Capitolo 15.

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-Vi presento il nuovo membro ufficiale degli Avengers: signore e signori, ecco a voi l'agente Barnes - dice Tony, girandosi verso di me e cominciando ad applaudire. Ed ecco che tutti lo imitano. O meglio, quasi tutti.
Questo è il mio segnale per salire sul palco, davanti a tutti quei giornalisti, tutte quelle telecamere, fotocamere... sotto gli occhi di tutto il mondo.
Eccoci alla conferenza stampa che mi presenterà al mondo come quello che ho scelto di essere d'ora in poi e la grande novità per me è che ho scelto di esserlo allo scoperto, dopo una vita passata nell'ombra. Ora, tutti mi conosceranno, tutti sapranno chi sono, che aspetto ho senza alcun travestimento, senza alcuna falsa identità. Vedranno che ho gli occhi neri, piuttosto che gli occhi colorati dalle lenti a contatto, che non ho i capelli e che indosso le bandane per coprire la pelata. Sapranno che sono incinta... e cosa più importante scopriranno chi è il padre. Tutti conosceranno quello che io chiamavo il Nulla, prima di conoscere il Tutto, cioè Bucky. Ora che il mio Tutto non è qui con me, sono il Vuoto. Mi chiameranno Agente Barnes d'ora in poi, perché è così che ho scelto di essere chiamata. E infine, ho scelto di essere un Avenger. Ho indosso la divisa fatta da Stark, compresa di bandana rossa, a dimostrazione di questo.
Tra il pubblico sento anche qualcuno che fischia, in segno di disapprovazione. Me lo aspettavo. Non posso cancellare il passato e non ho neanche interesse nel farlo. Prendo un grosso respiro e salgo sul palco. Subito, i flash delle telecamere mi bombardano, voci che si accavallano tra di loro mi gridano di voltarmi a favore della loro telecamera, alcuni chiamano "Agente Barnes!" con un microfono in mano, altri battono le mani... altri fischiano e urlano. Sono quelli che non mi vorrebbero qui a ricoprire questo nuovo ruolo. Guardo Tony e ha uno sguardo dolce che cerca di rassicurarmi. Lo abbraccio, a favore degli obiettivi delle fotocamere e videocamere, come mi è stato detto di fare.
-Li senti? - gli sussurro all'orecchio.
-Non ti preoccupare - risponde. Si stacca dall'abbraccio, indirizzandomi con una mano sulla schiena verso i microfoni. È ora di rispondere a qualche domanda. Sono preoccupata. Non sono capace di parlare in pubblico. Non mi è mai servito. Il mio ambito sono le conversazioni private, intime, in cui si ha più la possibilità di sedurre, conquistare e ingannare. Ma questa volta non devo farlo. Questa volta non devo sedurre nessuno, né tantomeno ingannare. Devo mostrarmi per quello che sono, in umiltà. Ed è la cosa che più mi spaventa. Questa è la mia nudità, questo per me significa essere vulnerabile. Mi sentirei più a mio agio completamente nuda, in questo momento. Questo mi riporta alla mente il mio incontro con il Soldato d'Inverno, nella base sotterranea dell'Hydra. Si aspettavano che lo soddisfacessi sessualmente. Lui non ha voluto e per punirmi mi hanno mostrata a lui senza trucco, parrucca e qualsivoglia forma di travestimento. E quello per me è stato peggio che essere stuprata da quel sicario dell'Hydra davanti al distributore di sigarette.
Prendo un altro grosso e respiro per cercare di calmare i nervi... ed eccomi pronta.
-Agente Barnes! Agente Barnes! Una domanda! - gridano più giornalisti, nel mentre che i flash continuano incessantemente.
-Uno alla volta, vi prego, uno alla volta!- chiede Happy Hogan da sotto il palco.
-Agente Barnes, sono Geraldine Thomas del New York Times. Come si sente ad essere passata dalla parte dei buoni dopo il suo passato?
-Cosa? - chiedo. Era scontato che mi avrebbero chiesto del mio passato perché queste non sono mai state informazioni riservate, specialmente da quando la Vedova Nera ha reso pubblici tutti i fascicoli dell'Hydra a Washington. E io non me ne vergogno, perché sono consapevole che fa parte di me e che non se ne andrà, per quanto io provi a cancellarlo. E sebbene non mi interessa cosa pensino le persone di me, so che per il ruolo che sto per ricoprire è importante. La gente si deve fidare per permettermi di operare per il loro bene. Altrimenti il mio ruolo è completamente inutile e posso pure tornare al mio Nulla. E so che i media scriveranno parecchio su questo, per vendere più giornali. Devo accettarlo.
-Dicevo, come si sente ad aver finalmente abbandonato gli omicidi e i rapimenti per avere una possibilità di riscatto e di fare la cosa giusta?
Mi sento tutti gli occhi addosso, ancora di più rispetto a quando sono salita sul palco. Guardo Tony, sperando che lui mi dica cosa fare, ma dentro di me so che è un problema che devo risolvere da sola. Tony ricambia il mio sguardo e con le labbra dice "È tutto okay."
-Sono grata al Signor Stark e al Segretario Ross per avermi dato questa possibilità. Sono persone straordinarie e probabilmente non mi merito di stare qui.
-E per un buon motivo!! - grida una voce dal fondo della sala. Ed ecco che le persone cominciano a litigare, urlare, parlare tra di loro e mi sembra quasi anche di vedere qualche spintone.
-È vero, per un buon motivo! - grido, cercando di sovrastare tutto quella confusione che si è creata.
- E non cerco di negare il mio passato, facendo finta che non sia mai accaduto. Sì, sono una ex agente dell'Hydra, un esperimento scientifico, un'arma creata appositamente per uccidere. Ho un tatuaggio al polso sinistro che non mi farà mai dimenticare da dove vengo- mostro il tatuaggio.
-Non ho mai avuto un nome... - continuo - ... sono sempre stata Esperimento Scientifico Femmina 173, o più semplicemente nota come ESF173. È sempre stato più importante quello che facevo piuttosto che chi fossi. E quello che facevo, lo facevo perché credevo fosse giusto. Non ho mai conosciuto altro. Poi è arrivata la libertà, la vita, l'amicizia... - guardo Tony - ... l'amore... - una lacrima mi riga la guancia ripensando a tutti i bei momenti passati con Bucky - ... e so cosa voglio, ora. So cosa è giusto che io faccia. Perciò vi prometto e giuro su me stessa che non tradirò mai la vostra fiducia, se mi farete l'onore di darmela. Perché ora so quali sono le cose veramente importanti.
-Ed è per questo che ha scelto di chiamarsi come il suo compagno e ricercato Sergente Barnes, o più comunementenoto come Soldato D'Inverno? - chiede un giornalista dalla sinistra - perché grazie a lui ha conosciuto l'amore?
Silenzio.
-Grazie a lui ho capito chi sono veramente.
-Sei veramente una criminale!
-E Barnes più di lei!
-In carcere dovrebbero stare!
-Arrestatela!
-Cercate Barnes!
Continuano le voci dal fondo. Tony viene verso i microfoni e dice, animosamente:
-Qualcuno sbatta fuori quei signori in fondo, grazie.
Vedo immediatamente dei bodyguard andare verso di loro, compreso Happy.
-No, Tony, va bene così - dico, abbastanza vicina ai microfoni affinché anche le guardie del corpo possano sentire e fermarsi. Così fanno.
-Non sono vostra nemica... - continuo -... sono una vostra alleata. Non vi tradirei mai.
-E come pensa che possiamo fidarci di lei quando sappiamo del suo legame sentimentale con il Soldato d'Inverno, attualmente ricercato? - chiede un giornalista.
-Dobbiamo credere al fatto che non andrà in cerca di lui, specialmente ora che sta aspettando un figlio suo? - chiede un'altra.
-E questo voi come fate a saperlo? - chiedo, leggermente irritata. Mi sento come derubata di una cosa intima e personale.
-Lo sta confermando? - chiede un altro giornalista dall'altra parte.
Silenzio. Respiro.
-Sì, aspetto un figlio suo. E sì, ho intenzione di cercarlo, non ve lo nascondo.
-Ma questo non è rilevante - interviene Tony. - Voi state giudicando una persona per il passato che non si è scelta. Guardate me. Conoscete tutti chi ero prima di Iron Man, ognuno di voi sa di cosa mi occupavo, ma per chi non se lo ricordasse, io fabbricavo armi, strumenti di uccisione e distruzione di massa e mi arricchivo così. Per non parlare del mio stile di vita. Ma oggi sono qui, a lottare per ognuno di voi, a rischiare la mia vita per il bene comune. E sapete perché? Perché ho scelto di farlo, dopo aver conosciuto e capito cos'era giusto fare. E voi vi siete fidati di me. Ora, l'agente Barnes vi sta chiedendo la stessa cosa che ho chiesto io a suo tempo:'datemi un'altra chance'. E con le sue azioni, aiutando a catturare i responsabili dell'ultima crisi, credo che abbia dimostrato di meritare la nostra fiducia.
Ed ecco che improvvisamente parte un applauso. Vedo dei sorrisi tra il pubblico. Mi sorprendo a ricambiare quel sorriso.
-Ma fatemi il favore! Per piacere! Basta! Non se li merita questi applausi! Merita solo di morire malamente, così come ha ucciso la mia famiglia! 
Dice una voce possente maschile. Vedo delle persone spostarsi per lasciare lo spazio a qualcuno che sta per avvicinarsi, ma non riesco a intravedere chi sia se non nel momento in cui è troppo tardi. Perché sento uno sparo e improvvisamente il mondo si oscura.

