Eighteen

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Johanna Pov:

Arrivammo in albergo, lasciammo tutte le borse e scendemmo giù di nuovo a prendere la macchina.

Erano le sette e trenta del mattino e ci dirigemmo in ospedale.

Ho sentito parlare tanto di queto ospedale. Mi aspettavo di entrarci per vedere mio figlio muoversi da un reparto ad un altro e non steso su un letto di ospedale.

Dopo dieci minuti, arrivammo.

Scendemmo dalla macchina.

Eravamo davanti alle porte e facevo fatica ad entrare, psicologicamente non ero pronta. Mark lo noto. Lui sapeva leggermi.

Mark: Tutto ok amore?
Johanna: Si si
Mark: Johannaa
Johanna: Mark basta. Ci devo entrare.
Anne: Signora si sente bene?
Johanna: Si si
Anne: Ok, comunque piacere Anne.
Johanna: Piacere Johanna e lui è Mark, mio marito.
Anne: Piacere di conoscervi, ora vado da mio figlio che se non mi vede arrivare con la chitarra e il suo blocchetto impazzisce.
Johanna: Anche lei per suo figlio qui?
Anne: Si, mio figlio ha avuto un incidente, però devo ringraziare un giovane si chiama Louis Tomlinson, li ha salvato la vita. Non so proprio come ringraziarlo. È da un paio di giorni che non si vede in reparto.
Johanna: Louis è mio figlio.
Anne: Congratulazioni.
Johanna: Grazie, però adesso anche lui si trova ricoverato qui.
Anne: Ah mi spiace. Sono sicura che si risolverà tutto. È un ragazzo gentile, con un gran dono. Ora vado, ci vediamo magari in mensa. A dopo.
Johanna: Ah dopo.
Mark: A dopo

La signora si allontanò.

Mark: Andiamo, Louis ci aspetta.

Presi coraggio e entrammo in ospedale.

I dottori e gli infermieri non stavano mai un minuto fermi, erano ben organizzati.

Da lontano notammo Eleanor.

Eleanor: Ciao Jey, Ciao Mark. State cercando Louis?
Johanna: Si
Eleanor: Corridoio 1, stanza 28.
Johanna: Grazie, come sta?
Eleanor: Una pezza, ma non per la droga. Da quando ha operato un ragazzo, non so cosa li è successo. Non c'è lo vuole dire. Solo lui, lo sa. Non parla molto da quel giorno. Si è chiuso in se stesso, noi lo sproniamo in tutti i modi tipo vieni a ballare con noi o andiamo a bere qualcosa, ma niente. Abbiamo chiamato voi, per capire cosha.
Johanna: Ok, grazie di averci chiamato. Ah, dilli a Niall di non sentirsi in colpa se mi ha chiamato. L'ha fatto per il bene di Louis e ringrazialo.
Eleanor: Ok, ora vado devo visitare una paziente a dopo. Se succede qualcosa chiamatemi.
Mark: Ok, ora vai a lavoro.
Eleanor: Ciao

Era una ragazza in gamba.

Prendemmo il corridoio numero 1 e cercammo la stanza numero 28.

Questi corridoi erano lunghissimo. Questo ospedale era diverso da tutti gli altri.

Ecco la stanza 28.

Guardai dalla finestra e Louis stava dormendo.

Entrammo lo stesso.

Aveva la flebo di detox, la stessa che aveva il padre.

Gli diedi un bacio sulla fronte e lui si mosse, ma non si sveglio.

Meglio così, perché ancora non sapevo cosa dirli.

Mark: Aspettiamo che si svegli?
Johanna: Si

Entrò un dottore.

Zayn: Buongiorno, voi siete?
Johanna: I genitori
Zayn: Piacere, Dottor Malik cardiochirurgia. Lei deve essere Johanna?
Johanna: Si.
Zayn: Louis mi parlava sempre di lei. Sa ha un figlio con una dote meravigliosa. Ha un tocco magico con il bisturi. È stato uno dei pochi specializzandi di questo ospedale a operare subito a cuore aperto.

Ero rossa.

Zayn: Ora si deve svegliare, voglio capire l'effetto del detox nel suo corpo. Louis, Louis svegliati. Devo farti alcuni esami.

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Louis Pov:

Zayn: Svegliati Louis.
Louis: Che c'è ?

Aprii gli occhi e intravidi tre figure.

Zayn: Ci sono visite per te e devo farti degli esami.
Louis: Chi è venuto a farmi visita?
Zayn: I tuoi genitori.

Scattai seduto sul lettino.

Zayn: Facciamo così vengo più tardi.
Johanna: Ok , grazie mille.
Mark: Posso parlarle.
Zayn: Certamente, andiamo fuori.

No, Mark non lasciarmi solo aiutami.

Mia madre era rossa in volta.

Louis: Ciao mamma, tutto bene?
Johanna: Ciao Boobear, si tutto bene. Comunque quella domanda dovrei fartela io, ma ne ho un'altra. Perché l'hai fatto?
Louis: Non lo so mamma
Johanna: Louis non mentirmi, non lo sai o non vuoi dirmelo, vero?
Louis: Mamma non lo so. Non lo so cosa mi sta succedendo. Sentivo il bisogni di evadere da questo mondo.
Johanna: Stai dicendo le stesse parole di tuo padre, ma da quale mondo sta evadendo?
Louis: Questo mamma, perché ho scelto di fare il medico, anzi il chirurgo.
Johanna: Oggi ho conosciuto una signora che mi ha aiutato a calmarmi. Ero abbastanza nervosa, perché ce l'avevo con me stessa. Mi ripetevo che ero una fallita, però questa signora mi disse sai grazie a tuo figlio, il mio vive adesso. Deve essere orgogliosa come madre.
Louis: MAMMA BASTA, NON VOGLIO SENTIRE PARLARE DI LUI.
Johanna: Perché? Cosa ti ha fatto? Parla.
Louis: SONO PAZZO DI LUI. MI SONO FATTO, PERCHÉ AVEVO PAURA DI PERDERLO, IO NON SONO BRAVO AD OPERARE.
Johanna: Louis.

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Povero Lou
TPWK

9-1-1: Qual è l'emergenza?  | Larry, ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora