CAPITOLO 11

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Giulia si avvicina all porta del salotto in silenzio, lo vede stravaccato sul divano col telefono in vivavoce mentre risponde ad alcune domande della ragazza
- Sara, sì l'ho incontrata, sì sto bene, no non ne voglio parlare dai dimmi- la voce dall'altro capo del telefono è squillante anche se carica di ansia mentre inizia a parlare esitante - Sangio, tu sai quanto tengo a te, e per questo devo dirti ciò che in questi mesi nessuno ha avuto le palle di dirti-
Sangiovanni si raddrizza sul divano e Giulia dalla porta allunga l'orecchio incerta sul voler ascoltare o meno, non ha ancora capito di che Sara si tratti e forse è meglio così, però ha una strana sensazione, sembra oscillare tra la gelosia e la paura.
La ragazza riprende - Quando lei è partita noi stavamo preparando il tour e tutto andava bene, poi d'un tratto è scomparsa, io me lo ricordo bene perché da quel momento sei scomparso anche tu... era come non ci fossi del tutto- Giulia sente il suo cuore spezzarsi, come poteva lui stare così per lei.
- Eri pieno di feste a cui non volevi andare, pieno di interviste che ho dovuto annullare una ad una perché non ne volevi parlare, o meglio non avresti saputo spiegare- -Sì, me lo ricordo Sara, l'ho vissuto- risponde lui dopo qualche secondo passato ad analizzare i ricordi di quel periodo - Ma non capisco dove tu voglia arrivare-
- Io non voglio che tu ci ricada, e non perché sono io ma perché mentre tu eri qui a sentirti in colpa per lei, anche solo per un misero bacio, quella si era allontanata per scoparsi un altro-
Giulia sussulta sbattendo il braccio contro la porta, non riesce a stare in piedi, ha il respiro pesante e si appoggia al muro. Sangiovanni è immobile sul divano il suo cervello sta ragionando come non mai, tutte le spiegazioni che non ha mai ricevuto, quell'allontanamento improvviso come se lei avesse deciso a priori di lasciarlo, lui che non era riuscito ad andare avanti con la sua vita senza di lei... Quel bacio che lui pensava avesse distrutto tutto quando invece, probabilmente, da parte di lei non c'era più nulla da distruggere.
Sara è in attesa di una risposta che però non arriva così aggiunge - Tu sai cosa provo per te, sai che ti sono stata vicina per tutto questo tempo, lo sapevo da un po' ma avevo paura che saresti crollato del tutto sapendolo durante il tour, ecco, semplicemente non riuscivo più a tenerlo per me, non voglio essere cattiva nei confronti di lei ma non ti merita e tu devi smetterla di sentirti costantemente responsabile di ciò che è successo al vostro rapporto- Sangiovanni di scatto chiude la chiamata, una lacrima gli scende sul viso, non riesce a capire... a metabolizzare il tutto. Si alza veloce e si dirige verso la porta, la sbatte con forza alle sue spalle e lì la vede. Appoggiata al muro di fianco all'entrata del salotto una Giulia come paralizzata non osa guardarlo. Non riesce ad evitarlo, si avvicina a lei la prende per un braccio e la trascina in camera. -Gio- sussurra lei per le scale sentendo i singhiozzi del ragazzo, gli occhi le si riempiono le lacrime e non basta il tempo di entrare nella stanza che sta già piangendo con lui
- Allora è vero- le dice con sguardo atroce, non si è mai sentita tanto male, le viene quasi da vomitare.
- Che cosa?- chiede a testa bassa mentre lui le si siede davanti a dovuta distanza - Non far finta di non aver sentito... Avevi già deciso vero, che tra noi sarebbe finita, anche perché non ci hai pensato due volte ad arrivare là e trovarti un altro- sta alzando la voce ma non riesce a trattenersi - E io qui come un coglione ad aspettare una chiamata o un messaggio convinto di averti fatta incazzare, di non averti fatto capire quanto volessi stare con te nonostante tutto. É il momento che parli perché io sono stato già una merda per tanto, troppo tempo... - alla fine della frase sembra stesse per pronunciare il suo nome ma è talmente arrabbiato che nemmeno ci riesce.
- Io non ho scopato proprio con nessuno- dice Giulia alzando lo sguardo e fissandolo nei suoi occhi, sospira - Però sì, c'era un ragazzo, io non provavo nulla semplicemente eravamo lontani e mi sentivo di troppo nella tua vita. Ci sono uscita un paio di volte poi mi ha baciata e non sono più riuscita a guardarlo in faccia- si ferma un momento e si asciuga una lacrima - non sono più riuscita a guardare me stessa allo specchio, mi sentivo uno schifo così dopo essermi, in parte, già allontanata l'ho fatto del tutto. Non volevo affrontarti, scombussolare la vita, ai miei occhi perfetta, che stavi facendo. Poi sono arrivate quelle foto così ho pensato che anche tu fossi andato avanti, che avevo ragione e che non aveva senso tornare se dovevo sentirmi costantemente in colpa, costantemente sbagliata per te- si avvicina a lui che di tutta risposta si alza dal letto, non sa cosa dire. È sollevato che sia stato solo un bacio, ma un secondo dopo si chiede come lei abbia potuto rinunciare a tutto, credere così poco in loro.