-

-C'è una cosa che credo tu debba sapere. Guarda che c'è scritto qui.
Silenzio.
-Dal tuo sguardo capisco che ne sapevi quanto me, cioè niente. Non ti ha detto nulla davvero?
-No, non mi ha detto nulla. Non so se non ha fatto in tempo o se semplicemente non ha voluto. Credo più la seconda.
-Perché non avrebbe voluto dirtelo? È una cosa grossa.
-Forse aveva paura.
-Paura di cosa? Di te? Perché avrebbe dovuto aver paura di te?
-Non lo so. Ma rimane il fatto che è stato zitto sull'argomento. 
Silenzio.
-Dobbiamo andare da lei.
-No, non dobbiamo.
-Cosa stai dicendo? Qui dice che le hanno sparato e che potrebbe morire.
-Sono sicuro che sia in ottime mani, sicuramente migliori di quelle che possiamo offrirle noi.
Silenzio.
-Sei geloso?
-Non dire sciocchezze.
Silenzio.
-Oh si, sei geloso.
-No, non lo sono. Se non eravamo al corrente della sua esistenza è perché non dovevamo sapere di lei. E va bene così.
Silenzio.
-A volte non ti capisco.
-Nemmeno io mi capisco.

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Salve a tutti! Nuovo capitolo settimana prossima!
Intanto, vi annuncio il titolo e la copertina della terza e ultima parte della trilogia del Tutto!
"LA PIENEZZA DEL TUTTO". Prossimamente................
EggWoman1

Il Vuoto dopo il Tutto. || Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora