei scoperto di cosa parlava. Arrivò la sera e Matthew tornò a casa e rimasi con i miei genitori in casa. Ero agitata perchè il giorno dopo avrei scoperto chi mi minacciava. Mi addormentai abbastanza presto nonostante la mia ansia. Prima di addormentarmi mi squillò il cellulare, era un messaggio di Matthew.

Matthew♥:MI MANCHI DA IMPAZZIRE>> 10.27 p.m.

Gli diedi la buonanotte e mi addormentai.

Mi addormentai col sorriso sulle labbra.

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Ehyyy★

Spero vi piaccia anche questo capitolo! grazie mille per i 2k followers:)

Seguite e leggete la storia di @Unabelladirezione , sta scrivendo un racconto magnifico♡

Baciii

storia di un angelo caduto dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora