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Consiglio di rileggere i capitoli precedenti in caso non si ricordi la storia💕

Ho rindossato il pigiama perché alle 6 in punto del mattino sono dovuta andare alla fermata del pullman con i Blanco dato che Diane e Bruce si sarebbero portati i piccoli con loro per una settimana, motivo per cui avrei potuto allontanarmi il più possibile da Jorge, anche se non sarebbe stato necessario visto che non mi ha parlato ne si è avvicinato a me dopo la nostra piccola discussione tre giorni fa. Se mi sorprende? Mi infastidisce? Mi irrita particolarmente? Sì, anche se so che alla fine questa è la cosa migliore per me, perché so che Jorge è tutto meno che un buon partito.

Mi irrita il fatto che non possa smettere di pensare a lui, perché mi fa sentire ancora più patetica di quanto non mi senta già.

Mi sveglio verso mezzogiorno avendo ancora sonno, ma mi obbligo ad alzarmi. Indosso dei leggings neri con una felpa larga e delle converse bianche ai piedi.
Sbadiglio e scendo in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare, perché se esiste qualcosa che sento più del sonno, è proprio la fame.

Arrivo a metà scalinata quando sento delle risate: una femminile e l'altra maschile che appartiene ad Jorge. Mi sporgo appena e noto che sono troppo appiccicati per essere un semplice incontro d'amicizia, anche se so che Jorge non ha semplici amiche.
Maledico a bassa voce contro di lui, contro la ragazza perfetta che ha come accompagnatrice e contro di me perché gli ho lasciato la possibilità di avere potere su di me, facendomi sentire un nodo alla gola. Grugnisco e scuoto la testa per allontanare ogni pensiero collegato al dolore della situazione e finisco per convincermi del fatto che io stia bene e che in realtà non mi importi, Jorge Blanco non significa nulla per me.

Ma tanto alla fine so che non serve mentire a me stessa, anche se per evitare il dolore preferisco farlo.

Mi accomodo sul letto guardando il tetto con la musica al massimo nelle cuffie, in modo da sconnettermi dal mondo esterno per un attimo. Continuo a chiedermi perché diavolo non smetto di sprecare i miei pensieri in un idiota che non merita nessun pensiero da una ragazza, chissà quante sciocche muoiono dietro a lui! Io sono una di loro?
Quante ragazze si sono illuse dietro a qualcuno che non ha mai avuto una relazione stabile? Almeno io non l'ho fatto... o si?

Sospiro e chiudo gli occhi, allontanando qualsiasi pensiero dalla mia testa per poi mettermi a cantare la canzone che sto ascoltando al momento.
Sinceramente, perché pensare così tanto a lui? Ho abbastanza casini nella testa per aggiungerne un ennesimo.

Finalmente, dopo tutto lo sforzo che ho fatto per smettere di pensare ad Jorge, sono riuscita ad addormentarmi.

Penso di essermi svegliata dopo un paio d'ore. Ho tutto il letto sfatto come se ci avessero dormito 20 persone e per qualche strano motivo c'è un dollaro per terra. Non sono il tipo di ragazza che lascia tutto in disordine, ma probabilmente si trovava nelle tasche dei miei jeans e non me ne sono resa conto.

Sbadiglio circa tre volte prima di scuotere la testa per riprendermi e proprio quando sto per alzarmi, Sam mi salta addosso e cado dal letto.

-Sam!- Lo sgrido dal suolo mentre lui mi lecca tutto il viso come per chiedermi scusa, solo che la saliva di un cane non è la migliore delle scuse. - Togliti da dosso, mostro.

-Ehi Sam - lo chiama Jorge dalla porta della mia stanza che viene raggiunto subito dopo dal cane. - Cane cattivo, ti avevo detto di non entrare.

Mi sarei dovuta lavare, solo che sono rimasta sdraiata a terra perché non ho alcuna voglia di guardare Jorge in faccia, mi era costato troppo togliermelo dalla testa e se lo guardassi sarebbe solo sforzo sprecato.

- Tutto bene? - Chiede. Sono a pancia in giù quindi non posso vederlo, ma sento che la sua voce non é a più di 50 cm di distanza.

- Si.

- Fatti aiutare - dice lui prendendomi  dalla vita, nonostante abbia provato a far pesare di più il corpo è riuscito a prendermi lo stesso, motivo per cui si mette a ridere: appena sveglia, sbavata da un cane e coi capelli da strega. - Sei orrenda - dice ridendo.

- Lo so già - sbuffo e mi tolgo dei capelli dal viso, mentre con una manica mi pulisco, in un certo senso, il viso.

Osservo Jorge e noto che il suo sorriso si è spento.

- Martina, ti devo parlare.

- Perché?

- É importante, anche se ti consiglio prima di aggiustarti.

- Puoi dirlo adesso.

- Non posso farlo ora.

- Quindi?

- Te lo dirò tra poco, ma è importante.

- É una cosa brutta?

- Forse.

- Jorge!

- Ok, ok, non è una cosa brutta ma si è importante, quindi voglio che tu sia pronta - dice ed esce dalla stanza lasciandomi con troppa curiosità in corpo.

Se ne è andato. Rimango a guardare la porta per almeno 3 minuti chiedendomi cosa può essere di così importante da dirmi.

Mi sforzo a non scappare correndo o fare tutto il più in fretta possibile per parlare con lui quanto prima, mi sono mantenuta serena e mi sono presa il mio tempo per lavarmi e cambiarmi, anche se in realtà l'unica cosa che volessi era sapere cosa avesse da dirmi, perché sapevo che ciò che Jorge Blanco mi avrebbe detto sarebbe stato serio ed importante, non qualcosa che avrei ascoltato tutti i giorni.

Il fatto che non aggiornassi questa storia dal 16 giugno scorso mi fa sentire una merdina potente. Non so come scusarmi, non prometterò di aggiornare più spesso perché so che infrangerei solo la mia parola e non voglio. Posso solo dire che ho intenzione di tornare con frequenza per aggiornare le varie storie già pubbliche - so che non vedete l'ora che aggiorni "Falsa Nerd" e so che ve lo devo... 😬
In ogni caso auguri di buon anno dopo ben 13 giorni! 💕

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