11.

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-Bene, chi vuole giocare a un gioco?- chiese all'improvviso Jorge. I piccoli lo guardarono curiosi e lei solo annoiata -Si chiama obbligo o verità, volete giocare?

-Si!- strillarono i piccoli allo stesso tempo.

-Dio, Jorge hanno solo 4 e 6 anni, non li farai giocare davvero a obbligo o ve...

-Ti unisci, tesoro?- le chiese con un sorriso arrogante, quel sorriso sexy che a lei infastidiva tanto.

-Neanche per sogno- rispose lei negando con la testa.

-Dai Tini! Sarà divertente- le disse Jazzy e c'era qualcosa nel suo sguardo che riuscì a convincerla o era semplicemente il fatto che Jorge glielo stesse chiedendo che la infastidiva.

-Bene, dai.

-Come si gioca?- chiese Jaxon con la sua vocina.

-É facile, dovete solo scegliere qualcuno dei giocatori e chiedere se vogliono svolgere un obbligo o dire la verità.

-E se scelgono verità?- chiese Jazzy.

-Se scelgono verità, voi dovete chiedere qualcosa e dovranno rispondere semplicemente con la verità.

-E obbligo?- chiese di nuovo lei.

-Dovrai chiedergli di compiere una sfida- rispose Jorge.

-Tipo?- chiese Jaxon.

-Quello che volete, come fare un tuffo in piscina con i vestiti o mangiare il dentifricio o... qualunque altra cosa.

-Sembra divertente!- disse Jazzy.

-Ok, inizio io. Jaxon, obbligo o verità?

-Verità- rispose il piccolo, dubbioso.

-Hai bevuto tu la mia bibita stamattina?- il piccolo annuì quasi vergognandosi, e Martina e Jorge non riuscirono a non scoppiare a ridere -Vedrai, me la pagherai.

-Io adesso- strillò Jazzy e guardò Martina -Obbligo o verità?

-Tu e Jorge siete fidanzati?- Lei non si sarebbe mai stancata, nonostante le avessero detto di no migliaia di volte. Jorge rise, ma Martina rimase seria.

-No, tesoro. Neanche per sogno.

-Perché no?- chiese lei.

-No, Jazz. Solo una domanda- sorrise e guardò Jaxon -Jaxon, ora tocca a te.

-Emh... Jorge.

-Obbligo-  disse lui per rispondere diversamente.

-Ti devi tuffare in piscina con vestiti e tutto il resto- disse lui ridendo con i suoi dentini bianchi. Le due ragazze risero e Jorge aggrottò la fronte.

-Questo non vale, ho dato io l'idea. Sii originale!

-Mi spiace ma è il tuo obbligo- gli disse la bruna. Jorge avrebbe voluto guardarla male, ma lei era così... bella, che aveva voglia di sorridere solo guardandola.

-Bene- Jorge si alzò e andò nel giardino. I piccoli lo seguirono ansiosi mentre Martina camminava un po' più calma. È stato impossibile non ridere quando Jorge si tolse le ciabatte e si tuffò in piscina con i jeans e la maglia bianca addosso, anche quando a Martina arrivò l'acqua addosso.

La babysitterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora