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-Oh, simpatica, molto simpatica- Mormorò con sarcasmo -Smetti di ridere, Dio.

Io continuo a ridere perciò lui apre la porta di nuovo e urla:-Ehi mondo! Non è più necessario, Martina si è offerta come volontaria!- e chiude la porta di botto, io avevo già smesso di ridere e mi ero messa a sgridarlo, ora è lui quello che ride.

|*|

-Sì, delle urla vostre ci hanno chiamato l'attenzione- Mormorò la signora Stella e le mie guance si accesero.

-Stavamo solo giocando, mi spiace se l'abbiamo disturbata.

-Non preoccuparti cara- disse sorridendo -Quindi stai accudendo i figli di Pattie e Jeremy, vero?

-Sì, sono partiti e non si fidano abbastanza di Jorge come per lasciargli questa responsabilità.

-Quei bambini sono un amore- disse con tono canzonatorio -L'altro giorno sono andata a vederli e sono rimasta a vedere un film con loro e con Pattie, puoi crederci? Io, un'anziana di 60 anni intrattenendomi con un film per bambini fino a 5 anni.

-Immagino- dissi ridendo.

-Quindi tu e Jorge...?

Diventai pallida non appena capii cosa stesse intendendo.

-Cosa? Jorge e io? Certo che no! Nemmeno se fosse l'ultimo uomo al mondo

-Lo neghi troppo- disse beffarda la signora -Quando neghi troppo qualcosa, è perchè vuoi convincere più te stessa che gli altri.

-Jorge e io non siamo nulla- dissi cercando di sembrare calma -Ieri stavamo solo giocando.

-Però ti piace...

-Non mi piace!- la signora Stella rise e a me venne una voglia immensa di scappare correndo da lì.

-Anni fa, voi eravate migliori amici- sorrise malinconica e io ebbi solo voglia di vomitare -Facevate tutto insieme, come se ci fosse una forza superiore che non vi lasciava separare. Ricordo una volta che stavo guardando mio nipote dalla finestra, stava giocando con voi a nascondino. Tu e Jorge vi siete nascosti dietro una macchina e sai cosa ho visto? Vi siete baciati!

Le mie guance bruciavano e Stella continuava a sorridermi in modo beffardo.

-Avevamo otto anni, forse anche meno.

-Dove c'è stato il fuoco rimangono le ceneri- Disse con aria misteriosa.

-Davvero signora Stella, il giorno in cui io e Jorge avremo qualcosa, sarà il giorno in cui il mondo finirà- dissi controllando il rossore delle mie guance e il tremolio della mia voce.

-Oh, tesoro- lei rise -Non prendere tutto così alla lettera, sto solo scherzando, credo.

-Lei crede?

Lei mi rispose solo con un sorriso di cui non ne ero molto convinta del significato ed entrò in casa. Sospirai rassegnata e mi avvicinai all'entrata della casa di Jorge. Jazzy e Jaxon stavano obbligando Jorge a giocare a nascondino e Jorge doveva fingere di non sapere dove fossero per stare tranquillo qualche minuto prima di trovarli e che loro cominciassero a dire che era un barone per qualche motivo.

-Ehi Tini- disse Jorge visibilmente infastidito -Tocca a te giocare con loro.

-No Jorge!- strillò Jazzy mentre tirava il pantalone di Jorge -Tocca a te!

-Ma se ho giocato fin troppo- le disse Jorge rimproverandola.

Jaxon era praticamente appeso a una gamba di Jorge mentre Jazzy gli stava tirando il pantalone dall'altra quindi era impossibile non ridere.

La babysitterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora