CAPITOLO 29.

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FORSE DEVO SOLO ASPETTARE, FORSE QUESTO E' SOLO UNO SBAGLIO.

Miriam si spostò e gli disse che doveva prendere due tazze e dello zucchero.

Louis rimase fermo, cambiò posizione ma restò lì, in piedi, solo.

" Potrei prendere io le tazze? "

Domandò lui con tanta timidezza e grattandosi la nuca.

" Le tazze sono lì, dietro di te "

Rispose lei cadendogli dalle mani i due cucchiaini.

RICORDO TUTTI I MOMENTI E TUTTE LE COSE CHE AVEVAMO DETTO INSIEME, NON RIESCO A FARTI USCIRE NELLA MIA MENTE EPPURE ADESSO SEI QUI, VICINO A ME ANCORA.

La ragazza riprese gli oggetti e li mise nella tavola, l'acqua stava per farsi bollente, lei spense il gas e servì il thè, Louis si sedette e mise due cucchiani di zucchero nella sua tazza, si sentiva solamente il rumore dei cucchiaini che mescolavano.

" Beatrice a danza come va? "

Domandò spezzando il silenzio un altra volta

" Adesso che sta bene, domani incomincia a danzare e farà le prime prove, spero che domani andrà tutto bene "

Lui non rispose, la guardava solamente, i suoi capelli sono così lisci e lunghi, profumati e ben puliti, sono legati con una semplice molletta color viola, attentava i suoi movimenti, mettendo un altro cucchiaino di zucchero nella sua semplice tazza decorata con tante piccole farfalle, guardava anche le sue mani, sono un pò piccole, eppure non sembrava all'apparenza, i loro occhi si incontrarono un altra volta, parlavano da soli, i suoi occhi così scuri avevano paura se qualcosa le lasciava andare, gli occhi azzurri volevano capire cosa stava succedendo oppure se gli nascondeva qualcosa, il cuore del ragazzo non gli diceva nulla, batteva solamente, la sua mente era come se pensava a tutt'altro, la sua mente le diceva solamente di Beatrice, la ragazza rimaneva muta e beveva solamente la sua tazza di thè che aveva preparato, nessuno dei due ragazzi parlavano, pensavano solamente entrambi, si facevano mille domande ma non si davano risposte a vicenda, ad un tratto squilla il cellulare, non sapevano di quale dei due faceva la suoneria, controllarono e il ragazzo rispose.

" Pronto Niall "

" Louis è l'ora di cena, sai che dopo c'è il concerto e tu sei ancora insieme a Beatrice fuori "

" Che stupido, scusami un altra volta Niall, adesso vengo subito, chiamo il Taxi e ceniamo insieme "

" Va bene Louis, dopo mi racconti cosa è successo "

I due ragazzi chiusero la chiamata e Louis si alzò, gli disse che doveva andare via, salì nella camera di Beatrice e gli diede un bacio nella fronte sussurrandogli una frase nel suo piccolo orecchio.

Miriam lo salutò mentre Louis stava per salire in macchina, alzò il finestrino e gli sorrise, lei chiuse la porta e si mise un altra volta a piangere, era confusa, tutti quei ricordi che ancora gli circondavano nella sua mente non se ne andarono, per lei era un tormento, vorrebbe far qualcosa ma non sapeva come risorverlo, voleva anche tanto ritornare indietro e cambiare tutto, era molto confusa, le sue lacrime rigavano ancora nel suo viso, Beatrice uscì dalla sua stanza e vide sua mamma piangere, si avvicinò a lei e gli disse:

" Mamma perchè stai piangendo "

" Nulla di grave amore mio, stai tranquilla "

Rispose accarezzandogli i capelli alla sua bambina

" Vuoi un fazzoletto? "

" No, piccola tranquilla, non ho problemi "

Rispose mentogli e facendogli un sorriso

" Mamma posso chiamare Niall? "

" Amore non ho il suo numero, se vuoi possiamo chiamare Louis "

" Si! Va bene "

La mamma si rialzò asciugandosi le lacrime, prese il suo cellulare e chiamò Louis, mentre era in attesa lui un secondo dopo rispose, Miriam passò il cellulare a Beatrice.

" Pronto "

Disse una voce femminile, era sua sorella Lottie

" Pronto c'è Louis? "

" Ciao Bea, mio fratello è qui, Loius c'è Beatrice al telefono "

" Pronto Bea, tutto bene? "

Beatrice salì nella sua camera e chiuse la porta, si sedette a terra e incominciò a chiaccherare

" Mentre io mi ero svegliata avevo trovato la mamma piangere "

" Bea cosa è successo "

" Non lo so, però mi aiuti a farla felice? "

" Certo, fagli un bel disegno, dove che siete tu e la tua mamma "

Sorrise, non rispose, la bambina pensava che era una bella idea

" Ehi piccola ci sei? "

" Adesso vado a farlo, ciao Louis "

Si salutarono e chiusero la loro conversazione, la fanciulla ritornò dalla sua mamma e gli restituì il suo cellulare, Miriam si dedicò alla cena, apparecchiò la tavola e iniziò a cucinare, Beatrice prese i suoi colori e un foglio di carta, iniziò a disegnare lei con delle piccole codine, fece dei piccoli elastici e un piccolo vestito, li colorò di rosso, Beatrice aveva molte fantasie nella sua mente, aveva passione per la danza e per l'arte.

" Beatrice è l'ora di cena "

" Mamma arrivo "

Mise tutto al proprio posto e scese, camminò pian piano, si tolse le sue piccole scarpe da tennis e li mise disordinati nel lungo corridoio, andò nella sua mamma e gli disse:

" Mamma devo darti un regalo "

La sua mamma la guardò e lei gli diede il foglio piegato in due, Miriam lo prese e lo aprì, lo guardò e sorrise, prese sua figlia e la coccolò con tanta dolcezza, la guardò per due minuti

NON SO QUANTE VOLTE DOVREI CHIEDERTI SCUSA MA SPERO CHE UN GIORNO MI PERDONERAI

Dopo le coccole di mamma e figlia finirono anche di mangiare e andarono a letto.

" Buonanotte principessa "

" Mamma e lo schiaccianoci? "

" Un giornò arriverà amore mio "

Spensero il lume insieme e si addormentarono.

La bambina di Louis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora