𝚋𝚞𝚛𝚗 𝚖𝚢 𝚜𝚔𝚒𝚗

2.6K 134 331
                                    

➥✱ alert :: questo è il primo capitolo del finale "ufficiale" 

─── ・ 。゚☆: *.☽ .* :☆゚.───

Ricordo poco e niente di come arriviamo a casa della madre di Terushima.

Ricordo poco e niente del marasma che ci ho trovato dentro, ricordo poco e niente di come ha iniziato a mandare via le persone.

Ricordo poco e niente di quando mi ha tirato su di peso, io che ho continuato a piangere sempre più forte rinchiuso nel mio stesso corpo sul sedile di una macchina, e mi ha lasciato andare sul divano di casa.

Ricordo poco e niente di come sono arrivato qui.

Ma ora, ora ricomincio a prendere coscienza.

La prima cosa che è arrivata, sono i dubbi.

Forse...

Forse è colpa mia, se si è comportato così, dopotutto.

Forse non sono stato totalmente onesto con lui.

Certo, non ho messo un volto alla figura che adombrava le sue speranze, non ho dato nome al fantomatico "altro ragazzo" che c'era.

Non ho mai parlato con termini espliciti, di Yūji Terushima.

Magari è questo, il problema.

Che non gli ho dato un'occasione.

Ma ora che ci penso, Tsukki, l'occasione, non l'ha già avuta?

Anni, siamo stati insieme, anni.

E la prima volta che è successo qualcosa ha reagito...

Cercando di calpestarmi.

Sono steso con il volto sul grembo di Yūji che continua ad accarezzarmi i capelli, la testa pulsa e rimbomba.

Forse se gli avessi detto che...

− Smetti di rimuginare. Non è colpa tua. – mi sento dire, nel rumore delle persone che iniziano a defluire, da una voce ferma, quasi ferita.

− Ma... −

− Lui sapeva che ci fossi anch'io, non è vero? –

− Gli ho detto che frequentavo un altro. –

Non lo vedo, non vedo il suo viso.

È tutto buio, attorno a me, buio e soffuso. Le mani di Terushima sono delicate, fra i miei capelli, l'odore rassicurante.

Mi tocca così poco, quando non sono io a chiederglielo.

Come se avesse timore d'invadere anche solo una delle linee che compongono la mia persona.

− E allora non vedo che pretesa abbia di essere sorpreso. Io non ero sorpreso quando sei andato via con lui. Triste sì, ma non sorpreso. –

Le immagini si sommano nella mia testa.

Vero, tutto vero.

Anche Yūji era arrabbiato.

Ma la prima cosa che ha detto, quando mi sono avvicinato, è stata "dimmi se diventa troppo".

− Penso che potrei avergli fatto qualcosa di sbagliato, Yūji. – mormoro, le palpebre piene di lacrime che mi sembrano diventare pesanti, sempre più pesanti.

− Sicuramente. Quando vivi una situazione del genere è normale scontentare qualcuno. Ma credi davvero che la sua reazione sia colpa tua? Credi davvero che sia giusto umiliarti e farti sentire nessuno solo perché qualcuno ti ha detto di... "no"? –

strawberry shortcake || yamaguchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora