MI MANCHI (CAPITOLO QUATTORDICI)

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(N.D.S: Zoro non lo farò parlare per un po' così da incentrare, per un paio di capitoli, i sentimenti di Sanji e quelli della ciurma).

SANJI'S POV:
Sono ancora nel bel mezzo della foresta insieme a Robin, Luffy e Usopp: di Zoro non ce n'è traccia, ma questo è certo. Luffy è stremato, e anche se ha costantemente il sorriso stampato sul volto, si fraintende che è terribilmente preoccupato. Mi fa pena ma non posso dirgli la verità, almeno non ora. Il suono della Radiosnail riecheggia nuovamente tra gli alberi ma stavolta risponde Luffy: "Nami, purtroppo non siamo riusciti a trovarlo. Cosa dobbiamo fare?". Nami risponde quasi immediatamente al capitano ed è piuttosto strano: è come se si aspettasse già la risposta. Che abbia già capito qualcosa? Non ci faccio molto caso e ascolto quello che deve dirci: "Ragazzi, con Zoro o senza Zoro, dovete ritornare subito qui. Ci sarà un terribile temporale ed è pericoloso stare laggiù con gli alberi vicini a voi. Zoro è forte e ce la farà da solo, poi non pensate che se fosse stato nella foresta per tutto questo tempo l'avreste visto? Si sarà addentrato verso una possibile cittadina più in là: state tranquilli. Domani ce lo riprenderemo, ora pensate a ritornare". Facciamo come dice, anche se inizialmente l'idea di abbandonare un compagno, a Luffy non andava giù: dopo averlo convinto, corriamo spediti in direzione della nave. Dopo qualche minuto, arriviamo puntualmente e vediamo avverarsi con i nostri occhi la previsione della navigatrice. Uno scroscio d'acqua cade violentemente sul terreno e sull'acqua: le onde cominciano a incresparsi e il vento soffia più forte. Si sentono dei tuoni e dei lampi in lontananza: spero con tutte le forze che il Marimo stia bene. Ma infondo, non dovrei preoccuparmi per un elemento del genere, lui non mi ama e io sono solo uno sciocco a pensarlo. Eppure mi sento già così triste a non vederlo più sulla nave; non vedere la sua chioma verde alga, non vederlo allenare e sentire quei maledetti tintenni provenienti dai pesi che usava tanto per scolpire i suoi muscoli, non vederlo aprire il frigo in cerca del sakè, non vederlo dormire tranquillamente con il vento che spostava quei capelli che mi piace tanto prendere in giro; non vedere quella sua aria strafottente dipinta sulla sua faccia. Mi manca già la sua presenza e l'idea che non lo vedrò per molto tempo mi fa star male: non mi sento più completo, lo vorrei accanto a me e ora, pronto a rassicurarmi. Sembra incredibile che mi metta a pensare queste cose, soprattutto nei confronti di quella testa di muschio: i ruoli che abbiamo dovuto mantenere si sono cancellati con il tempo. "Noi siamo Zoro e Sanji, quelli che si odiano e che sono rivali" ma la verità non è mai quella che sembra: per questo è difficile trovarla e riconoscerla. Noi non ci odiamo, e per quanto entrambi cerchiamo di camuffare ciò, mentiamo a tutti quelli che ci stanno a torno inconsapevolmente. Forse sono io che mi sto inventando tutto, ma sento che è così e sono bisognoso di lui, per quanto mi dia fastidio ammetterlo. In questi giorni, ho pensato e rimuginato a lungo su me stesso e mi sono chiarito: so quello che voglio. Ho agito bene per una volta, mentre il Marimo si è perso come al suo solito, ma non intendo in una strada vera e propria piuttosto in un cammino immaginario. Non sa cosa vuole veramente, è confuso. Per lui certe cose devono avere un senso, una verità facile da credere invece tutto ciò che n'è contrario lo lascia stare, non vuole affrontarlo e scappa. Anche se si dimostra forte e spavaldo, dentro di sé molte volte ha paura e cerca di nasconderlo: chissà se potrebbe essere stato un trauma ad averlo formato in questo modo. Tuttavia, è per questo motivo che deve continuare a lavorare su se stesso, difatti questo mi ha dato la forza di non fermarlo; deve capirlo da solo perché solo così potrà ritornare una persona serena, in pace con il suo essere. Spero vivamente che ce la faccia, anche se costerà fatica e sacrificio e soprattutto, nel frattempo, questo arrecherà un po' di danni alla ciurma. Dovremo essere pazienti e lasciare che il tempo faccia il suo corso.

È ancora una volta Nami a disturbare i miei pensieri, che mi prende in disparte portandomi nella sua stanza. Ha un viso molto preoccupato e, allo stesso tempo, quello di una persona che ha capito qualcosa che non doveva captare: "Sanji, essendo una tua amica e conoscendoti da tanto tempo, mi vuoi dire che cosa sta succedendo? Agli amici si dice la verità, non credi? Perché non mi dici quello che è successo veramente? Sappiamo entrambi che non sei bravo a mentire e ti ho sgamato, ormai non hai più motivo di farlo". Le parole sguisciano velocemente dalla sua bocca e tutto attorno a noi si fa silenzioso, non so che dire e sono paralizzato nuovamente. Mi sento un debole ma cerco di tenere testa al giuramento che ho fatto con Robin nella foresta neanche qualche ora fa ...
FLASHBACK
Robin: "Per il momento, non dobbiamo far trapelare questa notizia a nessuno al di fuori di me e te. È importante che tu tenga testa al fatto che hai riferito a Nami prima nella chiamata, non devi cambiare la tua versione per nessun motivo. Ho notato la navigatrice pensierosa quando ci ha mandati qui, può darsi che sappia qualcosa ma non ne sono sicura: è solo un avvertimento. Non fare passi sbagliati".
FINE FLASHBACK
Perciò rispondo deciso: "Non so di cosa tu stia parlando, se mi vuoi scusare devo andare a preparare la cena". Mi avvicino all'uscio ma mi ferma fulminea con il clima-takt, bloccando la porta: "Ho capito, non vuoi parlare. È strano Sanji che tu vada a preparare una cena così tranquillamente dopo che un nostro compagno è sparito". "Stiamo parlando del Marimo, starà bene e figurati se mi preoccupo per uno come lui. Non mi interessa quello che fa quella testa vuota, anzi se se ne andasse mi farebbe anche un piacere. Ora se non ti dispiace, potresti levare gentilmente questo maledetto bastone così da permettermi di uscire per favore? Te ne sarei grato Nami-chwan". Aggiungo con una nota mista a sarcasmo e smancerie, ma lei rimane ferrea al suo punto di vista e mi fa capire che il discorso non è ancora finito: "Come puoi dire questo? Dovresti vergognarti, so che non ti va a genio ma questo è davvero troppo. Stai veramente pensando che se un nostro compagno dovesse andarsene via, a te non importerebbe? Sai, a questo punto preferivo che tu sparissi e non Zoro, o almeno è questo quello che mi hai raccontato. Sai che penso? Che sono tutte frottole, tu sai qualcosa ma non so perché ti ostini a mentire". "Beh alla fine ci dovremo pur separare un giorno cara Nami, quando Luffy e noi altri avremo realizzato il nostro sogno intendo. Non ci hai mai pensato a quando tutto questo sarà finito? Io sì, e la verità sta proprio così fattene una ragione". Sento la presa del bastone allentarsi lasciandomi passare, apro la porta e mi fiondo in cucina. In verità non so perché ho detto quelle parole, mi sono venute in mente e le ho sputate via con rabbia. Credo che Nami ce l'avrà con me per molti giorni ...
NAMI'S POV:
Come ha potuto dire quelle parole? Improvvisamente, sento le lacrime cominciare a rigarmi silenziosamente il viso: non riesco a reggere al fatto che un giorno dovremo lasciarci, dopo tutte queste avventure. Magari non è così, forse Luffy farà qualcosa a proposito, ma non voglio chiederglielo proprio ora: è già in pensiero per Zoro. In questo momento, dobbiamo incentrare tutti i nostri pensieri sullo spadaccino per recuperarlo, anche se ho un bruttissimo presentimento. Purtroppo non sono riuscita nemmeno a far parlare Sanji, che ora più che mai si nota che sta nascondendo qualcosa; forse ho esagerato con lui, forse ho sbagliato ...
LUFFY'S POV:
Ho visto Nami precipitarsi in camera sua con Sanji, cosa vorrà da lui? Qualcosa mi spinge ad avvicinarmi alla porta, non so cosa precisamente: forse curiosità? Tendo l'orecchio e sento Nami parlare {...}.
Sento che il discorso è effetivamente finito e mi affretto a dileguarmi, cosicché con la coda dell'occhio, vedo Sanji allontanarsi con un'espressione un po' delusa mista alla tristezza. Devo andare a consolare Nami, ma appena sto per aprire la porta la sento piangere; forse, dovrei lasciarla sola. Robin me l'aveva detto esplicitamente qualche giorno fa del fatto che, quando si fosse presentato un momento del genere, avrei dovuto lasciarle un po' di privacy. Mi allontano e raggiungo gli altri, purtroppo non sono neanche in vena di giocare con Usopp e Chopper. Dunque mi metto al mio solito posto, sopra la polena a fissare il mare in tempesta. E se Zoro ci avesse abbondonato? No, è impossibile: non lo farebbe mai e poi mai. Ma se fosse così, come faremo a ritrovarlo? È davvero sparito senza lasciare traccia? L'unico che l'ha visto è stato Sanji, dovrà sapere qualcosa ... ma se non ha parlato con Nami figuriamoci con me. Voglio fare un tentativo! Scendo dalla polena e mi dirigo prontamente verso la cucina, si sente un odorino niente male. Mi avvicino al bancone: "Luffy, non è ancora pronto da mangiare, aspetta come gli altri e non toccare niente, soprattutto il cibo che ho preparato per le ragazze. Intesi?". "Sanji, ti volevo chiedere una cosa. Tu non diresti mai bugie alla tua ciurma, vero? Allora mi vuoi dire che cosa è successo precisamente in quella foresta? Magari potremmo capire qualcosa con qualche dettaglio, non credi?".
SANJI'S POV:
È incredibile il fatto che Luffy possa fare discorsi di senso compiuto. Tuttavia non voglio ancora cedere, Zoro ha diritto al suo tempo: "Ho già riferito tutto a Nami, e se è proprio lei che ti manda qui per farmi parlare, dille da parte mia che è tutto inutile. La verità è questa ...". Dopo ciò vedo sorridere Luffy contento: "Ok, mi fido di te. Menomale pensavo mi stessi mentendo; comunque, quanto manca alla cena? Io ho una fameeee". Eccolo che ritorna quello di prima, forse dovrei dirglielo mi sentirei troppo in colpa dopo quella che mi ha detto adesso: "Aspetta Luffy, ecco in realtà devo dirti una cosa".
TO BE CONTINUED

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