SENTIMENTI (CAPITOLO SEDICI)

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LUFFY'S POV:
Non riesco ancora ad ammettere il fatto di sentirmi in colpa nei confronti del mio "braccio destro" della ciurma. Non sono un capitano perfetto e posso fare alcuni errori ma questo è imperdonabile. Ho lasciato che un mio compagno scappasse dalla mia nave perché non si trovava più bene, tutto per colpa mia: non sono stato capace di aiutarlo e oltretutto sono riuscito solo a trattare male un altro mio nakama. Improvvisamente sento bussare alla porta del dormitorio maschile, non ho voglia di alzarmi dal letto e procedo a usare il mio potere per aprire la porta: vedo Nami con le lacrime agli occhi. Questa visione mi fa ricordare una certa promessa che ho fatto due anni fa a Genzo, non l'avrei fatta più piangere; prima che possa dire qualcosa incomincia a parlare. "Luffy ... voglio che tu mi prometta una cosa. Quando un giorno noi tutti riusciremo a coronare i nostri sogni e i nostri obiettivi, devi promettermi che non ci abbandoneremo per nessun motivo. Noi siamo sempre stati una ciurma unita e ti posso assicurare che non è bastato solo una bandiera con un teschio disegnato sopra a legarci, ma sono stati moltissimi fatti che non possono essere raffigurati in nessun modo. Sto parlando dei sentimenti, dei nostri caratteri, delle nostre anime: QUESTO È QUELLO CHE CI DIFFERENZIA DALLE ALTRE CIURME DI PIRATI. È per questo motivo che non voglio che quest'armonia venga spezzata perché voglio trascorrere la mia vita qui in mezzo a tutte queste avventure che ci legano sempre di più, facendoci battere i cuori all'unisono. Voglio svegliarmi nella stessa stanza di sempre insieme a Robin; sentire Brook suonare e fare quelle pessime battute che ci fanno raggelare; sentire te, Chopper e Usopp giocare tutto il giorno; sentire Sanji e Zoro che litigano per ogni cosa come una coppietta sposata; sentire Franky elettrizzato per una nuova invenzione che ti fa sempre brillare gli occhi. Questa è quello che definisco la normalità, a cui voglio far fede giorno dopo giorno: ti chiedo solo di promettermelo".
SANJI'S POV:
Mi mancano pochi metri prima di raggiungere la nave ancorata dall'altra parte dell'isola: ho fatto una fatica immensa ma n'è valsa la pena. Devo avvisare gli altri sperando di farcela in meno di mezz'ora, dato che ho utilizzato quasi un'ora per arrivare fino a qui. Appena salgo sulla nave, mi reco immediatamente sul ponte per urlare a squarciagola di raggiungermi immediatamente in cucina; sento gli altri accorrere preoccupati e Usopp mi chiede: "Insomma Sanji che succede? Hai visto per caso la Marina? O hai notizie di Zoro?". Non c'è tempo di rispondere alle sue domande e a quelle che si sono aggiunte poco dopo da parte degli altri, così comincio a parlare con autorità: "Ho poco tempo ma cercherò di spiegarvi tutto adeguatamente. Come una persona in particolare aveva intuito, Zoro non è mai scomparso casualmente sotto ai miei occhi ma è stato tutto premeditato. Nami e voi altri, mi scuso per aver omesso la verità ma dovevo farlo per un bene di circostanza. Solo pochi di voi sapevano la verità ma nessuno è stato mai veramente al corrente della posizione dello spadaccino in questi giorni. Ciò che ha spinto il Marimo a fuggire non è una colpa che si può attribuire a noi o a lui medesimo ma è successo perché è successo. Non siamo stati in grado di intuire che avrebbe potuto subire una sorta di trauma dall'avventura precedente, sappiamo tutti quanto Zoro tenga alla fedeltà reciproca. Oltre a ciò ci sono state delle complicazioni all'interno della nave che poi l'hanno portato sulla brutta strada per poi farlo sbandare completamente. Per quanto la situazione sia stata tutta premeditata in due giorni, Zoro si è comunque comportato in maniera avventata mosso dai sentimenti. Tornando a ora, mentre stavo facendo compere, mi sono accorto di un altro porto situato dall'altra parte dell'isola: per scappare, Zoro ha voluto comprarsi una nave o un'imbarcazione simile per portarlo via da qui definitivamente. Fortunatamente ho incontrato in maniera casuale un signore che lo ha salvato proprio dalla tempesta di due giorni fa, quel Marimo è ancora su quest'isola e ha anche ammesso tutti i suoi errori ma ha perso la speranza di rivederci. Lui non sa che noi siamo ancora qui ad attenderlo e così deve essere ancora per un po', ho un piano. Avrò bisogno dell'aiuto di Nami, l'intento è di circumnavigare l'isola per arrivare dall'altra parte sennonché ci fossero gli scogli e-". Vengo interrotto bruscamente dalla giovane navigatrice: "Non se ne parla, si potrebbe rompere la chiglia e a questo punto addio nave. Se permetti, ho un'idea migliore sempre che al Capitano vado a genio tutto ciò". Tutti guardiamo Luffy incuriositi dalla sua risposta, dopodiché sul suo volto si stampa un enorme sorriso dicendo: "Ma certo, FORZA CIURMA CI RIPRENDIAMO ZOROOOOOOO".
Molto probabilmente non avrà sentito mezza parola del discorso ma almeno il succo della questione è stato recepito.
ZORO'S POV:
Mi sveglio di soprassalto a causa di un altro incubo. Dalla luce che proviene dalla finestra intuisco che dovrebbe essere quasi mezzogiorno e noto che il vecchio Asahi non è ancora rientrato. Così ne approfitto per fare qualche indagine, mi dirigo verso la sua camera e comincio a guardare qualsiasi indizio sulla sua precedente vita: potrebbe essere stato un Marine o un cacciatore di pirati. Frugando di qua e di là, non trovo niente di speciale ma solo vecchie foto nelle quali lo ritraggono con una donna di cui non mi ha mai accennato. Decido quindi di mettere a tacere i campanelli d'allarme che suonavano all'interno della mia testa e di andare verso la sala da pranzo; proprio in quel momento sento il vecchio tornare. Lo vedo strano dal solito: ha un'aria contenta per una probabile notizia che ancora non mi vuole raccontare. Non ci faccio molto caso e penso al pranzo, ricordo a quanto fosse bello quando c'era Sanji a farmi la colazione, il pranzo e la cena. Ormai quei momenti sono passati, è ora di cambiare vita anche se ammetto di aver sbagliato io. Chissà dove saranno ora.
ASAHI'S POV:
Devo attenermi al piano di quel Sanji senza fare alcun minimo errore: il problema sono le cose che ha portato Zoro con sé che attualmente non posso portare davanti a lui per ovvi motivi. A meno che metta tutto all'interno di una mia vecchia borsa; così mi allontano con una scusa e mi dirigo prima nella mia stanza e poi in quella di Zoro per raccogliere il necessario. Dopo aver preso quello che dovevo prendere rientro in sala da pranzo per convincere il ragazzo a uscire di casa: "Senti giovanotto, perché non mi accompagni a fare una passeggiata? Non ci metteremo molto, ho solo bisogno di stare all'aria aperta".
ZORO'S POV:
"Pff, visto che sei un vecch-". Non riesco neanche a terminare la frase che mi sento già uscire un bernoccolo sulla testa. "SEI UN MALEDUCATO, NON SONO VECCHIO". Come no, se lui non è vecchio allora io sono un neonato; così cerco ancora di innervosirlo perché so che mi è sempre riuscito bene. "Se uso la parola anziano le va meglio, vecchio?".
SKIP:
Ok, diciamo che me le sono meritate tutte quelle botte, il vecchio Asahi non si fa certo perdonare. In questo momento mi sto incamminando insieme a lui tra gli alberi della foresta, il sole è ancora alto nel cielo e riesco a sentire costantemente il calore sulla mia pelle che scorre fastidiosamente per tutto il corpo. Tuttavia il caldo non sembra arrecare danno ad Asahi e nemmeno al resto della cittadina, le giornate in quest'isola trascorrono sempre allo stesso modo e tutti ci hanno fatto l'abitudine.

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