- Ti sembra normale, hai fatto tutto tu, hai smesso di parlarmi ed io lo so di aver sbagliato con quel bacio ma te ne avrei parlato subito, come avresti dovuto fare tu. Hai scelto di finirla e magari è colpa mia, magari sono io che non ti ho spinta a fidarti del tutto di me e dei sentimenti che provavo nei tuoi confronti- ora è più calmo, parla analizzando la situazione e diventa sempre più difficile capire cosa le sia passato per quella testa piena di insicurezze. Si risiede e la guarda fisso negli occhi che continuano a lacrimare senza sosta. Non riesce a vederla così e allora si alza, le asciuga una lacrima e torna di sotto. Lei rimane immobile sotto quel tocco e poi con sguardo perso lo osserva allontanarsi, come ha potuto permettersi di perderlo?
Si stende sulle coperte e affonda la testa nel cuscino. Cerca di soffocare i singhiozzi e inala quell'odore di lui. Ha gli occhi stanchi gonfi e pieni di lacrime quando il suo respiro inizia a tornare normale e si addormenta persa nei ricordi e nei rimpianti, tentando di capire come spiegare il caos che occupa la sua testa da sempre.
Sangiovanni si chiude in bagno, si sciacqua la faccia distrutto ed esce in giardino. Alcuni parenti sono tornati a casa quindi ad aspettarlo al tavolo trova solo i suoi genitori e sua cugina. Mary vede quegli occhi azzurri arrossati come non mai e capisce subito che qualcosa non va. Gli si avvicina e lo abbraccia, lo sente crollare mentre lo accompagna verso il tavolo. Si appoggia ad esso con la testa tra le mani mentre tutti si guardano scioccati, racconta della chiamata con Sara omettendo la parte del bacio. Spiega solo ciò che per lui è importante: lei aveva smesso di credere nella relazione ed era scappata dalle sue emozioni ancora prima di viverle, probabilmente non lo amava abbastanza. O lui non aveva amato lei al punto da renderla abbastanza forte.
Finisce un breve discorso e osserva gli sguardi tristi della sua famiglia, come sempre non vuole essere consolato o compatito, semplicemente meritavano una spiegazione che ora, dopo un anno di silenzio, almeno in parte, si sente in grado di poter dare loro.
- Qualcuno di voi, per favore, può andare a prenderla. É in camera e deve andare in hotel, deve andare via- dice spezzando il silenzio e Pier si alza preoccupato lasciandogli una carezza tra i capelli. Sale le scale veloce, in pensiero per Giulia e la trova addormentata sul letto di Giovanni. Nota che la federa è del tutto ricoperta da lacrime mentre le sfiora la spalla per svegliarla. - Giulietta, è ora di andare a lavorare- le dice vedendola aprire gli occhi. Appena Giulia si rende conto della situazione scatta in piedi. Non riesce a guardare quell'uomo così buono che l'ha sempre trattata come una figlia, non sa cosa lui sappia ma si sente in colpa come non mai. Lo abbraccia d'istinto tenendo la testa bassa sul suo petto. Lui rimane fermo e la stringe a se -Mannaggia a me- la sente dire tra sé e sé e non può non chiedersi come abbiano potuto allontanarsi due anime buone come le loro. - Ti aspetto in macchina- dice e si allontana lasciandola a vivere da sola quel turbine di emozioni.
Dopo una decina di minuti sta attraversando il giardino, si avvicina al tavolo e saluta dolcemente Mary e Lidia alla quale promette di rivedersi durante il periodo che resterà qui a Vicenza più o meno lungo che sia, per qualsiasi cosa sa di poter contattare loro. Li sente così vicini eppure capisce che qualcosa sanno da come la guardano, gli occhi iniziano nuovamente a riempirsi di lacrime così si gira avviandosi verso il vialetto. Lo vede, vicino al cancello mentre Pierlu sta uscendo con la macchina, gli passa accanto e non riesce a trattenersi. Lo abbraccia e sente che il suo cuore da quell'istante in poi non esiste più, lascia tutto ciò che né rimane a lui durante quel contatto non ricambiato. Sale in macchina e desidera solo rientrare in sala. In qualche modo questa ferita deve superarla o meglio nasconderla, perché superarla sarebbe davvero un parolone.

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