Capitolo 7 - Bene E Male

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Mina parcheggiò l'auto, scendemmo e ci dirigemmo verso la pizzeria.

Entrammo nel locale e cominciai a guardarmi in torno. «Va bene?» Mi domandò Mina.

«Si, non vedo molti portatori di germi in giro» Il locale non era estremamente affollato e sembrava davvero pulito, quindi andava tutto bene.

«Salve, avete prenotato?» Ci domandò la cameriera bloccandoci il passaggio.

«Si, a nome Myoi» Le rispose Mina. Trovai strano il fatto che avesse trovato il tempo per prenotare, ma avevo fame e lo ignorai semplicemente.

«Certo, venite pure» La cameriera ci scortò al nostro tavolo, poggiando su di esso i menú.

Io e Mina ci sedemmo e cominciò a sfoglialo. «Non leggi il menù?»

«So già cosa prendere e non tocco quella roba» Indicai l'oggetto in questione che si trovava al bordo del tavolo. «Chissà quali persone disgustose l'hanno toccato prima...»

Mina alzò gli occhi al cielo: «Se vuoi ho sempre l'igienizzante dietro»

«Ti porti l'igienizzante?»

«Certo, il professor Min è disgustoso e tocca sempre tutto, comprese le pareti interne del suo naso... Ho iniziato a portarmelo dietro dal secondo giorno di scuola» Risi della sua affermazione.

«Sei la prima che sento, oltre a me che si porta dietro l'igienizzante... Ma comunque no, il menù non lo tocco lo stesso»

«Va bene, va bene» Accennò una risata.

Poco dopo arrivò un'altra cameriera a prendere l'ordine: «Salve, cosa volete ordinare?»

«Buonasera, io vorrei una margherita con mozzarella di bufala se possibile» Aspettai un suo cenno per continuare a parlare. «E da bere, un tè al limone per piacere»

«Vuole anche del ghiaccio?»

«Si, la ringrazio»

«Bene, per lei invece?» Lo sguardo della cameriera si spostò su Mina.

«Lo stesso, per favore» Chiuse il menù, prese anche il mio e li pose alla cameriera: «Grazie...» si sforzò di leggere il nome sul cartellino che aveva attaccato al petto. «...Jennie» finí con un enorme sorriso. La cameriera arrossì, prese i menù e fece un inchino ed un sorrisetto ammiccante a Mina prima di andare via. Quest'ultima, tirò fuori l'igienizzante e se la passò sulle mani. Mi guardò per un attimo e scossi la testa. «Che c'è?» Mi chiese.

«Stavi flirtando»

«Cosa? Non stavo flirtando»

«Oh, si che lo stavi facendo»

«Non è così che si flirta con le persone»

«Ah no?»

«No» Si alzò da tavolo, poggiò la sua mano sulla mia e si avvicinò al mio orecchio. Spostò la sua mano dalla mia senza mai staccarla dalla pelle e la mise sotto il mio mento. «É così che si flirta con le persone» Sussurrò al mio orecchio. Eravamo troppo vicine e il mio cuore non poteva resistere. Ringraziai non so cosa, quando si rimise al suo posto.

«Ok, non stavi flirtando con lei» Risposi con il poco fiato che mi era rimasto.

«Decisamente no» Incrociò braccia e gambe e mi sorrise.

Dopo cinque minuti, arrivarono le pizze e cominciammo a mangiare. Io e Mina avevamo la stessa mania di lasciare i bordi delle pizze, certo, era uno spreco, ma non mi piace il sapore di bruciacchiato.

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Dopo aver cenato, decidemmo di fare una passeggiata per poter smaltire tutta la pizza che avevamo mangiato. Finimmo per camminare lungo il fiume senza neanche rendercene conto, tanto eravamo prese dalle nostre conversazioni. Mi sentivo stanca, quindi mi sedetti sulla prima panchina libera che trovai e Mina mi seguí a ruota.

«Si sta bene qui, vero?» Domandò appoggiandosi con la schiena sulla panchina.

