Seven

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Louis Pov:

Ero rientrato e avvertii subito quella sensazione di calore confortatane, perché come uno stupido sono uscito fuori con il camice da sala operatoria e senza cappotto.

Eravamo sotto Natale e il vento si faceva sentire, anzi oggi le previsioni prospettavano neve per tutta la sera. Andiamo bene, domani mattina in ospedale saremmo venuti a piedi e non con la macchina.

Iniziai a camminare, per controllare la situazione di Harry.

Arrivato in reparto e trovai davanti alla sua porta, la madre e una giovane ragazza. Iniziai a immaginare chi fosse. Se era la fidanzata? Sarei spacciato, perché la mia mente non avrebbe cancellato molto facilmente quel viso dangelo. Mi avvicinai sempre di più e questa ragazza aveva lo stesso colore di capelli di Harry.

Si chiamava Gemma, così senti dalla madre di Harry.

Anne: Gemma, ecco il Dottore
Louis: Signora non mi deve chiamare Dottore, sono solo uno specializzando. Sono venuto a controllare Harry. Cè qualcuno in camera con lui?
Anne: No
Gemma: Piacere sono Gemma, la sorella di Harry.

Tirai un sospiro di sollievo.

Louis: Ok, piacere Louis Tomlinson.
Gemma: Grazie per Harry.
Louis: Nessun grazie e il mio lavoro.

Rivolgo un sorriso la ragazza e entro nella sua stanza.

Quando entrai, era strano vederlo attaccato a tutti quei tubicini. Non riuscivo a vederlo, eppure facevo il medico dovrei essere abituato. Ma con lui no.

Ma cosa mi sta succedendo.

Non riuscivo a far star zitti i miei pensieri, non riuscivo a tenerli zitti e buoni.

Era magnifico, un viso dolce. Mi avvicinai con lo stetoscopio per sentirli il batto ed era regolare, come pensavo. Dopo, passai ai polmoni. Il destro era posto, il sinistro non tanto. Mi sembrava di sentire dei rumori, quindi chiamai un infermiere e li dissi di far venire il Dottor Payne.

In un batter docchi, era già in stanza.

Liam: Dimmi Tomlinson.
Louis: Dottore sento dei strani rumori al polmone sinistro, in fondo.
Liam: Ora sento.

La faccia del Dottor Liam si corrucciò, fece la mia stessa espressione quando lo sentì.

Louis: Allora?
Liam: Hai ragione, diamoli del cortisone. Se continuano questi rumori, li prescriviamo una terapia più pensanti. Non voglio darli dei medicinali forti, perché è appena uscita da unoperazione abbastanza rischiosa.
Louis: Ok, scusami se ti ho disturbato.
Liam: Non ti preoccupare. Vedi che Cowell vuole parlarti. Però vai quando vuoi, non lo trovai mai nel suo ufficio.
Louis: Ok
Liam: Ma tu no dovresti stare a casa? Il tuo turno è finito mezzora fa. I tuoi amici stanno a casa.
Louis: Voglio stare vicino ad Harry.
Liam: Ok, ma sai che tu domani attacchi il turno alle otto e trenta.
Louis: Farò anche quel turno. Ho bisogno di stare vicino a lui.
Liam: Vuoi stare vicino per quale motivo?
Louis: Non si può dire.
Liam: Come vuoi, sai dove trovarmi. A domani Tommo.
Louis: A domani Payne.

Quando uscì dalla stanza, presi la sedia e mi misi seduto vicino a lui.

Gli toccai lentamente la fronte, il suo viso era liscio e delicato come la pelle di un bambino. Gli presi la mano e gliela accarezzai.  Incominciai a sussurrarli alcune frasi.

Louis: Ciao Harry, sono Louis. Il dottore che ti ha salvato la vista questa notte. Spero che tu mi sente, grazie a te tutti mi adorano. Ma non piace essere elogiato. Sai mi sto facendo tantissime domande, su perché ti trovassi li in quel momento. Perché?

Ma non ebbi nessuna risposta, ed era ovvio. Stava parlando con una persone che era in coma farmacologico e poteva solo sentire.

Chissà comè la sua voce?

Bussarono alla porta.

Anne: Dottore tutto bene?

Subito scattai dalla sedia, allontanando la mia mano dalla sua.

Louis: Ehm.. si si. Tutto ok. Stavo svolgendo gli ultimi controlli. Può accomodarsi.
Anne: Ok, Samantha entra. Indossa la mascherina.

Chi era Samantha?

Questa ragazza, entrò e si mise ad urlare.

Samatha: Harry, nooooooo.
Louis: Mi scusi, ma non può urlare. Se urla, potrebbe mandare in shock il suo cuore e la rianimazione non li farebbe niente.
Samantha: Mi scusi. Harry, amore mio.
Louis: Mi scusi, ma lei chi è?

Misi la mano davanti la bocca. Perché ho fatto quella stupida domanda?

Samantha: Sono la sua fidanzata. Stava venendo a casa mia, dovevamo festeggiare e poi la madre mi chiamò dicendo che ha fatto incidente. È sono venuta il prima possibile, purtroppo non sono di Doncaster.
Louis: Ah. Puoi stare al massimo dieci minuti. Non oltre.
Samantha: Ok

Usci da quella stanza, con il viso rattristato e Anne se ne accorse.

Anne: Signor Tomlinson tutto ok?
Louis: In questo momento, vorrei solo sparire. SPARIRE.

Dissi tutto urlando. Quando capì, quello che ho fatto gli chiesi subito scusa.

Louis: Scusatemi.
Anne: È stanco, perché non si riposi.
Louis: Lo farò.

Lei spontaneamente mi abbraccio e li ritrovai labbraccio e il calore di mia madre. È stata bella, ma allo stesso una strana sensazione.

Louis: Ne avevo bisogno.

Non mi disse niente, ci salutammo con un sorriso.

Usci dallospedale e iniziai a girovagare per tutta la città, fino a quando non mi imbattei un pub.

Iniziai a bere, dovevo cancellare dalla mia testa quella voce.

Io non sono innamorato di Harry.

Invece si.

No

Si.

No.

Louis, devi smetterla di pensarlo.

Stai male adesso, proprio per colpa sua. Ora sei qui a bere, perché hai visto la sua fidanzata.

Vero, è meglio dimenticarlo.

Così affogai i miei pensieri nellalcool, era la mia unica fonte di salvezza.

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Povero Louis, un colpo dritto al cuore.

Cosa succederà?

Allora domani il capitolo non uscirà, perché il 16 ho l'esame e vorrei ripetere tutta la giornata. Quindi non avrò il tempo materiale di scriverlo.

Siamo arrivati a 121 visualizzazioni, vi amo e adoro tutti.

Avete visto quel pazzo di Harry dove sta?

A VENEZIA, io ho dato un urlo quando l'ho letto. Sta girando My policeman, infatti nel libro sta scritto. Girerà una scena lì con il compagno della storia.

Vi amo,

TPWK.

9-1-1: Qual è l'emergenza?  | Larry, ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora