PIERLUIGI
Guardo la mia famiglia stretta intorno a quella dolce ragazza, ci era mancata. Gio è seduto dall'altro lato del tavolo e mentre mangia grandi bocconi le lancia qualche sguardo dei suoi.
Avrei voluto parlare con lui di lei, avrei voluto che non si chiudesse così tanto in se stesso. So che lo ha fatto perché è il suo modo di essere. È sempre stato così: troppo buono per condividere i suoi problemi, troppo pronto a darsi la colpa e ad arrabbiarsi con se stesso. É mio figlio e vorrei solo che fosse felice con la persona che ama, perché so che la ama. Sono certo che anche lei lo ami, glielo leggo negli occhi, in quei sorrisi che da sempre riserva solo a lui.
Ho parlato spesso con i suoi genitori, anche lei aveva tenuto tutto per sé. Dall'America per un periodo era arrivato il più atroce dei silenzi. Uno di quelli che non ti sai spiegare e che ti porti dietro come un peso sperando che la persona lontana stia bene. Eravamo tutti preoccupati e non trovavamo nessuna soluzione a quel mutismo in cui si erano rinchiusi. Uscivano notizie su notizie così Sangio aveva ridotto le interviste al minimo e lei era quasi scomparsa dicendo di essere totalmente concentrata sulle prove per i vari spettacoli. Ricordo quegli istanti con tristezza, preferivo di gran lunga sentirli ridere dal salotto, vederli giocare a pallavolo in giardino o accompagnarlo a prendere i vari treni per andare da lei, li preferivo leggeri come solo loro sanno essere. Gio si accorge che lo sto fissando e mi fa uno strano ghigno, mi avvicino a lui e lo abbraccio forte, rimaniamo così per qualche secondo, voglio solo vederlo spensierato come un tempo.GIULIA
Guardo Sangio che abbraccia suo padre e sorrido. Ho raccontato a tutti della mia esperienza con la compagnia e l'ho visto ascoltare attentamente, ho tralasciato tutto ciò che fosse legato alla sua costante mancanza e mi sono concentrata sul dire che provavamo sempre o almeno io non facevo altro
- E un po' di vita americana non l'hai vissuta?- mi chiede Mary, la cugina di Sangio, che ha la mia età e con la quale sono da subito entrata in totale confidenza - Ogni tanto uscivamo dai- le dico scacciando i ricordi dalla mia mente, non ho proprio voglia di pensarci ora. Sta per chiedermi qualcosa quando il telefono le squilla nella tasca, le sorrido tranquilla felice di essermi allontanata da quella conversazione e lei lo tira fuori per controllare di chi si tratti - Scusa, chiudo e richia...- ma non finisce la frase perché legge il nome sullo schermo e fa una faccia strana, oserei dire preoccupata. Non so bene cosa pensare, leggo sullo schermo "Sara" mentre lei risponde e scambia due chiacchiere con la ragazza, poi si gira in cerca di una persona in particolare.
-Gio, Sara- dice guardandolo con gli occhi sbarrati. Lui si alza prende il telefono e si allontana mentre mi lancia uno sguardo di sfuggita, e mo chi è questa? mi chiedo, Mary si risiede a parlare con me e Lidia e non accenna parola su questa strana chiamata. Non riesco a fare finta di niente e anche se vorrei rimanere lì ad ascoltare mi alzo e, con la scusa di andare in bagno, mi dirigo verso casa o meglio verso di lui.SANGIOVANNI
Entro in casa e già sono stanco di questa conversazione - Non posso voler sentire una mia amica e volerti salutare?- mi chiede la ragazza dall'altro capo del telefono. É una delle mie vecchie amiche di Vicenza. Ad una festa per l'inizio del tour, mentre ero ubriaco e distrutto per tutta la situazione con Giulia mi aveva baciato. Erano uscite delle foto e tutti pensavano fosse la mia nuova fidanzata, avevo smentito il tutto senza farmi troppi problemi ma solo dopo avevo scoperto che Giulia aveva visto quelle foto.
Avevo pensato che quello fosse stato il colpo finale, se prima si era allontanata senza un reale motivo ora ne aveva uno, come sempre le cose si fanno in due ed io avevo collaborato nel perdere del tutto quel noi che già stava sfuggendo.
Fatto sta che questa Sara per tutto il tour aveva lavorato con me. Si era sempre comportata da amica con la "segreta" speranza che quando avessi superato Giulia saremmo potuti essere qualcosa in più. Io sapevo bene che si trattasse di una mega stronzata perché Giulia non l'avrei mai superata davvero, però mi dispiaceva ecco, troncare i rapporti con qualcuno che si è sempre preoccupato per me.
- Certo che puoi- dico controvoglia sedendomi sul divano... prevedo una lunga chiacchierata
- Ascolta Gio, ora che so che lei è a Vicenza devo parlarti con tutto il coraggio che ho racimolato in questi mesi...- prepariamoci al peggio penso, ma mai avrei potuto immaginare quanto sarebbe stato serio quel peggio.
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NOI CHE SIAMO D'ISTANTI
RomanceÉ passato un anno dalla fine di amici, quel percorso che ha stravolto completamente la loro vita, hanno continuato a vivere di ciò che amano ma questo potrebbe averli allontanati... Tutti gli istanti vissuti sono incisi nei loro cuori. Questo sarà b...