'𝚌𝚊𝚞𝚜𝚎 𝚖𝚢 𝚜𝚔𝚒𝚛𝚝 𝚒𝚜 𝚝𝚘𝚘 𝚜𝚑𝚘𝚛𝚝

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Mollare Tsukki non è facile.

Ho detto quella parola, quel minuscolo "arrivo" alla cornetta, ma affrontare cosa poi avrebbe significato, non è che l'avessi proprio preso in considerazione.

Ma l'ho detto, l'ho promesso e ripeto che quando ero io, l'ubriaco disperato, Terushima c'era, e questo glielo devo. Più che per l'affetto che ci lega, più che per la sensazione frizzante che accende nel mio petto quando mi parla, per onestà.

Non si lasciano le persone indietro.

E Terushima non l'ha fatto, perciò, onestamente, non lo farò nemmeno io.

Mi levo d'impiccio con la peggior scusa mai esistita, gli garantisco mentendo – che è una cosa che non faccio mai, a mia discolpa – che non sto scappando dal mio amante segreto e con tutta l'ansia del mondo, mollo il mio ex ragazzo con il quale ero a tanto così dal fare sesso un'altra volta pochi minuti fa, in camera mia.

E poi corro.

Corro, corro, corro.

A perdifiato per le strade notturne, indeciso e ansioso e incerto, ma le mie gambe non si fermano.

Continuano a macinare i metri uno dopo l'altro e respingono nell'angolo più remoto del cervello tutte le cose che se fossi fermo mi metterei a pensare.

La faccia di Tsukki che mi chiede che cosa cazzo sia successo.

La voce di Futa completamente disperata.

Me stesso che vago con la luna che riflette il lucido del cemento in piena notte.

Non ho tempo per rimuginare.

Non ho tempo per ricostruirmi il mio castello di fragilità e incertezza, né tantomeno per dedicarmi ad un ragionamento profondo di cosa io stia facendo e perché, ho solo il tempo di correre.

Terushima, in fondo in fondo, non lo conosco così bene.

Mi fido di lui, mi fido quasi ciecamente per una montagna di motivi palesi e una montagna di sensazioni istintive, ma fidarsi e conoscere qualcuno sono due cose ben diverse.

L'ho visto in un qualche lato della sua persona.

L'ho visto fiducioso, l'ho visto affettuoso e l'ho visto eccitato, ma ubriaco, ubriaco mai.

L'ubriachezza mi spaventa.

So come agisce su di me, non come lo faccia sugli altri, ma tutto quello che posso dire con certezza è che l'ubriachezza rimuove i filtri, rimuove le patine grigiastre di quello che uno sa di dover fare per buonsenso, e lascia solo una matassa di onestà brutale, alle persone.

Alcune diventano violente, altre, come me, piagnucolose e disperate, e altre ancora in altri modi che Yūji potrebbe rispecchiare o meno.

So che mi sto esponendo.

So che mi sto prendendo la responsabilità di vedere un lato che non mi ha mostrato senza che quasi lui lo sappia, e temo che ci sia un fondo di violenza, in questo prendermi la sua sincerità senza freni, ma Futa l'ha detto, che cerca me.

E in questo momento, mentre corro per strada, in questo momento io cerco lui.

Giro ad un incrocio, attraverso storto ed evito una macchina all'ultimo, mi asciugo il sudore freddo dalla fronte e continuo a muovere le gambe senza concedere loro un attimo di tregua.

"Arrivo", ho detto.

E giuro su Dio, giuro su me stesso e sul mio carattere così confusionario e misto, che io, in quella casa, arriverò.

strawberry shortcake || yamaguchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora