SANGIOVANNI
La mattina mi sveglio sfinito col sole di Roma che mi tormenta gli occhi, solo in quel momento realizzo ciò che ieri sera probabilmente non ho realizzato per via dell'alcol : Lei è a Roma, io sono a Roma.
Un sospiro esce pesante dalle mie labbra, un po' come il macigno che mi opprime il cuore, non eravamo così vicini da mesi. Accendo il telefono ed ecco la ciliegina sulla torta... sono usciti i nuovi articoli sui vari giornali. Scorro velocemente i titoli, non li leggevo prima e man mano la situazione è andata peggiorando quindi non ci faccio neanche più caso. Leggo tranquillo "Sangiovanni a Roma per l'ultima tappa, la capitale non fa altro che cantare a squarciagola" sorrido, ma ecco arrivare i migliori "Giulia Stabile torna a Roma! Dopo mesi di silenzio dall'America chissà se vedremo la coppia riunita" o "Nessuno ha mai capito cosa sia successo a quell'amore che ad amici ci aveva rapito il cuore, magari ora avremo risposte".
Ecco perché in questi mesi mi sono concentrato sulla musica e solo su di essa, mi piace essere riservato, sapere che qualcosa posso tenerlo per me. Torno a sorridere pensando che oggi rivedrò quel gruppo di matti che è la mia famiglia e inizio a sistemare per bene le poche cose che mi sono portato in valigia. Ho il treno in mattinata e prima mi aspetta una colazione con Fabio. Scendo veloce dopo aver indossato una maglietta a maniche corte bianca, un cappellino con la visiera e un paio di pantaloni verdi che si abbinano alle unghie, mi dirigo verso il bar scelto dal mio manager. Una volta sceso dal van cammino in fretta, dobbiamo evitare di creare folla mi dice Alex che è 2 volte me e mi scorta cercando quasi di nascondermi. Mi siedo al tavolo davanti al mio amico e iniziamo a chiacchierare del più e del meno finché mi dice - Oh hai visto i giornali sta mattina? La ragazza sta facendo impazzire tutti- capisco subito di chi sta parlando e anche se non mi piace la svolta che sta prendendo la conversazione rispondo tranquillo - Se intendi per la storia tra me e lei ho letto qualche titolo ma non voglio parlarne, se c'è altro allora non so nulla- Fabio mi guarda sconsolato, sa che non ho mai parlato di lei in tutti questi mesi e non credo si aspetti che inizi a farlo ora - Un giornalista è andato a casa sua, molto invadente direi, fatto sta che lei ha detto che oggi si sarebbe rivista con qualcuno di davvero speciale per fare qualcosa di altrettanto speciale e così è scoppiato il panico- sempre la solita, penso, ma non ho il coraggio di dirlo. Fabio si aspetta una risposta da me ma davvero non so cosa voglia sentirsi dire. Sa che non siamo in contatto da tempo quindi semplicemente rispondo - Non so, starà preparando qualche coreografia... A che ora abbiamo il treno?- Si accorge del tentativo di cambiare argomento così scontato e mi sorride tornando a parlare di qualche idea su progetti che verranno. All'improvviso, però, la via di questo bar così tranquillo dove ci siamo praticamente solo noi e qualche vecchietto esplode. Un secondo dopo sono sul sedile del van diretto alla stazione pronto a riposarmi sul sedile del treno guardando il paesaggio scorrermi accanto.
Arriviamo in pochissimo tempo ed è ancora presto, qualcuno mi riconosce e mi chiede delle foto che faccio volentieri, chiedendo però di aspettare domani per divulgarle, ci avviamo verso il binario dove arriverà il nostro treno Roma-Vicenza. Siamo in anticipo quindi ci muoviamo tranquilli per la stazione, a un tratto sentiamo un gran vociare e penso siano dei fan che si avvicinano, svoltiamo l'angolo e credo di poter avere un infarto mentre sento una serie di risate, la sua però non mi arriva all'orecchio come tutte le altre, quella risata mi colpisce al cuore e me lo spezza ogni secondo di più. Non la vedo, piccola com'è nascosta dai fan con i quali sta chiacchierando animatamente ma so che è lei, sento la sua presenza, la gioia che c'è nell'aria. Controllo d'istinto su che binario ci troviamo senza rendermi conto di essere fermo immobile da non so quanto. Fabio mi fissa senza capire, poi però Alex si accorge di ciò che sto cercando di capire - Binario 4, qui arriva il treno da Vicenza, noi dobbiamo andare di la- e mi indica un punto che però non guardo minimamente. Sento le gambe inchiodate a terra e la testa girare, poi, come un fulmine in mezzo al cielo sereno una frase mi travolge - Ma quello è Sangiovanni? Giulia è con Sangiovanni che devi vederti? Quindi state ancora insieme?