𝚠𝚊𝚗𝚝 𝚊 𝚝𝚊𝚜𝚝𝚎

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Quanti giorni sono passati?

Da quella sbronza clamorosa, intendo.

Ecco, ben tre.

Giorno dopo: ero da buttare. Ho passato la nottata a fissare il soffitto cercando di capire se le piastrelle mi sarebbero cadute in testa o se i muri si fossero sul serio messi a ballare la macarena ai miei fianchi.

Il secondo, ero civile.

Abbastanza da vestirmi e buttarmi fuori dalle quattro pareti della mia stanza del dormitorio per seguire il corso di biochimica che inizio a detestare per la quantità di nozionismo sterile che ci infilzano in mezzo.

E la sera stessa, ovvero ieri sera, è arrivata.

La prima boccata d'aria dalla vita noiosa e piatta che mi sto convincendo a vivere.

>> BAMBINOOOOOOO <<

>> sono teru <<

>> terushima <<

>> yūji la salvezza del creato combattente per i diritti delle minoranze difensore dell'ambiente occasionalmente amato da donne e uomini per grandi doti sessuali incredibili ma part time prima combatto per l'ambiente <<

Non nego che al quarto messaggio, sono scoppiato a ridere.

Caotico, Terushima.

Proprio caotico.

E comunque prima che potessi avere anche solo l'animo di rispondere, ne è arrivato un quinto.

>> domani sera io e questi due vermi volevamo sapere se ti va di venire a da noi e poi usciamo a bere <<

>> Audio: 0.45 <<

Solitamente gli audio inviati da persone che non conosco mi mettono ansia.

Ma Terushima lo conosco, credo.

E c'è qualcosa in lui che mi ispira genuina simpatia.

Per cui, sotto le coperte della mia stanza, al buio, ho premuto il dito sul tastino nello schermo del mio telefono.

− Yaaaaaaamaguchi sono Bob. Bobata. Bob, sì, insomma, hai capito. Volevo solo dire che io e Futa non siamo dei vermi ma... −

− Molla! Mollalo! - ha urlato qualcuno di sottofondo, immagino fosse Terushima.

− Zitto, animale! Futa è un verme, su questo sono d'accordo, ma io no! Io non sono un verme! -

− Hey ma che cazzo vi ho fatto? E poi il mio patronus è la farfalla, l'ho letto su Pottermore... − e questo ho immaginato fosse Futamata.

− Molla il cellulare! Schifoso, ridammelo! -

L'audio si interrompeva poi con un ennesimo insulto.

Ricordo di aver riso, ieri, chiuso nel mio corpo.

E di aver pensato un timidissimo "ma che c'è di male, in fondo, se ti diverti".

E di aver risposto che ci sarei stato.

Ed è, in breve, brevissimo, come sono arrivato qui.

Di fronte ad una porta di legno che sembra aver passato le pene dell'inferno, con le mani che tremano appena, in attesa di bussare.

Terushima mi ha chiesto se avessi bisogno di essere accompagnato, ma ho deciso cortesemente di rifiutare.

Mi sembrava di essere di peso, e in ogni caso penso di riuscire ad arrivare in un posto senza perdermi.

strawberry shortcake || yamaguchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora