Passai due interi giorni provando e riprovando il discorso che mi ero fatta nella mente, ero piena di cose da dire a Mina, anche se sapevo che non sarei mai riuscita a dirle tutto, come al solito mi sarei fatta trasportare e dalle emozioni.
Brutta bestia queste emozioni, prendevano il sopravvento su di te senza neanche avvertirti. Potevano migliorarti o peggiorarti la vita a loro piacimento non erano altro che delle manipolatrici senza né corpo né anima.
Quella mattina arrivai davanti al cancello della scuola e c'erano tutte tranne Jihyo e Sana. Trovai la cosa molto strana, visto che di solitoerano le prime ad arrivare.
«Buongiorno» Salutai Nayeon e Jeongyeon. Poi guardai in direzione di Dahyun e Momo. Quest'ultima le stava pettinando i capelli. «Che fai?» Le domandai perplessa, inclinando la testa di lato.
«Perfavore, non fare domande...» Disse Tzuyu impedendo a Momo di parlare .
Se c'è una cosa che ho imparato di Momo e Dahyun è proprio di non fare domande. Facevano sempre cose strane, perlomeno Momo, Dahyun era abbastanza normale come persona, quando non era con Momo... Vabbè era una coppia strana.
«Giusto... Ma Sana e Jihyo?» Nayeon mi rivolse un sorriso perverso e cominció ad abbassare ed alzare le sopracciglia incessantemente. «Che schifo... Ma anche ascuola?»
«No, che hai capito... Pervertita che non sei altro»
«Sei tu che... Vabbè dove sono?» Nayeon indicò un punto dietro di me ele vidi in lontananza, dietro ad un cespuglio Sana e Jihyo che mi facevano segno di seguirle. «Dovrei andare? Sembrano piuttosto losche...»
«Oh andiamo, muoviti» Mi incitò Tzuyu con una leggera spinta dietro la schiena.
Feci come mi avevano detto, mi guardai intorno e mi avvicinai alle due: «Che c'è?» Domandaia Sana che mi tappò la bocca.
«Shh» Tolse la mano prima di continuare a parlare. «Oggi niente scuola per te, andiamo con la macchina di Jihyo» La ragazza appena nominata, mi sventoló le chiavi della sua auto davanti alla faccia.
«Cosa? Ma neanche per idea»
Sana roteò gli occhi: «Vuoi o no parlare con la signorina Myoi?»
«E non posso parlarci andando a scuola?»
«Si ma non di persona...»
Spalancai gli occhi molto lentamente mentre metabolizzavo quello che mi aveva appena detto: «Lei»
«Si»
«E»
«Già»
«Andiamo»
«Menomaleche vi siete capite voi» Commentò Jihyo facendoci strada.
Di solito avevo questo tipo di conversazioni solo con Nayeon ed il fatto che ci fossi riuscita anche con quella incomprensibile e logorroica donna, mi rendeva in qualche modo felice ed orgogliosa di me stessa.
Le seguii ed entrammo in auto.
Non potevo credere che l'avrei rivista, era passato troppo tempo ed il mio cuore ricominciò a martellarmi nel petto, cominciai di nuovo a sentire tutte quelle forti emozioni che uscivano fuori solo quando si trattava di Mina. L'ansia si iniziava a sentire chiaramente e Sana sembrava averlo notato: «Chae, andràtutto bene» Mi sorrise dallo specchietto retrovisore.
«Lo so, ma sono comunque in ansia...» Presi un respiro profondo «Come siete riuscite a convincerla a tornare in Corea?»
«Convincerla? Ha fatto tutto lei» Rispose Jihyo. «Pensava che non volessi più parlare con lei ma appena le ho detto che volevi chiamarla, ha preso il primo aereo... Era talmente emozionata che è tornata ieri mattina»
«Ma come... E con il lavoro?»
«Si é presa un paio di giorni, tranquilla» Jihyo parcheggiò l'auto inprossimità del fiume, accanto ad un parco. «Andiamo»
«Venite anche voi?»
Sana arrossí. «Ho un compito di chimica e non ho studiato niente...»
«E mi stai usando come capro espiatorio?»
«Ti dispiace?» Mi fece lo sguardo più dolce che avessi visto in vita mia... Ora capivo cosa vedeva Jihyo in lei, era davvero la cosa più tenera del mondo, sembrava una bambola.
«No» Sorrisi. «Tu invece?» Mi rivolsi a Jihyo.
«Sana ha un compito di chimica e non ha studiato niente»
«Che fai come Momo?»
«Zitta e muoviti...»
«Oh che carina, le volevi tenere compagnia» La presi in giro, guadagnandomi una risatina da parte della sua ragazza.
Arrossì e cambiò subito discorso: «Ti sta aspettando alla vostra panchina»
«La nostra panchina?» Ci pensai un attimo e sorrisi prima di correre via «A dopo»
«Fammi sapere se dobbiamo riportarti a scuola» Urlò Jihyo mentre mi allontanavo da loro. Alzai un braccio al cielo per farle capire che avevo sentito.
Era incredibile che avesse voluto vedermi sulla panchina dove ci eravamo date il nostro primo bacio.
Ogni passo che facevo, era una parola del discorso precedentemente elaborato, che mi dimenticavo. Sapevo che alla fine non mi sarei ricordata niente di niente.
Più mi avvicinavo e più la sua figura si faceva nitida. Non so come ma le mie gambe presero il sopravvento e feci l'ultimo tragitto correndo. I suoi capelli mossi dal vento e le sue spalle erano cose che avrei riconosciuto tra milioni di persone.
Appena mi fermai dietro di lei presi un respiro profondo ed il suo profumo di fragole e caramello mi entrò nelle narici, facendomi rallentare il battito cardiaco. Quella donna riusciva a calmarmi senza neanche dire una parola. Avvicinai la mia mano sulla sua spalla, ma prima di toccarla, lei si girò e mi sorrise.
Le persone avrebbero potuto fare guerre per secoli pur di avere quel sorriso tutto per loro. «Ciao Chae» Ma lei lo avrebbe rivolto solo a me.
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ANGOLETTO:
Scusate se è corto, ma come vi avevo anticipato, oggi avevo molto da fare! E ancora devo scrivere il prossimo capitolo, quindi immagino che andrò a rilento ancora per un po' 😆
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Proibito || Michaeng
FanfictionAlla fine ci ho messo meno del previsto a pubblicarne un'altra 😆 Non sono sicura della mia costanza, ma ci posso provare... Trama (Fatta nel migliore dei modi): Chaeyoung odia il contatto fisico con le persone, l'unica che può tollerare è la sua mi...