«Si, è freddo, ma è quel freschetto piacevole che ti fa stare semplicemente a tuo agio»

«Sai Chaeyoung... A volte mi dimentico che hai solo diciassette anni» La guardai e piegai la testa di lato, non capivo cosa centrasse con il fatto che fosse freddo. «Sei dolcissima, davvero, ma sai essere anche molto matura per la tua età»

Continuavo a non capire, ma comunque volevo vedere dove sarebbe arrivata: «E questo è un male?»

«Un bene, per te... E un male per me» Sussurrò le ultime parole, ma riuscii comunque a sentirla.

«Perchè un male per te?»

«Niente» Scosse la testa.

Non ero una persona che insisteva sulle cose, se non me lo voleva dire, allora non glielo avrei richiesto un'altra volta... Anche se la curiosità mi stava uccidendo. Sbuffai e senza pensarci, appoggiai la schiena alla panchina e la testa sulla sua spalla, mi girai verso di lei e i nostri sguardi si incrociarono, facendomi arrossire all'istante. Le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza e avrei voluto che si scontrassero, quindi mi avvicinai sempre di più... Ma appena mi resi conto di quello che stavo per fare, indietreggiai in mediatamente: «Scusami, non è una cosa che faccio di solito, con nessuno in realtà e il fatto che lei sia la mia insegnante lo rende ancora più strano» Iniziai a farfugliare e nell'agitazione, mi alzai in piedi facendo avanti e indietro davanti a lei continuando a scusarmi e a dire cose senza senso, sembravo pazza.

«Chae, fermati!» Si alzó in piedi e mafferrò le spalle per fermarmi. «É tutto ok, non hai fatto niente di male»

«Niente di male? Niente di male? Come fa a non essere male? Che c'è di peggio?»

Si avvicinò al mio viso e mi baciò sulle labbra, all'inizio non volevo, ma poi ricambiai il bacio. All'improvviso lo scambio di saliva non era disgustoso e le nostre lingue che si toccavano, non mi facevano venire il voltastomaco, era bello. Poi improvvisamente si staccò da me: «Questo è peggio»

Ci misi qualche decimo di secondo a riacquistare la lucidità, e quando lo feci, scansai le sue mani dalle mie spalle e indietregiai, coprendomi la bocca con le mani. Non solo era il mio primo bacio, ma era stato con la mia insegnante di matematica. La guardai dritta negli occhi: «Possiamo andare a casa?»

«Chaeyoung, aspetta, mi dispiace...»

«Non importa, possiamo per favore tornare a casa e dimenticarci di tutto?»

«Chae...»

«No, io sono la signorina Son e lei per me sarà sempre e solo la mia insegnante di matematica... Questa cosa è andata troppo oltre... Non avrei dovuto iniziare a chiamarla per nome»

Presi il mio zaino e mi allontanai di corsa. «Aspetta, ti riporto a casa»

«No, prenderò un taxi, a domani signorina Myoi» Fuggii da lei e la lasciai li, davanti al fiume, sentivo il suo sguardo sulla mia figura mentre mi allontanavo da lei.

Il taxi arrivò quasi subito e mi feci riportare a casa.

«Ciao tesoro, la tua insegnante?» Mi domandò mia madre dopo essere rientrata a casa.

«Aveva da fare, ho preso un taxi»

«Oh, ok... Mi sembra davvero una persona gentile, dovremmo invitarla a cena una volta»

Perfetto, ci mancava solo questa. «Ok, si... Glielo chiederò» Andai di corsa in camera mia e mi tuffai sul letto con la testa immersa nel cuscino. Avevo fatto bene a scappare via in quel modo, non era un comportamento idoneo, anche se la situazione lo chiedeva... Allora perché avevo questa strana sensazione allo stomaco?





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ANGOLETTO:

Sono stanca, aiutatemi 😆 Spero di non aver fatto orrori... 🤍

Proibito || MichaengDove le storie prendono vita. Scoprilo ora