Capitolo 6 - Pizza E Caffè

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Quando le lezioni finirono, tornai nell'aula di matematica, in attesa dell'arrivo della signorina Myoi per fare le nostre solite cose. Era ancora presto, e nell'attesa decisi di iniziare a fare i compiti di letteratura. Da quando ero diventata l'assistente della signorina Myoi non avevo molto tempo per fare i compiti e di solito li facevo quando rientravo a casa dopo cena. Non era un problema, i miei voti non erano calati e i crediti che ottenevo da assistente erano davvero alti, potevo tranquillamente richiedere una borsa di studio per qualsiasi università, in qualunque parte del mondo. L'unico problema erano le ore di sonno che perdevo. Certo, durante il fine settimana potevo riposarmi qualche ora in più, ma non era abbastanza. Infatti, senza accorgermene mi addormentai sopra al libro di testo.

«Chaeyoung?» Sentii una voce sottile chiamarmi. «Chaeyoung?»

La voce iniziò a farsi sempre più nitida e quando aprii gli occhi, il suo volto si rivelò: «Oh, ciao Mina» Le dissi con la voce ancora impastata dal sonno mentre mi stropicciavo gli occhi.

«Da quando mi chiami per nome?» Mise le mani sui fianchi e mi guardò seriamente.

Dopo aver realizzato quello che avevo appena fatto, spalancai gli occhi: «Oddio, mi scusi, non volevo essere maleducata» Mi alzai di scatto dalla sedia e cominciai una serie di inchini veloci per scusarmi.

«Sto scherzando, quando siamo sole, puoi anche chiamarmi per nome»

«No, non mi permetterei mai di mancarle di rispetto»

«Non è mancanza di rispetto se ti do il permesso...» Prese una sedia qualunque nella stanza e la mise accanto alla cattedra, come faceva di solito: «Vuoi un caffè prima di iniziare?»

«Magari... Vuole che vada a prenderlo anche a lei?»

«Chaeyoung... Cosa ti ho appena detto?»

«É che mi fa strano...»

«Tu provaci, con il tempo ti abituerai»

«Ok... Vuoi un caffè anche te... Mina?»

«Brava, lo vedi? Più facile di un equazione... Comunque si, grazie»

«Certo, più facile di un equazione» Borbottai mentre uscivo dall'aula per andare a prenderle un caffè. Ecco, quella era una cosa che mi metteva a disagio... Chiamarla per nome, ma come le veniva in mente?

Presi un normalissimo caffè americano per me ed un cappuccino al caramello con una spolveratina di cacao per... Mina. Entrai in aula e le lasciai il bicchiere sulla cattedra.

«Grazie Chae» Prese il bicchiere e bevve un sorso. «Ti sei ricordata come lo avevo preso al bar quella volta?» Annuii. Era quando ci siamo incontrate al bar il primo giorni di scuola, era un gusto strano, per questo me lo ricordavo. «Sei davvero un amore Chaeyoung» Arrossi al suo commento. Pensavo di non essere più a disagio quando mi trovavo accanto a lei, ormai avevo abbastanza confidenza da chiamarla persino per nome, allora perché mi faceva quest'effetto? Senza sapere né il perché o il percome, mi accarezzò dolcemente la guancia e chiusigli occhi per riflesso, godendomi a pieno quella dolce carezza. Da quando mi facevo fare le carezze? Rimosse velocemente la mano e si schiarì la voce: «Bene, vogliamo iniziare?»

«Certo» Aprii gli occhi di scatto e bevvi un sorso di caffè prima dimettermi all'opera.


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Quando finimmo di fare le nostre cose, erano le sette e mezza, era insolito per noi finire a quest'ora, di solito facevamo più tardi, un po' mi dispiaceva, ma non vedevo l'ora di tornare a casa e riposarmi un po'.

«Abbiamo finito presto» Commentò mentre rimetteva le cose apposto.

«Già, meglio così»

«Hai da fare ora?»

Si, dormire: «No, perché?»

«Se non devi tornare a casa, ti va se ti porto a cena fuori?»

«Cosa? Perché?» Ok, questo anche era strano.

«Volevo ringraziarti per l'aiuto che mi stai dando, mi stai dimezzando il lavoro da fare»

«Io, beh... Se ti fa piacere allora va bene...»

«Grande, avverti la tua famiglia allora, nel frattempo io vado a rimettere le cose nell'ufficio della preside»

«D'accordo»

Aspettai che uscisse dall'aula e chiamai mia madre. Non sapevo perché improvvisamente, voleva portarmi a cena fuori e sinceramente ero preoccupata se qualcuno ci avesse viste, non che stessimo facendo chissà cosa, ma sarebbe strano vedere una studentessa e la sua insegnante a cena insieme... Da sole... Sullo stesso tavolo... Chissà cosa avrebbero pensato di noi, dopo che persino Jackson pensava che avessimo una sorta di storia. Scossi la testa e tornai alla realtà, appena mia madre mi rispose al telefono. Le spiegai la situazione e non sembrava sconvolta quanto me, anzi, sembrava grata alla mia insegnante. Forse ero io che mi facevo troppi problemi.

Appena riagganciai il telefono, Mina rientrò in classe: «Hai fatto?» Le domandai

«Si, vogliamo andare?»

«Non hai portato la Batmobile vero?»

«Chaeyoung... Ho solo quella di auto»

«Aish... Sei proprio strana»

«Lo so, ma a te non dispiace vero?»

«Certo che no, sei comunque un'insegnante favolosa»

«Solo quello?»

«No, sei anche una nerd» Sorrisi e Mina mi diede un pugno sul braccio:«Hei, non dovresti picchiare un tuo studente» Mi lamentai strofinando il braccio.

«E tu non dovresti prendere in giro un tuo insegnante, quindi siamo pari» Sorrisi della sua risposta infantile, ma effettivamente aveva senso.

«Dove andiamo a cena?» Le domandai durante il tragitto con l'auto.

«Ti piace la pizza?»

«A chi non piace?»

«Bene, allora andiamo a mangiare la pizza»

«Tutto qua? Non mi dici il nome del posto?»

«É... É una sorpresa»

«Non ti ricordi il nome?»

«Stai zitta»

«Non ci credo» Cominciai a ridere di lei. Era un'insegnante di matematica che si era laureata in soli tre anni perchè era la più brava del suo corso, era talmente eccezionale da essere riuscita a trovare un posto di lavoro solo dopo un mese dalla laurea e non si ricordava il semplice nome di una pizzeria.

«Da Francesco, Giovanni... Non lo so, è un nome italiano e non me lo ricordo, ma comunque fanno la pizza, che importa come si chiama?»

«Niente, che importa? Alla fine è solo un nome, giusto?»

«Giusto!» Non aveva capito che stavo continuando a prenderla in giro, fin quando non arrivammo ad un semaforo, si fermò e mi guardò. Ero completamente rossa, cercando di trattenere le risate, mentre le lacrime scendevano come cascate. «Ah Chaeyoung!» Mi diede una spinta, prima che scattasse il verde e mettesse di nuovo in moto la Batmobile.





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ANGOLETTO:

E quindi niente, sono a lavoro e mi annoio 😂

Proibito || MichaengDove le storie prendono vita. Scoprilo ora