NOI CHE SIAMO D'ISTANTI

CAPITOLO 15

GIULIA

Avete presente la sensazione di quando ci si sveglia da un sogno convinti di star precipitando chissà dove?
Mentre mi alzo dal pavimento sento esattamente questo. Mi manca e questo bacio ne è la dimostrazione ma non posso, non posso proprio mi ripeto cercando di convincermi. E poi non era lui che l'anno scorso parlava di priorità? di criterio? di "la musica prima di tutto"? mentre ora come niente fosse, come non avessimo sofferto, mi viene a dire che staremmo bene.
Io proprio non lo capisco sto ragazzo.
Mi risveglia dai miei pensieri la videochiamata dei miei genitori. Cazzo, mi ero scordata che volevano gli raccontassi dell'intervista. Mi fermo fuori dalla porta faccio un grande respiro mi stampo un sorriso a 32 denti sul volto e rispondo. Eccoli Susi, Carlito e la mia Chiaretta davanti allo schermo del pc, iniziano a sparare un milione di domande ciascuno. Cerco di rispondere a tutto raccontandogli nei minimi dettagli oltre che dell'intervista anche delle prime prove, di Madame, Sam, Fabio e di tutte le persone nuove con cui sto lavorando senza tralasciare qualche aneddoto divertente. Non mi accorgo del tempo che passa, mi sento profondamente a casa, ascoltata e compresa.
-Ho rivisto anche Pierlu Lidia e Mary- aggiungo e se inizialmente i tre rimangono sorpresi si tranquillizzano appena vedono che ne parlo sorridente. Non racconto di quel pomeriggio tremendo ne tantomeno di Sangio e della confusione che regna fra noi e loro non sembrano voler sollevare la questione, mi conoscono non vogliono privarmi di quelle risate che accompagnano ogni nostra frase... mi mancano e finite queste due settimane di lavoro non vedo l'ora di rivederli

SANGIOVANNI

Rientro velocemente nella stanza. Devo avere una faccia provata perché Francesca si avvicina a me e subito dopo anche Sam. Bevo un bicchiere d'acqua e faccio finta di nulla.
-Parlano di te anche quando non dovrebbero-
-Certe volte sono davvero pesanti- aggiunge Sam
-Pur di ottenere qualche gossip o qualche spiegazione cosa non farebbero- rispondo io stanco quanto loro
-A proposito, dov'è Giulietta? Volevo farle i complimenti ed è ora di andare se non vuole finire di nuovo in van con te- chiede Francesca e mi guarda divertita, le faccio una linguaccia ma presto i miei pensieri si concentrano sul fatto che lei non sia ancora rientrata. Mi allontano bruscamente dalla conversazione, quasi preoccupato, e quando apro la porta che da sul corridoio ecco tre facce che mi fissano scioccate. Giulia di spalle non capisce nulla di quello che sta succedendo
-Ma che c'avete oh, s'è bloccata la connessione- chiede scuotendo il telefono
Una risata mi esce spontanea e lei la riconosce subito, si gira piano e mi regala uno dei suoi sorrisetti da bimba.
-Ciao a tutti- dico rivolto al telefono con un sorriso divertito, non se l'aspettavano proprio, loro ricambiano il saluto senza smettere di spostare lo sguardo incredulo da me a lei
-Mi spiace interrompere ma è ora di andare se non vuoi tornare in van-
-Oh, mannaggia, non pensavo fosse così tardi devo ancora salutare tutti- che carina che è quando si preoccupa di questa cose
-Ciao mama, ciao papi e ciao Chiaretta ci sentiamo prestissimo un beso- chiude la chiamata e si gira di scatto verso di me, ancora fermo davanti alla porta.
-Che cucciola-
solo dopo un secondo mi rendo conto di averlo detto ad alta voce, Giulia scoppia a ridere coprendosi il viso con le mani, ride di gusto non riesce proprio a trattenersi e io sprofondo nella più grande figura di merda di sempre. Deve fare qualche respiro per smettere di ridere mentre mi supera aprendo la porta
-Eccoti- esclama Madame- la macchina ci aspetta dobbiamo portare Sam in stazione
-Ciao a tutti, ci vediamo in questi giorni- dice lei tranquilla e tutti la salutano affettuosamente. Io al suo fianco sono ancora tutto rosso e la guardo con ammirazione. Riesce sempre a farsi amare da tutti e la maggior parte delle volte nemmeno se ne rende conto.