- la ragazza continua seguita dagli altri presenti, qualcuno si sposta probabilmente per venire a chiedere la foto anche a me e a quel punto la vedo. Bellissima. È struccata ed indossa una tuta con una maglia corta bianca, i capelli sono mossi e gli occhi profondi proprio come li ricordavo. Solo dopo aver notato quel particolare mi rendo conto che ci stiamo fissando. I nostri occhi sono legati e non sento più niente, nemmeno Fabio che una volta intravista Giulia alza una mano e la saluta felice poi si volta probabilmente preoccupato per me. Qualcuno ci sta fotografando perchè Alex mi tira per un braccio e mi spinge a camminare. Lei mi segue con lo sguardo e quando le stiamo passando davanti mi fermo di scatto. Non posso lasciare quell'istante così, voglio vivere tutto questo, non so bene cosa stia provando ed anche se fa male voglio sentire tutto. Lei mi scruta con quegli occhi da cerbiatto e come se fosse la cosa più naturale del mondo mi sorride, osservo i suoi occhi velati di lacrime e quella fossetta che le si forma a lato della bocca. Non posso farne a meno, allargo le braccia e nel giro di un millisecondo le sento riempirsi di un calore che conosco, di cui ho sentito la mancanza per tanto, troppo tempo. Lei è stretta a me e non so come tutto questo sia successo ma va bene così. Stiamo fermi per un tempo che mi sembra infinito e al contempo troppo poco. Tutti ci fissano sconcertati ma non ci faccio caso, chiudo gli occhi e inalo quell'odore di casa. Non mi sono mai sentito così vivo, così libero. Sento un treno arrivare e solo allora ci stacchiamo. Ha gli occhi pieni di lacrime e vorrei asciugargliele ma anche dopo ciò che è successo ho paura a toccarla. Mi accorgo di star piangendo anche io e allora in fretta scaccio il pianto dal mio viso. Lei si volta e ci viene incontro Sam. Allora capisco tutto, lui ci guarda esterrefatto, non so cosa sappia ma credo nulla come il resto del mondo. Ci ha visti abbracciati e forse non sa spiegarsi tutta questa situazione, quando vede che nessuno parla decide di rompere il ghiaccio - Ecco due delle mie persone preferite al mondo, tu mezzo genio- e mi indica - non sapevo che ti avrei trovato ad aspettarmi- accarezza i capelli di Giulia mentre le chiede dolcemente - tu invece, sei pronta a ballare?- lei gli sorride e allora lo faccio anche io. Fabio mi salva perché davvero in questo momento non sono i grado di formulare una frase di senso compiuto e risponde per me - Noi stavamo andando a prendere il treno per tornare in patria, è stato un piacere vedervi ma dobbiamo scappare sennò lo perdiamo... Pierlu mi ammazza se non glielo riporto in tempo per pranzo- conclude ridendo, la tensione si è alleggerita e con tutti i passeggeri che scendono siamo sicuramente meno osservati di prima. Alex mi sta per trascinare via, dato che non riesco a muovere un muscolo quando all'improvviso la sento. Quella vocina esce spezzata dalle sua labbra come stesse riprendendo a respirare solo ora - Oddio Pierlu- mi giro a guardarla scioccato insieme a tutti gli altri. Sam le si è messo a fianco e ora aspettiamo una qualche spiegazione - dovevo richiamarlo sta mattina ma poi sono dovuta venire a prendere te e mi sono dimenticata, mannaggia- la guardiamo divertiti mentre si sta facendo mille paranoie per una semplice chiamata - Chiamalo ora, gli farà piacere poi almeno lascia un po' in pace mia mamma mentre cucina- rispondo d'istinto. Ci sorridiamo ripensando ai momenti passati con le rispettive famiglie. Mi giro e inizio a camminare verso il mio treno. Un momento prima di svoltare l'angolo però lancio uno sguardo a lei e Sam. Sono fermi e mi guardano, riprendo a camminare e mi crolla in mondo addosso al solo pensiero di non sentire più quello sguardo su di me. L'ho incontrata in un anonimo binario della stazione di Roma e abbiamo parlato di mio padre realizzo ridendo da solo come un cretino. Fabio e Alex ormai rassegnati iniziano a salire sul treno. Ripenso a quell'abbraccio, alla forza con cui il suo corpo si è impattato contro il mio. Al nostro bisogno di sostenerci, di condividere le emozioni e ritorno involontariamente a quell'abbraccio in semifinale.
Ripenso ai suoi occhi incastrati nei miei solo qualche momento fa, dopo mesi di solitudine, ci siamo letti l'anima dico a me stesso mentre con il cuore a mille mi addormento sul sedile, tutto si muove veloce, destinazione casa penso ma sono fermo a quell'istante, a quello sguardo così vero e puro.
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NOI CHE SIAMO D'ISTANTI
RomanceÉ passato un anno dalla fine di amici, quel percorso che ha stravolto completamente la loro vita, hanno continuato a vivere di ciò che amano ma questo potrebbe averli allontanati... Tutti gli istanti vissuti sono incisi nei loro cuori. Questo sarà b...